Ambiente

Nuove scuole “riciclabili e smontabili”: il progetto italiano

I prototipi degli istituti “circolari” sono in Friuli, Piemonte e Veneto: un kit di montaggio permette di smantellare l’edificio a fine vita riciclando i materiali
Credit: C+S Architects
Credit: C+S Architects
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27 febbraio 2024 Aggiornato alle 19:00

La scuola del futuro sarà riciclabile, smontabile e circolare. E sta nascendo in Italia.

Un kit di montaggio permetterà di edificare la struttura “a secco” e di smantellarla a fine vita riciclandone i materiali. I progetti pilota sono in costruzione in Veneto, Piemonte e Friuli nell’ambito di un’iniziativa finanziata con 7,5 milioni dal Miur, 5,8 milioni dei quali rappresentano i costi di costruzione di questa fase. La sperimentazione è un esempio di come l’architettura possa creare “un paesaggio didattico-strutturale”.

Un asilo nido per il Comune di Venaria Reale in provincia di Torino, una scuola primaria a Conegliano (Treviso) e una secondaria a Cervignano del Friuli (Udine), dove sarà direttamente il Ministero dell’Istruzione a gestire la gara d’appalto e la realizzazione: oltre ad adattarsi a ogni livello di istruzione, ciascuno con un layout scolastico ad hoc, tutti e tre sono edifici a elevata efficienza energetica, detti Nzeb, Nearly zero energy building.

L’ideazione è firmata, tra Treviso e Londra, da Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini di C+S Architects, studio fondato esattamente 30 anni fa e vincitore del Premio Architetto Italiano 2022. Rispettivamente professore associato e ordinario di composizione architettonica e urbana, attualmente sono visiting scholars alla Cambridge University nel Regno Unito. La loro ricerca in ambito scolastico, già esposta alla 15esima Biennale di Architettura di Venezia, ha contribuito a riscrivere le Linee Guida del Ministero sulla progettazione delle scuole italiane e ha portato a disegnare istituti capaci sia di essere spazi aperti sia di costituire comunità.

L’Istituto Tecnico Malignani

Il nuovo Istituto Malignani di Cervignano del Friuli, recentemente approvato dal Comune, ospiterà due sezioni dell’Isis Malignani, per 2.800 mq, che saranno completate sul terreno adiacente inclusi tutti gli impianti sportivi.

La scuola comprende 10 aule con una capacità totale di 250 studenti. La dimensione delle classi è più generosa di quanto previsto dalla normativa, con 54 mq per aula anziché 49 mq.

Secondo l’esperienza di C+S, infatti, questa scelta è un valore aggiunto per le potenzialità didattiche e le possibilità di modulare lo spazio dell’aula, posizionando i banchi in modo variabile in base alla tipologia di lezione.

La concezione dello spazio scolastico

La forma circolare è storicamente un elemento cruciale per la coesione sociale in ogni cultura. Uno spazio centrale, aperto e circolare diventa quindi una piazza interna coperta che è il centro del layout, come spiega lo studio. Su questo spazio a doppia

altezza, inondato di luce zenitale e protetto da un’elegante struttura in acciaio, si affacciano le aule e quelle funzioni pubbliche che possono essere aperte alla comunità dopo l’orario scolastico: un auditorium polivalente, una piccola biblioteca, un’aula studio e i laboratori.

Questi ultimi, disposti al piano terra, hanno il potenziale per diventare micro-incubatori in grado di connettere gli studenti alle industrie locali, grazie all’organizzazione di laboratori e attività da svolgere durante o dopo l’orario scolastico. Lo spazio della piazza interna al piano terra è stato pensato per gli studenti come luogo di incontro informale, dove trascorrere del tempo studiando, scambiando esperienze o semplicemente rilassandosi.

Una scala a chiocciola e un ascensore - più una seconda scala di sicurezza in posizione opposta alla prima - conducono a un ballatoio al primo piano, che si affaccia sulla piazza centrale a doppia altezza. Il ballatoio serve 10 aule, il blocco dei servizi igienici, le aule docenti e gli uffici amministrativi. Non avendo un andamento lineare, il ballatoio è stato pensato anch’esso come uno spazio di sosta informale, di relax o di studio in piccoli gruppi. Il layout dello spazio è semplice e funzionale.

