Ambiente

Missione Ambiente ad Arezzo: la sostenibilità ambientale con le persone al centro

Il progetto di Erg e Tim dedicato alla sostenibilità, di cui La Svolta è media partner, porta in dieci scuole secondarie italiane i temi della transizione ecologica e dell’impatto ambientale. Dopo il doppio incontro di Cagliari, oggi è stata la volta della città toscana

Dopo il doppio incontro a Cagliari dello scorso 6 marzo, oggi gli esperti di Tim e Erg, coinvolti nel progetto Missione Ambiente, sono stati ad Arezzo per incontrare gli studenti e le studentesse del Liceo scientifico e linguistico “Francesco Redi”.

Monica Cicalini, Preside dell’Istituto, ha introdotto l’incontro salutando gli studenti e i relatori e ricordando che quello che i mesi invernali che abbiamo appena vissuto, gennaio e febbraio, sono stati tra i più caldi degli ultimi anni: da qui l’importanza sulla formazione su temi come il cambiamento climatico, l’inquinamento e la sostenibilità.

La parola è passata subito a Anna Bracco, che si occupa da anni della comunicazione di Erg e da poco anche dell’area Learning e Diversity and incusion (D&I). Ha sottolineato infatti quando sia importante che le ragazze si avvicinino alle materie Stem, dal momento che spesso a causa di un retaggio culturale vengono indirizzate, per esempio, verso le materie umanistiche, come è successo anche a lei.

La Erg Academy è stata lanciata dall’azienda l’anno scorso: «Ci rivolgiamo sia ai colleghi sia verso l’esterno, come a voi e quindi alle generazioni future. Vogliamo diffondere una cultura legata ai valori etici e alla sostenibilità e lo facciamo attraverso gli incontri come questo ma anche attraverso una piattaforma digitale, che nel 2023 ha attirato 23.000 studenti da diversi Paesi come Francia Spagna e Regno Unito», spiega Bracco.

«Cercate la vostra strada, non accontentatevi: il lavoro sarà una parte importante della vostra vita. C’è sempre tempo per cambiare strada», è l’invito di Bracco ai più giovani.

Le domande di Gianluca Gramegna agli studenti

Il confronto tra Gianluca Gramegna, Responsabile dell’area sostenibilità di Erg, e gli studenti e le studentesse del Liceo Redi inizia da una domanda: «Cos’è la sostenibilità?», chiede Gramegna. «Secondo me la sostenibilità è il rispetto dell’ambiente e delle persone che ci stanno intorno», risponde una studentessa. «Risposta perfetta», afferma Gramegna, «ma vi aggiungo un elemento a quello che ha detto Ana: la sostenibilità deve andare oltre quello che è il concetto di tempo. Già anni fa era stato definito un concetto di sostenibilità che tenesse insieme l’ambiente e le persone, ma anche le future generazioni. Tutti voi sarete coinvolti in scelte che avranno un impatto ambiente e sociale».

«Secondo voi qual è il lavoro di un responsabile della sostenibilità?», chiede ancora Gramegna, riconoscendo che si tratta di una domanda più difficile rispetto alla prima. Un’altra studentessa risponde che questa figura si occupa principalmente di «studiare delle modalità per ridurre l’impatto ambientale». Anche questa risposta centra il punto. Erg, infatti, si sta impegnando per ridurre l’impatto ambientale: «Io mi occupo di definire degli obiettivi collaborando con tutta l’azienda per fare in modo che vengano raggiunti. Il più importante è lo sviluppo delle energie rinnovabili», spiega Gramegna.

«Qualsiasi scelta che facciamo ha un impatto sull’ambiente e questo ha una conseguenza sociale, sempre. Non c’è un impatto su un lato della medaglia che non abbia conseguenze anche sull’altra faccia. Per questo si sta cercando di ridurre l’impatto ambientale: è importante iniziare ad avere un approccio diverso anche nella vita di tutti i giorni», conclude Gramegna.

