Ambiente

Freni e pneumatici delle auto elettriche inquinano?

La mobilità sostenibile sta ancora lottando per affermarsi. Tra gli ostacoli, ci sono credenze come quella secondo cui queste vetture causerebbero più smog atmosferico rispetto alle quattroruote non elettriche
Credit: Michael Fousert 

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28 febbraio 2024 Aggiornato alle 20:00

La mobilità elettrica deve fare ancora tanta “strada” prima che si possa affermare, anche sul piano culturale e soprattutto nell’immaginario delle persone. Ci sono alcuni miti che aleggiano attorno alle e-cars e che finiscono per non incentivare le persone al loro utilizzo.

Uno di questi è legato all’ipotesi che, paradossalmente, tali veicoli contribuirebbero addirittura all’aumento dello smog atmosferico: più di qualcuno si chiede se le auto elettriche possano inquinare attraverso l’attrito su freni, pneumatici e superfici stradali, magari per via del loro maggiore peso che potrebbe produrre più particolato a causa dell’usura.

Se è provato che le e-cars riducono a zero le emissioni nocive del motore perché non bruciano direttamente combustibili fossili, è anche vero che i loro freni e pneumatici si basano sull’attrito per poter funzionare, come d’altra parte accade in tutte le altre automobili a benzina e diesel. Siccome quell’attrito tende a consumare e a rompere i materiali, questi ultimi potrebbero disperdersi nell’ambiente.

In realtà, le e-cars generano meno particolato perché sono dotate di freni “rigenerativi” che tra l’altro si logorano più gradualmente. Poi bisognerebbe osservare anche le caratteristiche dello stile di guida e le curve della strada. Si tratta di elementi, ulteriori, che influiscono.

L’accusa inerente il presunto incremento dell’inquinamento atmosferico scaturisce però dal fatto che le auto elettriche sono mediamente più pesanti e quindi in teoria potrebbero dare vita a una usura di quei materiali più accentuata. Secondo alcuni calcoli, in effetti, porterebbero con sé circa 400 chilogrammi in più specialmente per via dell’ingombro rappresentato dalle batterie.

Qui entrano in gioco le rilevazioni della società privata britannica Emissions Analytics, secondo le quali le emissioni di particolato della mobilità elettrica possono essere 1.850 volte superiori a quelle degli scarichi delle auto moderne, resi più puliti grazie alle normative. Occorre fare attenzione però: i test non sono stati sottoposti a revisione da parte degli scienziati e l’industria contesta questi risultati.

In sintesi mancano dati empirici certi, perché riuscire a misurare particelle minuscole è molto complesso e comparare gli studi è ancora più complicato. Di fronte all’incertezza su questi aspetti, sembra arduo dedurre che il peso extra delle batterie possa portare a un surplus di inquinamento. Al limite potremmo dedurre che la diffusione di mezzi imponenti come i Suv tenderà ad aggravare il bilancio delle emissioni e dell’efficienza energetica.

Per il resto, per quanto concerne l’inquinamento dovuto agli pneumatici, il livello sembra più o meno paragonabile tra le auto a benzina, diesel ed elettriche. I benefici offerti da queste ultime, in primis la riduzione dell’inquinamento da carbonio, continuano a mantenere un ampio vantaggio.

Il mito del “peso” delle auto elettriche è stato anche scandagliato in una puntata di una serie di articoli del Guardian: si intitola EV Mythbusters, analizza il mondo dei veicoli elettrici e le relative credenze, dagli incendi delle batterie all’idea che l’idrogeno li superi.

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