Culture

Naturae: Armando Punzo torna sul palco con la sua Compagnia della Fortezza

Questo week-end il Teatro Strehler di Milano ospiterà il registra e i suoi detenuti attori, che porteranno in scena il loro lavoro di ricerca artistica durato 8 anni: «l’ultimo capitolo, la rivelazione, la riscoperta in noi di qualità dimenticate»
Naturae la valle della Permanenza, Compagnia della Fortezza
Naturae la valle della Permanenza, Compagnia della Fortezza Credit: Stefano Vaja 
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16 febbraio 2024 Aggiornato alle 12:00

Iniziato nel 2015 con il primo spettacolo Shakespeare Know Well, il lungo lavoro di ricerca artistica di Armando Punzo ha continuato negli anni a diffondere messaggi; a seguire la Tempesta nel 2016, Le parole lievi nel 2017, Beatitudino e Le rovine circolari nel 2018, Naturae Overture nel 2019, Naturae la vita mancata e Naturae la valle dell’innocenza nel 2020, Naturae la valle dell’annientamento nel 2021, fino a Naturae la valle della permanenza nel 2022, raggiungendo la più difficile delle valli.

Dopo 8 anni di lavoro e 10 spettacoli, l’indagine professionale di Armando Punzo con la Compagnia della Fortezza giunge con Naturae a una tappa definitiva: lo spettacolo andrà in scena sabato 17 e domenica 18 febbraio 2024 al Teatro Strehler di Milano, rispettivamente alle ore 19:30 e alle 16:00.

«Naturae è l’ultimo capitolo, è la rivelazione, la riscoperta in noi di qualità dimenticate, negate, soppresse. È frutto della contro-scrittura che si è generata in questi otto anni, come un filtrato luminoso che si opponeva alla mancanza di luce e speranza che avevamo riscontrato in noi e negli altri. Quelle qualità hanno preso forma di entità simboliche concrete, stilizzazione che permettono al nostro protagonista, una volta ritrovato lo sguardo puro dell’innocenza rappresentato dal bambino, di stabilire una diversa relazione col mondo», ha spiegato Punzo.

36 anni di lavoro incessante, tenace e quotidiano con circa 100 detenuti-attori: è il percorso registico di un artista visionario come Armando Punzo, con la Compagnia della Fortezza, con la quale ha realizzato oltre 40 spettacoli di grande fama, pluripremiati in Italia e all’estero.

Facendo leva sui grandi temi umani, ha trasformato la Fortezza Medicea di Volterra in un centro culturale all’avanguardia, dove sin dagli inizi concepì e battezzò una rivoluzione culturale e sociale: trasformare la prigione in un luogo di cultura, con l’obiettivo di non lasciarsi distrarre da chi è incapace di andare oltre quello che vede con gli occhi. E a non lasciarsi “tentare” da strade più facili. Senza mai accontentarsi di ciò che è stato già fatto, senza badare a premi e riconoscimenti, senza cedere alle lusinghe. Il carcere di Volterra è rimasta la sua casa, una scelta di vita.

Sogno e necessità, lucida follia e concretizzazione di un’ altra possibilità, con tutte le sue energie, oggi il regista teatrale sta lavorando per realizzare un nuovo sogno: creare il primo Teatro Stabile in un Carcere. Dopo aver ricevuto il Leone d’Oro alla Carriera Biennale di Venezia, Armando Punzo vuol rendere possibile quello che ha sempre segnato la sua storia.

«Ci siamo resi contro che l’evoluzione umana è in essere, sempre, ed è questa che bisogna alimentare. Non possiamo credere di essere arrivati alla fine della storia, è innaturale e non serve a migliorare la nostra esistenza, le relazioni tra gli uomini, una diversa idea di comunità fatta di persone sensibili e il futuro della nostra terra. L’homo sapiens è solo una fase, dobbiamo lavorare per guadagnarci l’homo felix, dobbiamo far crescere in noi la ricerca della libertà, dell’amore, della felicità. Dobbiamo ricominciare a sognare un nuovo uomo e imporlo alla realtà».

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