I tre pilasti della sostenibilità: ambientale, sociale, economica. L’intervento di Andrea Ferrazzi

Andrea Ferrazzi di Tim, già senatore della Repubblica che ha preso parte anche alla redazione degli emendamenti degli articoli 9 e 41 della Costituzione, inizia il suo discorso notando come questa di Arezzo sia la prima scuola in cui c’è un maggior numero di studentesse rispetto alle altre in cui è stato finora con Missione Ambiente e ricordando come proprio da una ragazza, cioè Greta Thunberg, è partito un grande e importante movimento per la difesa dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico.

Riprendendo le parole della studentessa che aveva detto che «la sostenibilità è il rispetto dell’ambiente e delle persone», Ferrazzi ha spiegato il concetto di ecologia integrale: «Stiamo capendo a fatica e un po’ alla volta che non è possibile che l’uomo sia sano in un ambiente malato».

«Io ho avuto l’onore di essere tra i sette che hanno emendato gli articoli 9 e 41 della Costituzione. Con l’impennata delle emissioni di gas climalteranti e dopo gli effetti del cambiamento climatico ci si è resi conto di come l’articolo 9, che era stato inserito tra i Principi fondamentali, non fosse più sufficiente così com’era», spiega Ferrazzi.

Secondo Ferrazzi nell’Articolo 9 «ci sono almeno due concetti di straordinaria importanza: il primo è la dicitura “anche nell’interesse delle future generazioni”. Questo vuol dire che tutte le le scelte pubbliche e private, individuali e collettive devono tenere conto delle conseguenze sulle future generazioni, si tratta del concetto di solidarietà intergenerazionale». Inoltre, nell’Articolo 9 si legge che “la Repubblica […] Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi”: «Per noi l’ambiente non è uno dei tanti diritti, non è un patrimonio. L’ambiente è l’ecosistema all’interno di cui si sviluppa la vita: abbiamo scritto che l’ambiente è un diritto assoluto», afferma Ferrazzi.

Nell’Articolo 41 della Costituzione invece, si legge che “l’iniziativa economica privata è libera” e questa non può svolgersi in modo da ledere la dignità umana, ma non solo: “Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente”. «Io vengo da Venezia» - dice Ferrazzi - «dove c’è Porto Marghera, un polo industriale che ha accolto industrie del settore chimico e della raffinazione del petrolio: è vero che ha dato lavoro a tantissime persone soprattutto in passato, ma le conseguenze ambientali si scontano ancora».

«È di questo che parliamo quando parliamo di sostenibilità ambientale e sociale, ma non dobbiamo dimenticare la sostenibilità economica: gli eventi climatici estremi e il cambiamento climatico impattano sull’ambiente e sulla vita delle persone e producono danni economici», conclude Ferrazzi, parlando anche del ruolo fondamentale della tecnologia che può essere usata per progredire nel contrasto al cambiamento climatico.

Oppenheimer e il nucleare

Per coinvolgere gli studenti e le studentesse nella riflessione sulle nuove tecnologie e sugli obiettivi di sviluppo sostenibile è stata proposta da Cristina Sivieri Tagliabue, direttrice di La Svolta, una riflessione sul nucleare a partire dal film Oppenheimer, che in molti hanno visto e apprezzato: «È un film molto bello a livello cinematografico e credo che i temi affrontanti siano stati trattati in modo adeguato. Abbiamo visto come il nucleare è stato utilizzato con uno scopo distruttivo e riflettuto sul dilemma etico», dice una studentessa. Ferrazzi ha dato agli studenti e alle studentesse alcune informazioni sul nucleare: «In Italia avevamo iniziato a costruire, anzi c’erano delle centrali nucleari in funzione. Questo fino al disastro di Chernobyl».