Proprio perché si tratta di un istituto tecnico, il progetto esplora le potenzialità della forza di gravità nel dare forma allo spazio. «Abbiamo disegnato uno spazio-struttura che si modella sulle forze in gioco: le travi in acciaio aumentano di spessore quando sono sottoposte a maggiori sollecitazioni, dando forma a una danza strutturale di leggerezza e trasparenza. Il progetto architettonico definisce la forma della struttura che a sua volta genera un paesaggio interno», racconta Maria Alessandra Segantini.

I volumi liberi della grande piazza centrale - ascensore, scala a chiocciola, spazi multifunzionali, bar e biblioteca - sono il supporto strutturale del sistema di copertura. «Si tratta di volumi metallici trasparenti conici o cilindrici con travi incrociate che si incontrano senza toccarsi, grazie a un elegante dettaglio di attacco agli anelli di controvento - spiega Cappai - Lo spazio si definisce grazie al disegno elegante della struttura. Il sistema delle travi di copertura è modellato seguendo le sollecitazioni strutturali che deve sostenere trasformandosi in un elegante paesaggio di copertura punteggiato dalla luce zenitale che evidenzia il gioco delle travi inclinate proiettando il disegno delle loro ombre sulla piazza».

«I ballatoi sono a sbalzo dalla corona strutturale delle aule, grazie a una trave continua circolare che poggia su pilastri Ipe 300 - dichiara Segantini - Anche le strutture dei ballatoi si modellano seguendo gli sforzi strutturali e creando una sequenza e un ritmo che si trasforma in uno spazio porticato a piano terra, una soglia che precede l’ingresso ai laboratori. L’architettura disegna un paesaggio didattico-strutturale».

I materiali

L’utilizzo di materiali industriali - blocchi in calcestruzzo cellulare tipo Ytong e battuto di cemento al piano terra - e materiali naturali - sughero nel pavimento delle aule e per il rivestimento della facciata esterna - permettono di costruire un dialogo tra tradizione tecnica e innovazione nel rispetto dell’ambiente garantendo una certificazione Nzeb.

Le aule sono collocate al primo piano e sono tutte affacciate all’esterno con grandi vetrate rivolte verso il ballatoio. Le loro finestre permettono di garantire un’intervisibilità che C+S ritiene “un asset importante per la crescita degli studenti, stimolando la curiosità e l’interscambio”. Le aule, nel dettaglio, si affacciano su un ballatoio a larghezza variabile che a sua volta si affaccia sulla piazza centrale, creando uno spazio ricco di potenzialità.

Per la progettazione del nuovo Istituto Malignani, è stata data particolare importanza alla sostenibilità energetica, scegliendo materiali ecocompatibili e smontabili in modo da garantire la circolarità costruttiva: strutture metalliche, blocchi in cemento cellulare tipo Ytong, solai in X_lam pannelli portanti, rivestimenti e pavimenti in sughero.

La riflessione sullo spazio pubblico

Le scuole rappresentano anche l’occasione per una riflessione più ampia sullo spazio pubblico delle città in cui viviamo. Oggi possono essere presi in considerazione due modelli urbani principali, entrambi sottoposti a processi di erosione dello spazio pubblico

Le “città dense” sono omologate da brand simili, dove la libertà di attivazione da parte della comunità è sostanzialmente nulla; le “città diffuse” sono invece le metropoli orizzontali caratterizzate dall’assenza di interni urbani: qui lo spazio pubblico è il residuo di micro-processi di privatizzazione e zonizzazione.

«Da vent’anni lavoriamo su quella che definiamo la spina dorsale della città: lo spazio collettivo, aperto, condiviso, la vera identità delle comunità - spiega ancora Cappai - In questa prospettiva, lavorando sui centri minori e sulle periferie, abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulle scuole perché il loro utilizzo è obbligatorio; per il loro carattere di prossimità alle comunità, per la loro capillarità, per il loro carattere informale e riconoscibile all’interno delle comunità, per il loro potenziale ancora inespresso e la loro forza innovativa».

«Colorate, aperte, trasparenti: manifesti di un approccio sostenibile per accogliere i bambini e la comunità che li circondano: per noi le scuole sono le ‘piazze delle periferie e dei piccoli centri», chiosa Segantini.

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