Ambiente

Alex Bellini porta i nostri occhi sui ghiacci di tutto il Pianeta


L’esploratore annuncia il suo nuovo progetto Eyes on Ice: tre traversate estreme in 3 anni per mostrarci le regioni polari e parlare di clima. La sua bici speciale, e in plastica riciclata, è pronta
Credit: Alexbellini.com  

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2 febbraio 2024 Aggiornato alle 17:00

Occhi azzurro ghiaccio e stalattiti sulla barba gelata.

È una delle foto più iconiche delle imprese estreme dell’esploratore Alex Bellini, che presto si troverà a rivivere quelle stesse condizioni “polari”: ha annunciato Eyes on Ice, un progetto di tre anni che parte il 12 febbraio con una traversata dell’Alaska a bordo di una mountain bike in plastica riciclata.

Lì lui e il suo amico Alessandro Plona resteranno per poco più di un mese. Nel 2025 toccherà alla Groenlandia e nel 2026 farà “un tentativo pazzesco” dall’Oceano Artico fino al Polo Nord.

“Mancano davvero poche settimane e pochi dettagli da sistemare prima della partenza”, ha spiegato Alex in un video in sella alla sua inseparabile bici, “Non è solo un programma di viaggi, vogliamo dare voce alle questioni polari a modo nostro, come sempre, e con collaborazioni scientifiche. Nonostante la lontananza di queste zone, la nostra storia e il nostro futuro sono strettamente legati al ghiaccio”, ha aggiunto prima di volare via pedalando.

Tra una decina di giorni quindi l’esploratore partirà per una traversata di 1.800 chilometri in Alaska, lo Stato americano con il tasso di riscaldamento più alto in assoluto, una vera “sentinella del cambiamento climatico nell’Artico”.

Qui le temperature possono variare dai +10 °C ai -35 °C, dalla città di Anchorage al villaggio di Nome: questi due luoghi segnano il tragitto che Alex tornerà a vivere 21 anni dopo averlo percorso a piedi trascinando una slitta, tra il 2002 e il 2003, poco più che ventenne. È la rotta della famosa corsa con i cani da slitta Iditarod.

La mountain bike che utilizzerà è un’innovativa FatBike, una bicicletta con pneumatici maggiorati pensata per la guida fuoristrada, in particolare su terreni morbidi come neve o sabbia, realizzata da un team di ingegneri e designer. Si chiama Impact e la sua particolarità è il telaio, prodotto con plastica riciclata (policarbonato). È la prima bici nel suo genere.

In Groenlandia, invece, Alex scierà da sud a nord per 2.600 chilometri e poi nell’Oceano Artico, partendo dal Canada, sarà ancora sugli sci per 1.000 chilometri cercando di raggiungere il Polo Nord geografico. Se la sfida andrà a buon fine, diventerà il primo esploratore italiano a riuscirci.

Ma al di là dei possibili record, la nuova impresa di Alex Bellini intende accrescere tra le persone la conoscenza, la comprensione e la protezione delle regioni polari, spesso considerate semplicemente vaste aree, incontaminate sì ma anche molto remote. E invece la criosfera è essenziale per la nostra salute, per il nostro benessere e per il bilanciamento degli ecosistemi della Terra.

Da Reykjavik alle Fiji, le nostre vite sono fondamentalmente e intimamente connesse ai poli”, è la convinzione dell’esploratore e divulgatore ambientale, “I poli ospitano una biodiversità straordinaria, forniscono cibo e mezzi di sostentamento a centinaia di migliaia di persone e regolano il nostro clima. Sono aree fragili, ma fondamentali per la vita - come l’abbiamo conosciuta fino a oggi - sulla Terra”.

Già, il clima è naturalmente un altro tema al centro dell’iniziativa. “

Spiegarlo è davvero una sfida molto complessa”, ha dichiarato in questi giorni Alex, “Per citare la scienziata del clima Katharine Hayhoe ‘La cosa più importante che possiamo fare riguardo al cambiamento climatico è parlarne’ e proprio per questo mi auguro che il progetto Eyes on Ice mi dia la possibilità di vedere, raccontare e comunicare, e perché no, influenzare il modo in cui una persona pensa al cambiamento climatico”.

Le tre spedizioni in programma costituiscono il seguito dell’incredibile percorso cominciato anni fa con 10 rivers 1 ocean, quando Alex Bellini ha navigato i 10 fiumi più inquinati dalla plastica al mondo: “Coniuga l’empiricità dell’esplorazione alla forza della testimonianza che diventa divulgazione”.

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