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Se la prigione rende cool

La truffatrice Anna Sorokin, divenuta celebre per la serie Netflix a lei dedicata, sta per tornare in tv con uno show tutto suo. Ma è giusto concederle le luci della ribalta?
Credit: ABTPEmmy Park for NY Post
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
5 febbraio 2023 Aggiornato alle 06:30

In un mondo in cui decine di persone hanno mandato lettere d’amore in carcere ad assassini del calibro di Charles Manson, ma anche Pietro Maso o Renato Vallanzasca per restare in Italia, la notizia che una truffatrice sarà la protagonista di uno show tv tutto suo, nonostante sia ai domiciliari, non dovrebbe stupirci. Eppure l’indiscrezione ha fatto il giro del mondo.

Stiamo parlando di Anna Sorokin, meglio nota come Anna Delvey, balzata agli onori delle cronache per aver finto per anni di essere la rampolla di una ricchissima famiglia e dopo essersi intrufolata nella New York che conta aver truffato banche, hotel, organizzazioni varie ed ex amici per una cifra complessiva di oltre 270.000 dollari.

La sua storia è stata raccontata dalla serie Netflix Inventing Anna e adesso, a distanza di due anni le luci della ribalta si accenderanno di nuovo su di lei tramite Delvey’s Dinner Club. Il format è di quelli già visti, con la protagonista e padrona di casa, in questo caso Anna, a guidare le conversazioni di diversi volti noti riuniti intorno a una tavola imbandita.

Da quel che si sa gli ospiti saranno di primo livello, da Elon Musk a Madonna, passando per Marina Abramovic e l’ex segretario di Stato americano Cyrus Vance, solo per citarne alcuni.

Un parterre che indubbiamente potrà generare discussioni brillanti e spunti piacevoli per lo spettatore, conditi anche dagli aneddoti che la stessa Sorokin ha promesso su di sé, ma non è questo il punto.

In tutto questo luccichio infatti, forse ci si dimentica che Anna Sorokin non è una persona libera.

E nemmeno la protagonista astratta di una serie tv di successo ma una donna in carne e ossa che per anni si è presa gioco di un numero sterminato di persone, riducendone alcune sul lastrico, e che non ha estinto completamente il proprio debito con la giustizia.

Condannata nel 2019 da 4 a 12 anni di carcere, è stata infatti rilasciata nel 2022 per buona condotta.

Da allora però, a causa di una seconda condanna per visto scaduto, è agli arresti domiciliari in un appartamento nell’East Village, a New York, location dalla quale condurrà il suo show, munita di braccialetto elettronico portato alla caviglia, personalizzato con le sue iniziali tempestate di Swarosky (o diamanti, chi può dirlo).

Insomma, niente male come pena.

L’obiettivo di Anna Sorokin fin da subito era quello di raggiungere la celebrità e condurre una vita di sfarzi, e alla luce della situazione attuale non si può dire non ci sia riuscita. Poco importa che il conto, reale e in termini umani, lo abbiano pagato altri.

Il suo spacciarsi per miliardaria serviva a diventarlo sul serio, e stando alle dichiarazioni di assoluto non pentimento rilasciate al momento dell’arresto e mai ritratte, qualche anno dietro le sbarre sono state un prezzo da pagare che è valso il gioco e anche la candela.

Se infatti i diritti d’immagine sulla sua vita acquistati da Netflix ai tempi della serie al costo di 320.000 dollari, per effetto della legge statunitense Son of Sam Law sono stati devoluti tutti alle vittime delle truffe, sicuramente i proventi di Delvey’s Dinner Club finiranno nelle sue tasche. E con il boom di visibilità che uno show del genere comporta siamo abbastanza certi che la sua carriera non terminerà qui.

Aggiungendo a questo il fatto che il super attico nel cuore di Manhattan nel quale alloggia sicuramente non si paga da solo, appare evidente come le finanze di Sorokin-Denvey siano tutt’altro che in rosso e anche se fare i conti in tasca alle persone non è mai appropriato, in questo caso diventa doverosa una riflessione.

Se Anna Sorokin, rea confessa della maggior parte delle truffe che le vengono imputate e ritenuta colpevole dalla legge senza ombra di dubbio, sta conducendo la vita che sognava e anche i media la celebrano come una star al pari di Kim Kardashian, che fine fa il senso di giustizia?

La condanna penale scontata (visto a parte) ripulisce anche la reputazione e ci rimette tutti sullo stesso livello o forse su certi personaggi sarebbe il caso di far calare il velo dell’oblio, invece di alimentarne l’ego? Fosse altro per non far divenire le truffe una cosa cool.

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