Culture

3 libri sulle donne nelle scienze

Un testo sui bias e stereotipi che da sempre circondano le donne nelle scienze; le storie di astronome ribelli e quelle di scienziate che si sono fatte largo in un ambiente maschile e maschilista

La scienza è roba da uomini. Gli stereotipi di genere cercano di inculcarci questa convinzione da quando siamo piccolissime, e ci riescono.

Già a 4 anni maschi e femmine hanno consapevolezza delle diverse aspettative rispetto ai loro comportamenti. Aspettative di genere che la scuola rinforza: come spiega l’atlante Con gli occhi delle bambine di Save the Children, già nelle scuole elementari le bambine iniziano a dubitare delle proprie abilità e a evitare attività percepite come particolarmente complesse.

I risultati li vediamo nei dati: nell’Unione Europea, dove i laureati in discipline Stem sono circa 21 su 1.000 nei giovani con un’età tra i 20 e i 29 anni, le donne sono circa il 15% a fronte di un 28% di uomini.

In Italia, secondo i dati Almalaurea 2023 elaborati da Valore D, tra le donne laureate solo il 19,1% ha conseguito una laurea Stem. Tra gli uomini, la percentuale sale al 40,7% tra gli uomini.

Eppure, le ragazze che si iscrivono alle discipline scientifiche sono tendenzialmente più brave, con un voto medio di laurea pari a 104/110 e concludono più frequentemente il percorso di studi nei tempi previsti (il 57,6% delle donne rispetto al 53% degli uomini).

Per la prima volta, quest’anno anche il nostro Paese ha festeggiato la Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (Stem). Si conclude oggi, 11 febbraio, che dal 2015 è in tutto il mondo la Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza.

Noi vogliamo festeggiarla suggerendoti 3 libri per ricordarci, anche domani, l’importanza della presenza nelle donne in campo scientifico e onorare il lavoro, spesso non riconosciuto, delle scienziate e delle loro scoperte.

Inferiori. Come la scienza ha penalizzato le donne, Angela Saini, HarperCollins Italia, 314 p., 18,52 euro

C’è un motivo se le ragazze pensano di non essere all’altezza. Anzi ci sono secoli di motivi. Secoli di cultura, società, scienza, che hanno costruito lo stereotipo della donna inferiore.

Angela Saini non solo ripercorre i modi in cui la scienza e la biologia di stampo maschile hanno messo il femminile in una posizione di subalternità, ma ci racconta nuovi studi che mostrano quanto tutto quello che credevamo di sapere e pensavamo scientificamente inappellabile, sia viziato da bias e stereotipi, ricordandoci che abbiamo bisogno di donne nella scienza per cambiare il modo in cui questa vede le donne.

L’epopea delle lunatiche, Valeria Palumbo, Hoepli editore, 146 p., 12,90 euro

La maga greca Aglaonice e l’astronoma Margherita Hack, la scopritrice di comete Caroline Herschel e l’ingegnera spaziale Amalia Ercoli Finzi. Ci sono donne che non hanno avuto paura di puntare al cielo, nonostante tutto intorno dicesse che il loro posto fosse con i piedi saldamente a terra, preferibilmente in cucina.

Questo libro non racconta solo le storie e le sfide che queste “astronome ribelli” hanno dovuto affrontare, ma anche come le loro scoperte abbiano cambiato la disciplina nella quale operavano e accelerato il progresso dell’umanità.

Sei donne che hanno cambiato la storia, Gabriella Greison, Bollati Boringhieri, 212 p. 16 euro

“Sei stelle luminose nel buio del secolo breve. La loro luce si è spenta, com’è destino tra gli esseri umani. Ma la loro traccia è indelebile, lungo il cammino del progresso, non solo scientifico, dell’umanità”. Marie Curie (1867-1934), Lise Meitner (1878-1968), Emmy Noether (1882-1935), Rosalind Franklin (1920-1958), Hedy Lamarr (1914-2000) e Mileva Marić (1875-1948): eccole le 6 donne che Greison ha scelto.

Alcune impossibili da non conoscere, altre dal nome mai sentito. Tutte hanno qualcosa in comune: non solo hanno fatto scoperte fondamentali, ma hanno mostrato che la scienza poteva (e doveva) non essere un dominio maschile, aprendo la strada a tutte quelle che sono venute, e verranno, dopo di loro.

Questo libro è anche un monologo teatrale. Ne abbiamo parlato con l’autrice, la fisica quantistica Gabriella Greison, qui.

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