Diritti

8 marzo 2024: dagli scioperi alle iniziative speciali

Per la Giornata Internazionale dei diritti delle Donne è previsto lo sciopero generale e quello transfemminista organizzato da Non una di meno, ma anche ingressi gratis ai musei e molto altro
Credit: Victoria Herranz/ZUMA Press Wire  

Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
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7 marzo 2024 Aggiornato alle 17:00

No, l’8 marzo non è la festa della donna ma la Giornata Internazionale dei diritti delle Donne. Una sottigliezza? Non proprio.

Quando si usa la parola festa, infatti, si sottintende che ci sia qualcosa da festeggiare, mentre invece con un femminicidio ogni circa tre giorni, un gap salariale che pare incolmabile, il diritto all’aborto ogni giorno più minato, e mille altri ostacoli che scandiscono la vita delle donne in Italia, da rallegrarsi c’è ben poco.

Sciopero Non una di meno

Proprio per questo, da otto anni Non una di meno ha trasformato questa giornata in un’occasione di lotta, organizzando uno sciopero tranfemminista che, come si legge nel comunicato diffuso per l’occasione, sarà “un blocco della produzione e della riproduzione nelle case e sui posti di lavoro, nelle scuole e nelle università, nei supermercati e nei luoghi di consumo, nelle strade e nelle piazze, in ogni ambito della società. Perché se ci fermiamo noi si ferma il mondo”.

Una protesta “contro le istituzioni, gli enti committenti, le grandi fondazioni che sono responsabili dello sfruttamento, della precarietà, della carenza dei servizi,. Contro il lavoro povero, i salari bassissimi, il mancato riconoscimento del lavoro sociale e di cura, il lavoro “volontario” che in realtà è ipersfruttato. Contro il fatto che la nostra professionalità sia considerata un’inclinazione naturale delle donne. Contro i tagli ai servizi che fanno sì che il lavoro di cura sia scaricato sulle famiglie, e, quindi, nella maggior parte dei casi sulle donne. Contro la precarietà del lavoro sociale ed essenziale. Contro i tagli al welfare, che trasformano le lavoratrici di questo settore in lavoratrici povere e negano la possibilità di accesso ai servizi”.

Lo sciopero sarà anche accompagnato da una grande manifestazione a Roma, sulla scia di quella del 25 novembre, che partirà alle 10 dal Circo Massimo, alla volta di largo Bernardino da Feltre. Oltre a questo, numerosi cortei sono previsti in diverse altre città italiane.

Sciopero generale

Ma l’8 marzo sarà anche una giornata di sciopero generale, proclamata dalla maggior parte delle sigle sindacali italiane, indetto per protestare “contro ogni forma di violenza fisica, psicologia e morale, contro ogni discriminazione salariale e di ruolo sui luoghi di lavoro e nelle istituzioni, ogni guerra e l’aumento delle spese militari e a favore di servizi pubblici di qualità, lavoro stabile, riconoscimento del lavoro di cura, aumenti salariali in rapporto al costo della vita, salute e sicurezza e stato sociale”.

L’agitazione durerà indicativamente dalla mezzanotte alle 21 di venerdì 8 marzo e ad aderirvi saranno Flc CGIL, Slai Cobas, Adl Cobas, Cobas Usb, Cobas Sub, Osp Faisa Cisal, Usi Cit, Clap, Si Cobas, Cub Trasporti, Uitrasporti, Usi 1912 e Uiltec Uil.

Coinvolti gran parte dei servizi pubblici e privati, compresi scuola, asili, università, ricerca e formazione professionale.

Sciopererà anche, tra le 8 e le 14, il personale del corpo nazionale dei vigili del fuoco e quello del settore sanitario, da inizio primo turno a fine ultimo turno. Ciò significa, come si legge nella nota ufficiale diffusa, che l’erogazione delle prestazioni nelle strutture sanitarie potrà subire ritardi e disservizi.

I lavoratori di Autostrade per l’Italia, invece, si asterranno dal lavoro dalle 22 del 7 marzo alle 22 del giorno seguente.

Delicata la situazione dei trasporti pubblici. Con il Garante dei trasporti che ha ridimensionato lo sciopero della mobilità proclamato da Slai-Cobas, Adl-Cobas, Usb e Osp Faisa-Cisal, rilevando irregolarità in particolare riguardanti il settore del trasporto passeggeri (aereo, ferroviario, marittimo e pubblico locale), resta confermato solo quello indetto dal sindacato Slai Cobas per il sindacato di Classe e non quello dalle altre sigle sindacali. In virtù di ciò, dalla mezzanotte alle 21 dell’8 marzo, le Ferrovie dello Stato hanno precisato che potrebbero comunque esserci disagi per chi viaggia.

A causa delle elezioni regionali previste per il 10 marzo, l’Abruzzo è escluso da gran parte delle mobilitazioni.

Altre iniziative

Non saranno però solo le mobilitazioni a caratterizzare la giornata dell’8 marzo. Per chi intende celebrarla concedendosi un po’ di tempo per sé al di fuori dalle incombenze lavorative e familiari, come sciopero vorrebbe, sono diverse le iniziative alle quali è possibile partecipare.

Si può a esempio andare a visitare un museo visto che il Ministero della Cultura ha deciso di concedere l’ingresso gratuito a tutte le donne in quelli statali.

Ogni città poi ha stilato il proprio calendario di eventi ma tra i più grandi segnaliamo che a Milano presso la Fabbrica del Vapore, in via Procaccini 4, è visitabile la mostra Straordinarie, che raccoglie i ritratti di 110 donne italiane dai 22 ai 94 anni considerate straordinarie appunto, realizzati dalla fotografa Ilaria Magliocchetti Lombi.

Sempre nel capoluogo lombardo l’8 marzo alle 15.00 si svolgerà la cerimonia di intitolazione dei giardini in via dell’Orso angolo via Broletto alla scrittrice, attivista e femminista Carla Lonzi.

A Roma, oltre al corteo organizzato da Non una di meno, tra gli eventi artistici ai quali si può partecipare gratuitamente ci sono la mostra fotografica Ritratte. Donne di arte e di scienza, che al Chiostro del Campus Luiss racconta attraverso gli scatti del fotografo Gerald Bruneau alcune delle più importanti scienziate italiane e le professioniste alla guida di prestigiosi musei nazionali.

Ai Musei Capitolini sarà invece presentato il progetto multimediale Donne in Pinacoteca, a cura della Sovrintendenza Capitolina, che permetterà, attraverso il proprio smartphone, di seguire un percorso di visita in cui le protagoniste di alcuni dei capolavori della Pinacoteca raccontano la propria storia.

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