Culture

Erotika III: l’arte femminista nel metaverso (e a Milano)

Le mostra curata dal collettivo femminista ClitSplash è allestita nel loro spazio digitale accessibile da remoto, ma anche tramite un’installazione presente alla fiera d’arte (un)fair, allo Superstudio Maxi fino al 3 marzo
Dalla mostra EROTIKA III: Eco-transfeminist visions beyond the mainstream, a cura di Luisa Ausenda e Federica Pogliani, ClitSplash 
Dalla mostra EROTIKA III: Eco-transfeminist visions beyond the mainstream, a cura di Luisa Ausenda e Federica Pogliani, ClitSplash 
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
1 marzo 2024 Aggiornato alle 18:00

L’arte contemporanea è costantemente alla ricerca di nuovi codici interpretativi e spazi dove muoversi, che non sempre e non necessariamente sono quelli fisici ai quali siamo abituati. Ecco allora che una mostra può anche essere allestita nel metaverso.

È il caso di Erotika III: Eco-transfeminist visions beyond the mainstream, che superando i confini tradizionali della fruizione artistica esplora l’intersezione tra ecofemminismo, transfemminismo ed erotismo, attraverso prospettive artistiche al di fuori dei canoni tradizionali.

Curata da Luisa Ausenda e Federica Pogliani del collettivo femminista di curatela artistica ClitSplash, la mostra è allestita nel loro spazio digitale sul metaverso Spatial.io, accessibili da remoto attraverso qualsiasi dispositivo ma anche per mezzo di un’installazione fisica disegnata da Cristina Valiani e presente all’interno della fiera d’arte (un)fair, negli spazi di Superstudio Maxi di Milano fino al 3 marzo.

ClitSplash è una realtà fondata da donne sul principio di rappresentazione equa, che promuove prospettive non mainstream sulla sessualità umana tramite progetti creativi, in particolare opere d’arte new media, realizzate da artistə donne, queer, trans, non-binary e gender fluid o da appartenenti ad altre minoranze scarsamente rappresentate.

Quelle che hanno dato vita a Erotika III provengono da tutto il mondo e tramite ciò che realizzano invitato gli spettatori a conoscere e approfondire un universo alternativo, dove ecologia e parità di genere si intrecciano con la sensualità.

Spaziando dal tema della riappropriazione di luoghi fisici e mentali solitamente nelle mani di una società fortemente patriarcale, alla promozione dell’armonia ecologica, l’esposizione invita a considerare l’interconnessione dell’essere umano con la natura e le macchine e accoglie narrazioni di rappresentazione di genere non tradizionale, mirando ad amplificare voci ed esperienze spesso trascurate dal grande pubblico e dalle istituzioni. Ma non solo, come svela in parte già il titolo, questo progetto sfida l’arte erotica tradizionale, invitando artistə la cui pratica non è eteronormata a presentare le propria prospettive sulla sensualità.

A causa dei contenuti espliciti la mostra non è fruibile ai minori di 18 anni, sia che la si voglia scoprire solo virtualmente, sia che si preferisca fare un salto nel reale, raggiungendo gli spazi di Superstudio Maxi per visitare l’installazione fisica che funge da porta d’ingresso, e con essa l’intera fiera-non fiera di arte contemporanea (un)fair. L’evento è tornato a Milano con la sua terza edizione, questa volta dedicata al tema del desiderio, sviluppato in modo differente da diversi artisti, ed è aperta fino al 3 marzo.

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