Diritti

Più di 2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile

Il 2024 Water Funding Gap report dell’organizzazione umanitaria globale Action Against Hunger mostra che a livello globale solo il 36% degli appelli per i finanziamenti relativi all’acqua e ai servizi igienico-sanitari sono stati soddisfatti nel 2023
Credit: EPA/YAHYA ARHAB
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
22 marzo 2024 Aggiornato alle 10:00

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua una nuova analisi ha scoperto che solo il 36% del fabbisogno idrico mondiale del 2023 è stato soddisfatto, lasciando un gap di finanziamenti per l’acqua del 64%.

Action Against Hunger, l’organizzazione umanitaria globale che ha realizzato il 2024 Water Funding Gap Report, chiede sostegno per colmare questo divario.

In tutto il mondo la necessità di assistenza si sta intensificando: più di 2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile gestita in modo sicuro e 3,6 miliardi non dispongono di servizi igienici adeguati, cosa che le rende vulnerabili alle malattie.

Secondo le stime dell’Unicef, l’acqua e i servizi igienici non sicuri contribuiscono alla morte di 1.000 bambini al giorno, e i bambini malnutriti sotto i 5 anni sono particolarmente esposti alle malattie trasmesse dall’acqua.

Entro il 2030 metà della popolazione mondiale vivrà in condizioni di stress idrico. Delle risorse finanziarie adeguate potrebbero prevenire la malnutrizione e promuovere la salute.

Action Against Hunger ha analizzato gli appelli umanitari lanciati da 33 Paesi ed esaminato le tendenze dei finanziamenti per i programmi idrici, sanitari e igienici (Wash - Water, Sanitation, Hygene).

Tra gli appelli umanitari analizzati, solo uno è stato interamente finanziato.

Tutti i Paesi hanno registrato una carenza di fondi per l’acqua, tranne uno: la Libia ha ricevuto più del doppio di quanto richiesto in risposta alle gravi inondazioni che hanno danneggiato le infrastrutture igienico-sanitarie nella parte orientale del Paese nel 2023, e questo ha contribuito a colmare il gap idrico. Tuttavia, spiega il report, “è improbabile che un appello di emergenza rifletta appieno la necessità di investimenti continui e a lungo termine nei programmi idrici”.

La crisi idrica è profondamente intrecciata con la fame nel mondo: sia le inondazioni che la siccità rendono più difficili i servizi igienici e quando le fonti d’acqua si prosciugano o sono contaminate, i raccolti e il bestiame muoiono, lasciando intere comunità senza le loro fonti primarie di cibo e di reddito.

Il report ha analizzato 17 Paesi che stanno sperimentando una crisi della fame, e ha scoperto che nessuno dei loro appelli di finanziamento relativi all’acqua fatti nel 2023 è stato interamente soddisfatto.

Dei 33 Paesi inclusi nel report, tra cui tra cui Afghanistan, Burkina Faso, Haiti, Madagascar, Myanmar, Sudan, Turchia e Ucraina, il fabbisogno dei fondi per l’acqua nel 2023 ammonta a oltre 3 miliardi di dollari e solo il 36% (pari a 1,1 miliardi di dollari) è stato soddisfatto. Sarebbero necessari altri 1,9 miliardi di dollari per pareggiare i bisogni relativi all’acqua e ai servizi igienico-sanitari.

Anche se si tratta di una percentuale maggiore rispetto all’anno precedente, “c’è ancora molta strada da fare per colmare il divario e fare progressi sulle questioni idriche”, sottolinea il rapporto.

“Tuttavia, l’incoerenza dei finanziamenti può rendere più difficile la pianificazione e l’attuazione di programmi efficaci”. Le esigenze di finanziamento per l’acqua, inoltre, variano notevolmente tra i Paesi: El Salvador, per esempio, ha ricevuto lo 0,7% di quanto richiesto, mentre la Libia il 212,5%. “Per affrontare la crescente crisi idrica globale, riteniamo che ogni appello per l’acqua debba essere completamente finanziato”, avverte Action Against Hunger. Nel 2023 i finanziamenti per l’acqua sono stati in gran parte pari a quelli per la fame, 64% vs 65%. Nel 2024, stima il rapporto, i due divari saranno quasi pari.

«La crisi climatica sta accelerando siccità e inondazioni, rendendo l’acqua sicura e pulita ancora più scarsa per milioni di persone in tutto il mondo. Questo rapporto sottolinea la necessità di un’azione più incisiva», ha dichiarato Charles Owubah, direttore generale di Action Against Hunger. «La comunità globale deve quadruplicare i suoi progressi nei programmi idrici e igienico-sanitari per raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite 6. Tuttavia, il rapporto 2024 Water Funding Gap mostra un modello di finanziamento incoerente e inaffidabile per i programmi Wash».

Oltre all’estrema necessità di finanziamenti per le risorse idriche, il rapporto ha registrato un’impennata del colera in tutto il mondo, con un nuovo caso ogni 45 secondi e più di 4.000 morti nel 2023. L’infezione è causata dal batterio Vibrio cholerae, che può infiltrarsi nelle scorte di cibo e acqua, e in genere colpisce le popolazioni che non hanno accesso a fonti d’acqua sicure e pulite e sono costrette a vivere in condizioni di affollamento e insalubrità.

«Il colera è noto come la malattia dell’iniquità. Nonostante sia prevenibile e curabile, può significare la morte per le famiglie che devono affrontare la povertà e la fame», ha dichiarato Tobias Stillman, direttore dei servizi tecnici di Action Against Hunger.

Tra i Paesi che registrano un aumento del colera ci sono Haiti, considerato il più povero dell’America Latina; il Sudan, in cui secondo l’Unicef 14 milioni di minori hanno bisogno di assistenza umanitaria; la Siria, che vede 12,1 milioni di persone, più della metà della popolazione, attualmente in condizioni di insicurezza alimentare.

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