«Nel panorama europeo ci sono ancora Paesi con centrali attive: allo stato attuale il Paese Ue che produce più energia da fonte nucleare è la Francia. Dal punto di vista scientifico c’è solo un modo di produzione dell’energia da fonte nucleare che è quella della fissione: lo stesso meccanismo alla base della bomba atomica. Il problema principale in questo ambito sono le scorie radioattive: anche il nostro Paese ne ha. Finora non abbiamo trovato un luogo in cui mettere in sicurezza le scorie che sono state quindi distribuite in diversi posti, alcuni anche pericolosi perché nei pressi di fiumi. Ora è in corso la sperimentazione e la ricerca per quarta generazione di impianti nucleari, cioè gli impianti nucleari detti modulari e sulla produzione di energia nucleare da fusione, il processo inverso rispetto alla fissione. Dal punto di vista industriale è più difficile sfruttare questa modalità. C’è una sperimentazione in corso in Francia. In questo caso si tratterebbe di energia pulita e la costruzione delle centrali sarebbe meno costosa, per questo rappresenterebbe una vera svolta. Le centrali nucleari di terza generazione, infatti, costano moltissimo e impattano sull’ambiente attraverso le scorie radioattive», spiega Ferrazzi.

«Io credo molto nella capacità di sviluppare pensieri autonomi, voglio dare delle informazioni affinché possiate farvi la vostra idea. Lo scopo della scuola è proprio questo, fare in modo che possiate sviluppare un pensiero critico», conclude.

Ok, parlate di sostenibilità … ma cosa fate per l’ambiente?

Da una studentessa arriva una domanda identica a quella che un’altra studentessa aveva fatto nell’incontro precedente di Missione ambiente, a Cagliari. Gli studenti e le studentesse chiedono ai relatori, alla fine dell’incontro, che cosa fanno nelle loro vite quotidiane per ridurre il proprio impatto ambientale.

Per Gramegna è importante portare degli esempi concreti e risponde alla domanda parlando delle scelte di Erg: ridurre l’impatto climatico e ambientale, garantire la gender equality, colmare il gender pay gap sono tutti obiettivi che rientrano nel cosiddetto bilancio di sostenibilità.

Erg si impegna anche in progetti che vanno oltre il proprio business: «Quando dismettiamo i vecchi pannelli e ne installiamo di nuovi, quelli vecchi non li facciamo smaltire: abbiamo deciso di regalarli alle no profit che in diverse parti nel mondo aiutano le comunità, per esempio nella gestione di scuole e ospedali», spiega Gramegna.

Il tema del fast fashion è uno di quelli più sentiti dagli adolescenti e Bracco interviene su questo fronte, dicendo che, per esempio, non permette alle proprie figlie di acquistare su Shein, essendo un canale commerciale poco etico.

Ferrazzi nota come nel questionario sottoposto preventivamente agli studenti e alle studentesse del Liceo Redi in molti avessero dichiarato di avere scarsa fiducia nelle piccole azioni quotidiane che ognuno può fare per ridurre l’impatto ambientale e questo spiega la domanda della studentessa.

Impegnarsi nella raccolta differenziata, spegnere le luci quando non servono, cercare di limitare il consumo di plastica non sono affatto comportamenti scontati ma anzi possono fare una differenza, spiega Ferrazzi.

A che punto siamo con Missione Ambiente?

Missione ambiente è già passato per Foggia, Catania, Catanzaro, Cagliari e con oggi, Arezzo.

L’iniziativa coinvolge dieci città italiane e si propone di portare sui banchi delle scuole superiori di secondo grado un percorso educativo alla scoperta della tutela dell’ambiente e della transizione ecologica, senza dimenticare i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

Un’altra parte molto importante del progetto e di ogni lezione è l’impegno dei relatori per portare nelle scuole il racconto su come l’ambiente e la sua tutela “nell’interesse delle future generazioni” sono entrati per la prima volta, con la riforma di febbraio 2022, negli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana.

Il prossimo appuntamento sarà il 10 aprile presso l’Istituto Cattaneo - Deledda di Modena.

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