Storie

Chi è Matteo Hallissey, il più giovane segretario di un partito italiano?

Nato nel 2003, il ventenne bolognese è stato eletto alla guida di Radicali Italiani. Nella sua agenda politica: energia, ecologia, lotta alla crisi climatica e utilizzo delle tecnologie digitali a favore della democrazia
Credit: ANSA/UFFICIO STAMPA RADICALI 
Tempo di lettura 4 min lettura
31 gennaio 2024 Aggiornato alle 10:00

Nella sua “bio” sul profilo Instagram c’è scritto: “Non mi perdo mai le cause perse”. E di cause da vincere (o perdere) a breve ne avrà molte. Il 28 gennaio Matteo Hallissey è diventato il più giovane segretario di un partito politico italiano. All’età di 20 anni è stato infatti eletto al vertice dei Radicali Italiani. Una votazione non scontata che ha, di fatto, fratturato il partito all’interno e che ha al tempo stesso consegnato i Radicali a un vertice completamente under 30. Cosa aspettarsi da chi sarà al comando di questa squadra?

Classe 2003, Hallissey è nato a Bologna da madre italiana e padre inglese. Al momento è iscritto al secondo anno di Scienze politiche nel capoluogo emiliano; ha raccontato di avere iniziato la sua avventura politica «fin da giovanissimo, seguendo sempre le battaglie sui diritti, in particolare fine vita e eutanasia». Il battesimo porta poi il nome di Marco Cappato: «Quando ha lanciato il referendum sull’eutanasia ho deciso di non essere solo uno spettatore e ho raccolto le firme a Bologna. Così sono entrato nei Radicali, prima a livello locale, poi ho iniziato a partecipare alle assemblee nazionali».

Con l’inizio del conflitto in Ucraina si è fatto notare anche per il suo sostegno incondizionato a Kyiv. Nell’ottobre del 2022 da coordinatore del Comitato Giovani per l’Ucraina ha organizzato una manifestazione davanti all’ambasciata russa a Roma per chiedere all’Italia di «continuare a prendere una posizione netta e dire no ai finti pacifismi».

Inoltre, nell’estate del 2022 ha rimproverato il sindaco di Bologna Matteo Lepore per non aver firmato una lettera presentata da diversi sindaci che chiedevano all’allora presidente del Consiglio Mario Draghi di non dimettersi. Secondo Hallissey, «non sostenere Draghi significa darla vinta ai populismi, così come mantenere l’alleanza con il Movimento 5 Stelle nonostante la scelta del partito di Conte. Grazie all’operato di Draghi, invece, l’Italia ha riacquistato credibilità e il sogno di una federazione europea oggi è più concreto».

Il suo attivismo è stato notato anche da Riccardo Magi che da segretario di +Europa lo ha voluto nella sua segreteria a marzo dello scorso anno. In questo ruolo Hallissey ha difeso le azioni del sindaco di Padova, Sergio Giordani, che ha continuato a trascrivere gli atti di nascita delle coppie omogenitoriali.

Poi, meno di 10 giorni fa, è arrivata la scelta di candidarsi per il ruolo di segretario dei Radicali Italiani: «Non siamo in contraddizione con +Europa, ci sono convergenze con le associazioni del mondo radicale come con Luca Coscioni, Nessuno tocchi Caino e Meglio Legale. Se c’è la possibilità di lavorare a una lista federalista europea noi possiamo dare il nostro contributo. Importante che il dibattito non sia italiano e italiota, ma con una prospettiva più ampia per contrastare le destre europee. Il sogno della mia generazione sono gli Stati Uniti d’Europa, per rendere l’Italia più europea e promuovere un cambiamento».

Non a caso nel suo discorso ha detto di voler «raccogliere una pesante eredità con uno sguardo al futuro. Un futuro che tenga al centro il rilancio del processo di integrazione europea per costruire gli Stati Uniti d’Europa e un rinnovato impegno sui temi strategici per le grandi questioni sociali della nostra epoca come ambiente, energia, democrazie digitali, ecologia e lotta al cambiamento climatico, politiche energetiche e utilizzo del digitale per rivitalizzare la democrazia».

Il nucleo storico dei Radicali non è sembrato però apprezzare molto il suo arrivo e ha deciso di non presentare candidature e di non partecipare al voto. Prima degli Stati Uniti di Europa bisognerà unire almeno gli europeisti italiani.

Leggi anche
Ritratto
di Giunio Panarelli 4 min lettura
Disinformazione
di Luca De Biase 4 min lettura