Diritti

Per la Corte Costituzionale l’affettività in carcere è legittima

I detenuti dovrebbero poter incontrare il partner senza essere controllati a vista dalla polizia penitenziaria, spiega la nuova sentenza. In molti Paesi esistono già luoghi dove poter passare del tempo in intimità con i propri cari
Credit: RDNE Stock project 
Tempo di lettura 4 min lettura
29 gennaio 2024 Aggiornato alle 15:00

La Corte costituzionale ha stabilito che è illegittimo vietare a un detenuto o a una detenuta di incontrare il proprio partner in carcere mentre viene controllato a vista dal personale di custodia, come stabilito dall’articolo 18 della legge sull’ordinamento penitenziario, perché ciò rappresenta una “irragionevole compressione della dignità della persona” che ostacola la finalità rieducativa della pena.

La sentenza riconosce per la prima volta in Italia il diritto all’affettività per chi sconta una pena carceraria. Tuttavia la Corte ha precisato che la sentenza non riguarda i detenuti che si trovano in isolamento perché soggetti al regime detentivo speciale previsto dall’articolo 41-bis della legge sull’ordinamento penitenziario, né i detenuti sottoposti alla sorveglianza particolare secondo l’articolo 14-bis.

Per l’Associazione Antigone, che si occupa di diritti e garanzie nel sistema penale, quella della Corte è una sentenza storica che “ha ricordato che senza affettività, e quindi sessualità, è lesa la dignità delle persone detenute e si rischia di non rispettare la finalità rieducativa della pena. Una sessualità che la Corte, con una sentenza chiara ed esplicita, apre anche alle coppie di fatto e dunque anche alle coppie omosessuali”.

La legittimità dell’articolo 18 della legge sull’ordinamento penitenziario era stata messa in discussione dal magistrato di sorveglianza di Spoleto Fabio Gianfilippi nel gennaio 2023, dopo aver ricevuto il reclamo di un detenuto. In carcere a Terni dal 2019, l’uomo sosteneva che il fatto di non poter avere momenti di intimità con la sua compagna influisse negativamente sul suo rapporto di coppia e che avrebbe influito sulla sua vita fuori dal carcere, una volta espiata la pena.

A quasi un anno di distanza, la sentenza della Corte costituzionale afferma che “l’ordinamento giuridico tutela le relazioni affettive della persona nelle formazioni sociali in cui esse si esprimono, riconoscendo ai soggetti legati dalle relazioni medesime la libertà di vivere pienamente il sentimento di affetto che ne costituisce l’essenza. Lo stato di detenzione può incidere sui termini e sulle modalità di esercizio di questa libertà, ma non può annullarla in radice, con una previsione astratta e generalizzata, insensibile alle condizioni individuali della persona detenuta e alle specifiche prospettive del suo rientro in società”.

Nelle carceri italiane le visite con familiari e partner avvengono sotto lo sguardo di monitoraggio della polizia penitenziaria, ma in Europa e nel mondo per i detenuti esiste la possibilità di trascorrere del tempo in compagnia delle persone a cui si è legati affettivamente in uno spazio di intimità privata.

Accade in Spagna, Croazia e Albania, dove all’interno del carcere sono previsti colloqui non controllati fino a 4 ore con il coniuge o il partner. Mentre in Germania, Olanda, Norvegia, Finlandia e Danimarca esistono appartamenti con camera matrimoniale e cucina dove i detenuti possono convivere con i propri cari per alcuni giorni, in Francia e Belgio si sperimentano appartamenti abitabili fino a 48 ore, con la gestione dei costi a carico di chi fruisce del servizio. Se in Canada le visite fino a 72 ore sono consentite dal 1980 in apposite roulotte esterne al carcere, le visite intime sono ammesse anche in India, Israele e Messico.

Dal momento che “una larga maggioranza degli ordinamenti europei riconosce ormai ai detenuti spazi di espressione dell’affettività intramuraria, inclusa la sessualità”, la Corte ha dichiarato che la pratica italiana viola anche la Convenzione europea dei diritti dell’uomo “per il difetto di proporzionalità di un divieto radicale di manifestazione dell’affettività entro le mura”.

Leggi anche
Carcere
di Martina Micciché 8 min lettura
Tv
di Alessia Ferri 3 min lettura