Ambiente

Antartide: il ghiaccio marino raggiuge il suo minimo storico

Secondo i dati satellitari della National Snow and Ice Data Center degli Stati Uniti, quest’anno ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 50 anni
Credit: Monika
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
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27 settembre 2023 Aggiornato alle 10:00

Livelli record, sì, ma negativi. Il ghiaccio marino che ricopre l’oceano attorno all’Antartide ha toccato delle cifre mai registrate quest’inverno, secondo il National Snow and Ice Data Center degli Stati Uniti, un centro di informazione che riunisce gruppi di esperti a sostegno della ricerca polare e criosferica.

“Il 10 settembre, il ghiaccio marino antartico ha probabilmente raggiunto la sua estensione massima annuale di 16,96 milioni di chilometri quadrati”, spiega l’Nsidc in una nota.

Si tratta del livello più basso tra quelli registrati nel periodo 1979-2023, circa 1 milione di chilometri quadrati in meno di ghiaccio rispetto al precedente record invernale stabilito nel 1986. «Non è solo un anno da record, è un anno da record estremo», ha detto alla Reuters Walt Meier, scienziato senior dell’Nsidc.

Sono dati preliminari, avvertono gli esperti: “Il cambiamento dei venti o la crescita di fine stagione potrebbero comunque aumentare l’estensione del ghiaccio antartico”.

L’analisi completa delle condizioni di settembre in Antartide e Artico verrà pubblicata all’inizio di ottobre. Ma la banchisa, generalmente, raggiunge le sue dimensioni maggiori durante i mesi invernali più freddi: è dunque probabile che la misurazione del 10 settembre rimarrà la massima di quest’anno. A febbraio, nel pieno dell’estate australe, aveva misurato un altro minimo storico, superando quello del 2022.

Per diversi decenni, dal 1979 al 2023, il ghiaccio marino antartico è rimasto piuttosto stabile, espandendosi in media dello 0,1%. Tuttavia, “da agosto 2016, la tendenza dell’estensione del ghiaccio marino antartico ha subito un forte calo in quasi tutti i mesi”, spiegano dall’Nsidc. I ricercatori, che avvertono da tempo che l’impatto del cambiamento climatico sull’oceano meridionale si stia intensificando, denunciano che le conseguenze saranno disastrose anche per gli animali - come, per esempio, i pinguini - che crescono i loro piccoli sul ghiaccio marino.

“C’è una certa preoccupazione che questo possa essere l’inizio di una tendenza a lungo termine al declino del ghiaccio marino antartico, dal momento che gli oceani si stanno riscaldando a livello globale e il mescolamento dell’acqua calda nello strato polare dell’Oceano Antartico potrebbe continuare”, ha spiegato l’Nsidc. L’insieme dei mari che circondano il continente antartico e il suo ghiaccio marino “sono una componente importante del bilancio energetico della Terra, riflettono la luce solare nello spazio e sostengono un ricco ecosistema ai margini del ghiaccio”. Il climate change, dicono infatti i ricercatori, aumenta anche il riscaldamento globale riducendo la quantità di luce solare riflessa dal ghiaccio bianco nello spazio.

Inoltre, “se l’estensione drasticamente ridotta del ghiaccio marino continuerà fino al minimo estivo del 2024 e oltre, gran parte della costa antartica sarà esposta alle onde oceaniche e al clima marino”. Questo potrebbe portare a due scenari opposti: da una parte, “l’erosione del ghiaccio costiero più perenne e delle piattaforme di ghiaccio, con destabilizzazione della calotta glaciale”; dall’altra, “un aumento dell’accumulo vicino alla costa, compensando in parte la minaccia dell’innalzamento del livello del mare”. Non è ancora chiaro che cosa accadrà.

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