Economia

Uk: The Body Shop è in crisi, a rischio 2.000 lavoratori

Dopo il calo nelle vendite registrato durante periodo natalizio, il gruppo proprietario del brand di cosmetica ha deciso di mettere in amministrazione controllata la parte britannica dell’azienda
Credit: Belinda Jiao/SOPA Images via ZUMA Press Wire  

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16 febbraio 2024 Aggiornato alle 10:00

Dopo quasi cinquant’anni di storia, uno dei marchi più famosi di prodotti per la cura della persona, The Body Shop, sembra essere in crisi.

L’avventura del brand cruelty free per eccellenza ha avuto inizio negli anni Settanta, per la precisione nel 1976, quando la fondatrice Anita Roddick decise di aprire il primo negozio nella cittadina britannica di Brighton.

La fama del marchio è legata soprattutto alla sua politica aziendale: sono famose le rigorose posizioni contro i test sugli animali e a favore dell’approvvigionamento di ingredienti naturali commercializzati in modo etico.

Dal momento della fondazione del primo negozio, la fama e la popolarità di The Body Shop sono aumentate sempre di più, tanto che nel 1984 la società era quotata in Borsa con un valore di 80 milioni di sterline.

Piano piano, però, qualcosa si è rotto.

Nel 2006 la fondatrice di The Body Shop ha deciso di vendere la sua azienda al colosso francese L’Oréal per un valore di 650 milioni di sterline. Una nuova vendita si registra nel 2017: questa volta ad acquistare il brand è l’azienda brasiliana Natura&Co. A sua volta, questo brand a novembre 2023 ha venduto The Body Shop al gruppo Aurelius per 207 milioni di sterline.

L’obiettivo era quello di risollevare il futuro dell’azienda ma, a causa degli scarsi risultati delle vendite realizzate durante le feste natalizie e per il fatto che il gruppo non avrebbe avuto capitale sufficiente per continuare a operare nella sua forma corrente, è arrivata la decisione di mettere in amministrazione controllata la parte britannica dell’azienda.

In una nota, infatti, si legge che “sono stati nominati Tony Wright, Geoff Rowley e Alastair Massey della società di consulenza aziendale Frp come amministratori congiunti della società, che gestisce le attività di The Body Shop nel Regno Unito”.

Il motivo è chiaro: “Adottare questo approccio offre stabilità, flessibilità e sicurezza per trovare i mezzi migliori per garantire il futuro di The Body Shop e rivitalizzare questo iconico marchio britannico. I joint administrators valuteranno ora tutte le opzioni per trovare una via d’uscita per l’azienda e aggiorneranno creditori e dipendenti a tempo debito”.

La concorrenza di marchi affini è sicuramente complice di tutto questo. A differenza di The Body Shop, gli altri marchi si sono mostrati maggiormente innovativi. Anche la pandemia e la diffusione dilagante della pratica del commercio online degli ultimi anni hanno avuto un peso non indifferente.

Resta ora da capire quale sarà il futuro del marchio e dei suoi dipendenti: nel Regno Unito, infatti, sono presenti circa 200 punti vendita che coinvolgono più o meno 2.000 lavoratori che rischiano di perdere il loro posto.

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