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Oggi è la Giornata internazionale della felicità

Ogni anno, il 20 marzo si celebra l’International Day of Happiness. Secondo i dati Ipsos, quasi 3 persone su 4 dichiarano di essere felici
Credit: Lidya Nada 
Tempo di lettura 3 min lettura
20 marzo 2024 Aggiornato alle 07:00

Ogni anno, il 20 marzo, si celebra la Giornata internazionale della felicità: elemento importante e fondamentale nella nostra vita. Ma cosa (o chi) ci rende felici?

Cos’è la felicità?

Il concetto di felicità è quasi universale, tanto che è un valore esplicitamente sancito in alcune Costituzioni (o, per esempio, nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti).

Il termine deriva dal latino felix: la radice “fe” indica ricchezza e prosperità e, quindi, viene ricondotto a uno stato d’animo, un sentimento positivo, una sensazione di assoluto benessere.

Spostandoci sul lato più “scientifico”, quando viviamo momenti felici nel nostro cervello si attivano neurotrasmettitori responsabili, per esempio, della dopamina, che controlla la nostra sensazione di piacere e soddisfazione, della serotonina, che ci fa sentire motivati, dell’ossitocina, legata ai rapporti sentimentali, e le endorfine che agiscono contro il dolore.

Tuttavia, la felicità è assolutamente soggettiva e cambia per ogni individuo, raggruppando quell’insieme di emozioni e sensazioni del corpo e dell’anima che procurano benessere e gioia.

Storia e obiettivi della Giornata internazionale della felicità

La Giornata internazionale della felicità nasce in un piccolo Paese asiatico dell’Himalaya, il Bhutan, considerato lo Stato più felice del mondo, dove è la filosofia del “non temere la morte” è un monito che rende migliore la vita dei cittadini.

Qui, inoltre, vige il concetto di “Felicità interna lorda” (Fil), un indice di misurazione utilizzato dal Governo per calcolare il benessere della popolazione bhutanese e il successo delle politiche pubbliche.

Il Fil, nato negli anni ’70, è stato inserito nel 2008 nella Costituzione nazionale del Bhutan. Da qui, nel 2011, le Nazioni Unite hanno riconosciuto il Paese come esempio di sviluppo sostenibile basato sulla felicità nazionale. Successivamente, nel giugno 2012, l’Assemblea Generale Onu ha ufficialmente istituito, attraverso la risoluzione 66/281, la Giornata internazionale della felicità il 20 marzo: un giorno per celebrare la felicità come obiettivo universale.

La felicità in numeri

Secondo i dati Ipsos (che ha condotto lo scorso anno un’indagine in 32 Paesi del mondo), quasi 3 persone su 4 (73%) si dichiarano felici. In particolare, sono più soddisfatte dei rapporti con gli amici e la famiglia, mentre lo sono molto meno per la situazione economica e politica del proprio Stato.

Le popolazioni più felici vivono in Cina (con il 91% delle persone felici) e Paesi Bassi (85%), mentre quelle più tristi vivono in Polonia (58%), Corea del Sud (57%) e Ungheria (50%).

E dove si piazza l’Italia in questa classifica? Dall’indagine del 2023, il Belpaese non rientra tra i (32) Paesi più felici, fermandosi solo al 25° posto; tuttavia, il 68% degli italiani ha dichiarato di sentirsi felice.

Sempre secondo i dati Ipsos dello scorso anno, i più importanti elementi che rendono le persone felici sono: sentire che la propria vita ha un significato e averne il controllo, essere in salute (fisicamente e mentalmente), avere una vita sociale.

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