Culture

I dieci complimenti più buffi e insoliti da fare

Dal francese “piccolo cavolo” al brasiliano “vecchia scimmia”: ecco una lista dei modi di dire stranieri più curiosi, per diffondere parole gentili in occasione del World Compliment Day
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Valentin Lacoste

Tempo di lettura 4 min lettura
1 marzo 2024 Aggiornato alle 09:00

Ti hanno mai chiamatə “elefante” per dimostrarti affetto? E “cavolo”? Se ti dicessero che il tuo viso “è a forma d’uovo”, come reagiresti?

Ebbene sì: queste non sono offese come forse può sembrare, ma parole affettuose che le persone utilizzano quando vogliono essere gentili con qualcunə. Ovviamente, non stiamo parlando dell’Italia.

A tuttə piace ricevere complimenti: piccole parole pronunciate al momento giusto, anche le più banali, che, se sincere, possono migliorare la giornata di una persona, darle coraggio, rafforzare la sua autostima e creare nuovi legami. Tuttavia, spesso, si sottovaluta il loro potere; altre volte, invece, si fraintende il significato, soprattutto quando i complimenti vengono dall’altra parte del globo.

In occasione del World Compliment Day, l’organizzazione Wep (che promuove scambi culturali e linguistici) ha raccolto alcuni dei complimenti più strani al mondo.

Se vai in Francia e ti viene detto che sei “un piccolo cavolo” (Tu es mon Petit Chou, letteralmente “Tu sei il mio piccolo cavolo”) non offenderti, anzi: questa frase viene spesso utilizzata per esprimere affetto (molto simile al nostrano “Sei il mio tesoro”). Infatti, i francesi utilizzano il termine chou non solo per indicare il cavolo, ma anche una pasta dolce molto morbida, lo chou à la crème: ovvero i bignè.

In Giappone, invece, avere la testa come un uovo è una carta vincente. L’espressione Tamago gata no kao, “Sei un uovo con gli occhi”, tutto potrebbe sembrare tranne che un complimento. Eppure, nel Paese avere il viso ovale è sinonimo di bellezza.

Se vuoi fare un viaggio in India, non offenderti se qualcuno ti chiama “elefante”. La frase Gaja Gamini, “Cammini come un elefante”, è uno dei più bei complimenti che ci siano nel Paese. Lì, infatti, l’elefante è un animale sacro (per quanto la sua andatura sia pesante e lenta). E se qualcuno ti dice che sei Uma pessoa fofinha, “Una persona soffice/morbida”, allora vuol dire che ti trovi in Portogallo e che ti sta dicendo che sei carinə e gentile.

Il proverbio cinese Chen yu luo yan, che può essere tradotto con “Pesci in immersione, oche in picchiata” viene utilizzato per elogiare l’aspetto fisico di una persona. Il complimento deriva da un’antica leggenda, che racconta di una donna di estrema bellezza capace di far dimenticare ai pesci come nuotare e alle oche come volare.

E anche se le “parole gentili” identificate da Wep finiscono qui, nel mondo esistono tanti altri slag sconosciuti (o quasi). In Camerun quando le persone ti chiamano Vielle marmite (“vecchio vaso”) vogliono in realtà farti un complimento: nel Paese, infatti, le vecchie pentole vengono utilizzate quando si vuole preparare buon cibo. Oppure, se ti danno del Baobab, non offenderti: significa che sei una persona degna di rispetto.

E, a proposito di pentole, in Brasile il complimento Macaco velho, “Vecchia scimmia”, deriva dal detto “Una vecchia scimmia saggia non mette la mano nella pentola”. Quando invece, nelle regioni in cui si parla il bengalese (quindi parte dell’India e Bangladesh), si vuole fare un complimento a una ragazza o una donna, si dice che è una Dana Kata Pori, “Una fata senza ali”: più o meno un angelo caduto dal cielo. In altre parole: “Una donna graziosa”.

Infine, ultima tappa, la Russia: se parlando del tuo aspetto fisico ti dicono “Sangue con latte” intendono dire che le tue guance sono rosee e che, quindi, sei in salute e in forza.

Un vero e proprio viaggio intorno al mondo alla scoperta dei proverbi e dei modi di dire più curiosi e insoliti: Paese che vai, complimento che trovi…

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