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Roma, il termovalorizzatore si farà: respinti i ricorsi degli ambientalisti

Il Consiglio di Stato ha negato le obiezioni dei comitati contrari all’impianto di Santa Palomba. Per il vicepresidente del nono municipio, il progetto rappresenta una soluzione al problema rifiuti e un’occasione per la nascita di nuovi posti di lavoro
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri Credit: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI 
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13 febbraio 2024 Aggiornato alle 12:05

Tutto è nato nell’estate del 2022, quando il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha firmato, in qualità di Commissario straordinario per il Giubileo 2025, la procedura per la Valutazione Ambientale Strategica (Vas) per Piano di Gestione integrata dei rifiuti e relativo Rapporto ambientale; nell’ottobre dello stesso anno, si è individuata la zona: un’area a Santa Palomba al confine tra il Comune di Roma e Pomezia.

Un anno dopo, nell’estate del 2023, il Tar ha respinto i ricorsi di diversi cittadini, tra cui il Comitato NO inceneritore a Santa Palomba, la zona in cui sorgerà l’impianto che smaltirà 600.000 tonnellate di rifiuti della Capitale.

Nell’ottobre 2023 è stato approvato il progetto del termovalorizzatore mentre venivano pubblicate le motivazioni del rigetto al ricorso al Tar: “non sembra potersi negare che la risoluzione delle questioni legate alla gestione dei rifiuti di Roma Capitale e alla chiusura del ciclo, anche assicurata da una razionalizzazione e realizzazione di nuovi impianti, compreso il termovalorizzatore, abbia attinenza sia con le più generali politiche energetiche sia con la realizzazione di condizioni attesa a valorizzare” imprese e investimenti. “Né può revocarsi - continuava il provvedimento - in dubbio quanto al requisito della necessità e urgenza l’esistenza di una situazione emergenziale” derivante “dal maggiore afflusso di individui” in occasione del Giubileo.

A febbraio 2024, la quarta sezione del Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi presentati da diversi comitati contro il termovalorizzatore di Santa Palomba: una conferma di quanto stabilito in precedenza dal Tar in primo grado.

I giudici ritengono infondate tutte le motivazioni dei ricorsi sia quelle relative alla reale necessità di un impianto di smaltimento rifiuti nella Capitale, che quelle legate al metodo scelto dell’iter burocratico legato ai poteri di Gualtieri in qualità di Commissario straordinario per il Giubileo.

La scelta del termovalorizzatore viene considerata dai giudicirispettosa della gerarchia dei rifiuti perché riduce in modo significativo il conferimento in discarica” incrementando “l’attività di recupero energetico”; il nuovo impianto infatti, sostiene Gualtieri sin dall’inizio del progetto, determinerà «una riduzione delle emissioni del 44%, con una riduzione del 15% delle emissioni relative al trasporto, del 18% sull’impiantistica e del 99% sulle emissioni da discarica».

A questo i giudici aggiungono che il termovalorizzatore “attua l’autosufficienza e la prossimità territoriale nello smaltimento e nel recupero dei rifiuti” oltre a rispettare “il principio della gestione dei rifiuti senza pregiudizio per l’ambiente dato il minor impatto ambientale connesso alle attività di trasporto dei rifiuti”, confermando in sostanza quanto detto da Gualtieri.

Il vicepresidente del IX municipio, Augusto Gregori, ha dichiarato che la realizzazione del termovalorizzatore non rappresenta solo una soluzione al problema dei rifiuti ma è anche un’occasione per lo sviluppo del territorio: ci saranno nuovi posti di lavoro sia per la realizzazione del progetto che per la sua gestione; inoltre sono previste nuove infrastrutture e la riqualificazione di quelle esistenti.

Gregori dichiara inoltre che «sarà un termovalorizzatore all’avanguardia, realizzato con le migliori tecnologie disponibili e nel rispetto dei più rigorosi standard ambientali. Le emissioni saranno controllate e monitorate costantemente per garantire la massima tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. È un passo avanti importante verso un futuro più sostenibile per Roma e per il Lazio. Avremo un aiuto concreto nel ridurre la quantità di rifiuti conferiti in discarica, nel recuperare energia e diminuire l’inquinamento atmosferico».

Chissà se anche a Roma il progetto del termovalorizzatore sarà impiegato anche per altre attività… magari anche nella Capitale ci sarà una collina per lo sci sintetico come per Copenhill: il termovalorizzatore di Copenhagen (dello studio BIG) sul quale si può sciare.

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