Diritti

India: chi è la deputata Swati Maliwal che lotta contro le violenze sessuali?

Con un nuovo sciopero della fame (il quarto dal 2012), l’attivista per i diritti delle donne e membro del partito di centrosinistra Aap ha chiesto al Governo di intervenire per contrastare la cultura dello stupro nel Paese
Credit: EPA/RAJAT GUPTA 
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23 febbraio 2024 Aggiornato alle 10:05

In India la Commissione per le Donne di Delhi sta conducendo una lotta contro gli stupri ampiamente diffusi nel Paese: dopo essere riuscita ad aumentare le segnalazioni delle violenze in città, l’assistenza legale fornita alle vittime e le condanne, ora l’ex leader del gruppo e neo parlamentare Swati Maliwal ha intrapreso uno sciopero della fame per chiedere un intervento della polizia contro le molestie sessuali a livello nazionale.

Maliwal, attivista per i diritti delle donne e deputata del partito di centrosinistra Aap, da bambina ha subito numerosi abusi da parte del padre e oggi ha intrapreso una campagna parlamentare per il contrasto alla violenza di genere. Secondo le sue dichiarazioni, a Delhi ogni ora si registrano 51 reati contro le donne, che rappresentano il 50% della popolazione ma solo il 23% della forza lavoro e ricevono il 5% dei finanziamenti governativi per politiche a loro dedicate.

Se la violenza di genere e il patriarcato sono radicati e fortemente presenti nella società indiana, le donne che marciano con Maliwal e assistono da anni alle sue dimostrazioni pubbliche non violente stanno progressivamente alzando la voce e chiedendo per la prima volta al Governo di intervenire contro l’indifferenza della politica e delle forze dell’ordine.

Dopo 8 anni alla guida della Commissione per le Donne di Delhi, Maliwal ha lasciato il suo ruolo da presidente per intraprendere la carriera politica al Parlamento indiano. Nella Capitale, la Commissione ha gestito in questi anni 170.000 denunce di stupro, violenza per dote, delitti d’onore e traffico di esseri umani: un aumento significativo rispetto agli 8 anni precedenti alla sua presidenza, quando le denunce registrate erano state circa 20.000; riceve fino a 4.000 chiamate al giorno alla sua linea di assistenza e il numero degli avvocati che offrono supporto è aumentato da 5 a 70.

Per Maliwal però l’unico deterrente possibile contro la violenza sulle donne è la «certezza e la rapidità della punizione» del reato. In un’intervista al giornale The Indian Express rilasciata a ottobre 2023 prima di diventare parlamentare, ha detto: «La pena capitale è una soluzione molto importante per i casi di stupro perché deve esserci deterrenza. Sono a favore della pena di morte per gli stupratori di bambini. Ho fatto uno sciopero della fame che è durato 10 giorni e il decimo giorno è stata approvata la legge». Il riferimento è alla legge introdotta nel 2018 dal Governo di Narendra Modi che prevede la pena di morte per gli stupratori di giovani sotto i 12 anni.

Quello intrapreso in queste ultime settimane da Maliwal è il quarto sciopero della fame che l’attivista porta avanti dal 2012, quando era stata picchiata dalla polizia per aver protestato contro lo stupro di gruppo su una studentessa a bordo di un autobus a Delhi. La nuova richiesta che rivolge al Governo è di creare un coordinamento nazionale per responsabilizzare la polizia a intervenire in difesa delle donne, accelerare il lavoro dei tribunali nei processi per stupro e aumentare gli standard dei rifugi per le vittime.

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