Culture

Ricordando Louise Weiss, “madre” dell’Ue

Nasceva oggi nel 1893 ad Arras, nella Francia del nord, la giornalista e politica francese che durante la Resistenza salvò migliaia di bambini ebrei. Ne ripercorriamo la vita, dedicata alla pace e ai diritti delle donne
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25 gennaio 2024 Aggiornato alle 13:00

Una vita dedicata alla pace e ai diritti delle donne. Non solo giornalista e politica francese, ma anche madre dell’Unione europea, Louise Weiss nasceva oggi, nel 1893, ad Arras, nella Francia del nord.

Prima di sei figli, dopo aver terminato gli studi liceali a Parigi si iscrive all’University of Oxford dove si laurea in letteratura nel 1914, proprio poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale.

In questo periodo di conflitto, Weiss lavora negli ospedali da campo e inizia la sua lotta per i diritti delle donne, che all’epoca non avevano il diritto di voto. Per questo fonda il settimanale L’Europe nouvelle, che offrirà spazio tra gli altri anche a Paul Valéry.

Secondo Weiss, riconoscere il diritto di voto alle donne avrebbe contribuito al non far scoppiare una seconda guerra mondiale.

In seguito al primo conflitto mondiale, nel 1934 Louise Weiss fonda l’associazione La femme nouvelle per portare avanti la sua battaglia a favore del voto alle donne. Come gesto di rottura, nel 1935 si iscrive simbolicamente alle elezioni del comune di Montmartre, per le quali ovviamente non avrebbe potuto candidarsi secondo le leggi del tempo. Il suo gesto però viene accolto da 18.000 persone che avanzano il loro voto a suo favore.

Per la giornalista, gli articoli sono una vera e propria arma. Per dirlo con le sue stesse parole, il giornalismo è uno strumento “per fare guerra alla guerra”. Weiss non smette mai di dedicarsi al giornalismo ed è una dei pochi giornalisti che continua a gettar luce sulla persecuzione nazista dei dissidenti politici e degli ebrei. Dopo la “notte dei cristalli”, riesce anche a procurare il visto francese a mille bambini ebrei rifugiati e scappati da Germania e Austria.

Durante la seconda guerra mondiale, Weiss si impegna nella resistenza francese e salva migliaia di bambini ebrei dalla furia nazista. Rifiuta la proposta di Jean Monnet di seguirlo in esilio, pur decidendo di lasciare la Francia e di recarsi negli Stati Uniti.

In seguito alla fine del conflitto, prosegue nella sua carriera giornalistica, interessandosi all’Europa e al ruolo che avrebbe dovuto ricoprire.

Secondo Weiss, l’Europa non solo avrebbe potuto promuovere i valori democratici nel mondo, ma anche agire da contrappeso rispetto agli Stati Uniti e all’Unione sovietica.

L’impegno di Louise Weiss per i diritti delle donne e per la pace non si ferma: nel 1971 fonda la Fondazione Louise Weiss che ha come obiettivo promuovere gli ideali della futura Unione europea grazie al conferimento di un premio, tra cui vincitori spicca anche la politica francese Simone Veil, prima donna Presidente del Parlamento Europeo

Nel 1979 Weiss viene eletta europarlamentare: il suo discorso al Parlamento in occasione dell’inizio del mandato di Veil, in cui ha invitato gli Europei a diventare comunità non solo nel nome dell’economia, ma anche e soprattutto sulla base di una cultura comune, è diventato famosissimo.

Entrambe le donne, per il loro impegno e il loro ruolo pionieristico vengono considerate le madri dell’Europa.

Louise Weiss è morta nel 1983, a 90 anni ed è stata l’eurodeputata più anziana fino a ora. A lei oggi è dedicato l’edificio principale del Parlamento europeo a Strasburgo. Ed è anche grazie a lei che, il prossimo giugno, tutte le maggiorenni potranno votare alle elezioni europee.

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