Ambiente

L’avanzata del termovalorizzatore

Martedì si è chiuso il Cda di Ama che ha dato il via libera all’acquisto dei terreni per l’impianto nella Capitale
Credit: Urbesmagazine.it
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27 ottobre 2022 Aggiornato alle 16:00

Che si sarebbe fatto il termovalorizzatore Gualtieri, Sindaco di Roma, lo aveva già annunciato. Poi, però, conoscendo le tempistiche politiche, fatte di svariati annunci e pochi fatti, il rischio che tutto ciò restasse solo un ricordo delle campagne elettorali era reale.

Ad inizio mese il presidente di Ama, Daniele Pace, non sapeva rispondere sulla localizzazione dell’opera. Ora è arrivata la conferma della zona a confine tra il Comune di Roma e quello di Pomezia: un’area a Santa Palomba di circa 10.000 metri quadri, che costerà 7,5 milioni di euro alla municipalizzata dell’ambiente, ospiterà il termovalorizzatore.

Ama fa sapere che “la decisione già discussa dallo scorso Cda riunitosi il 30/9/2022, era stata rinviata per effetto della richiesta del Presidente della Commissione di Valutazione che aveva manifestato la necessità di avvalersi di ulteriore documentazione tecnico-amministrativa. L’adempimento è stato completato e valutato (…) consentendo così di definire l’acquisizione”.

Sabrina Alfonsi, assessora al ciclo dei rifiuti, chiarisce che il termovalorizzatore garantirà un ritorno di fondi e risorse in riferimento ai guadagni della trasformazione di energia e al risparmio di denaro pubblico oggi speso per smaltire i rifiuti fuori regione o addirittura all’estero. Come ha più volte dichiarato lo stesso Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il termovalorizzatore sarà pubblico e probabilmente gestito da Ama.

I cittadini di Albano, nel cui territorio a confine con i comuni di Ardea e Pomezia sorgerà la struttura, sono contrari all’opera, così come la Cgil Roma Sud Pomezia Castelli che in una nota dichiara: “abbiamo già espresso la nostra contrarietà nei confronti del progetto trattandosi di una tecnologia superata, che renderà l’impianto già obsoleto quando tra diversi anni sarà realizzato e messo in funzione. Una soluzione che non incentiva né la raccolta differenziata né l’economia circolare ed ha un impatto ambientale non trascurabile”.

L’obiettivo resta quello di aggiudicare la gara d’appalto per la metà del 2023 così da far partire subito i lavori e realizzare l’impianto entro il Giubileo del 2025; considerando però che si tratta di impianti modulari realizzati a fasi, la prima linea, delle 3 previste, sarà operativa molto prima.

Eppure, nei prossimi giorni, dovrà arrivare il parere che potrebbe bloccare tutto: quello della soprintendenza. Si ironizza sulla questione, ma il parere è vincolante; se si trova una villa romana non si potrà certamente spostarla di peso come invece scherzano nella municipalizzata Ama.

Intanto un gruppo di cittadini del quartiere in cui sorgerà l’impianto ha già messo in atto una protestata diffusa sul territorio: sono comparsi striscioni che chiedono di non costruire il termovalorizzatore e manichini “impiccati” ai lampioni.

Massimiliano Coppola, del circolo agro romano meridionale di Legambiente, dichiara: «I cittadini rivendicano il loro diritto alla salute, il diritto di vivere immersi nella natura, di una viabilità tranquilla e non oberata da un traffico sempre più indecente di mezzi pesanti. L’agro romano meridionale è una terra da coltivare e amare e non una terra da distruggere e industrializzare!».

Intanto i 2 impianti di biodigestori, che sono in attesa della validazione del Consiglio regionale del Lazio, e le 10 isole ecologiche, del costo di 1 milione ciascuna, sono in attesa del finanziamento dei fondi previsti dal Pnrr per un totale di 50 milioni di euro.

Tra le scelte strategiche del Piano di gestione dei rifiuti Roma Capitale per il periodo 2022-2030, si legge che tra gli obiettivi c’è quello di “portare Roma Capitale a essere inclusa, nel medio-termine, tra i migliori esempi europei per la capacità di attivare gli strumenti dell’economia circolare, attuare misure di decarbonizzazione e garantire un efficace ed efficiente gestione rifiuti”.

E per farlo, sempre citando il Piano, il sistema di gestione rifiuti ottimizzato contribuirà al progetto Roma Capitale Climate Neutral: ricordiamo che la città è stata scelta, insieme ad altre 99 selezionate tra le 362 candidature, dalla Commissione Europea per partecipare alla missione del programma Horizon Europe per accelerare nella direzione del Green Deal europeo con progetti intersettoriali capaci di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030 ed emissioni zero entro il 2050.

Speriamo solo sia la volta buona per la Capitale di liberarsi dal problema della spazzatura…

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