Economia

Cultura e sostenibilità: al via l’edizione interregionale del “Culture Solidarity Fund”

Il bando dell’European Cultural Foundation si rivolge alle organizzazioni del Nord Italia. L’obiettivo? Perseguire una transizione ecologica e socialmente responsabile tramite l’arte
Credit: Via compagniadisanpaolo.it  
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25 gennaio 2024 Aggiornato alle 09:00

L’European Cultural Foundation, con lo scopo di contribuire a promuovere un sentimento europeo condiviso attraverso lo sviluppo e il supporto alla cultura, ha lanciato un’edizione interregionale del Culture of Solidarity Fund. Un’iniziativa che si rivolge alle organizzazioni di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia, attive in ambito civico e culturale e realizzata in collaborazione con la Fondazione Cariplo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e la Fondazione Compagnia di San Paolo.

“L’Europa si trova ad affrontare le conseguenze di una crisi sanitaria globale, di guerre di massa e dell’impatto delle emergenze climatiche sulle comunità locali. Oggi più che mai, le comunità devono giungere a una comprensione condivisa su come prepararsi al passaggio urgente dagli stili di vita prevalenti ad alta intensità di risorse a economie e società verdi a basse emissioni di carbonio” – afferma la fondazione sul proprio sito – “Le arti e la cultura hanno il potere di modellare valori, credenze e comportamenti. I settori creativi stanno sollevando interrogativi e costruendo consenso sulla necessità di una transizione giusta. Insieme a organizzazioni paritarie di altre regioni d’Europa, questo invito invita i settori creativi del Nord Italia a espandere le proprie capacità di conoscenza e le reti istituzionali essenziali per essere pionieri nei processi di transizione giusta e di sviluppo sostenibile all’interno delle loro comunità locali”.

La nuova call chiede alle organizzazioni culturali e artistiche di contribuire a realizzare una transizione ecologica equa e socialmente responsabile, che non costruisca nuove barriere o separazioni, in linea con la mission del bando di creare solidarietà attraverso la cultura.

I progetti dovranno perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi: lo scambio di conoscenze e la diffusione delle best practice tra culture italiane ed europee, nell’ottica di un miglioramento della sostenibilità ambientale degli enti locali; sensibilizzare l’opinione pubblica sulle complessità e le urgenze dell’adattamento ai cambiamenti climatici.

Il fondo prevede contributi suddivisi in tre scaglioni: fino a 10.000 euro, tra 10.000 e 20.000 euro e tra 20.000 e 30.000 euro. I contributi possono essere utilizzati per finanziare molteplici attività, dall’avvio di iniziative completamente nuove all’ampliamento di idee esistenti a livello europeo.

Il bando è aperto a partenariati che coinvolgano almeno due organizzazioni di cui il capofila sia un ente culturale pubblico o privato che abbia sede e sia attivo in Lombardia, Piemonte, Liguria o Valle d’Aosta, e operi nel settore culturale, creativo o civico; o laddove almeno uno dei partner sia un ente culturale pubblico o privato che abbia sede e sia attivo in uno degli Stati membri europei e che operi nel settore culturale, creativo o civico.

Ma questo non è il solo progetto a coniugare cultura e sostenibilità. Il programma “Cultura sostenibile: enti culturali per il cambiamento ambientale e sociale”, promosso da A Sud, Melting Pro, e Cdca si rivolge a micro e piccole imprese culturali e creative, enti del terzo settore, organizzazioni profit e no profit attive nel settore artistico, culturale e creativo, con particolare riferimento all’organizzazione di eventi e attività dei settori editoriali, musicali, dello spettacolo e della moda. Offre consulenza, percorsi formativi e accompagnamento alla redazione di un action plan per rendere l’evento e l’ente più sostenibile.

E l’arte può essere impiegata al servizio dell’ambiente e della comunità, come dimostra una proposta del Consiglio Comunale di Roma che adotta le pitture antibatteriche “mangia smog” negli interventi di manutenzione pubblica che interessano la Capitale. Il provvedimento, passato con i voti di tutti e 32 i consiglieri presenti, prevede l’impiego di vernice “a base di idropittura che, se applicata nei tanti edifici pubblici, va a svolgere la doppia fase antibatterica-antivirale e anti agenti inquinanti con riduzioni percentuali altissime” spiega Rachele Mussolini, prima firmataria della proposta.

Il connubio tra arte e sostenibilità ambientale ha dato luogo anche a nuove correnti contemporanee. La “Climate Change Art” si impegna a coinvolgere il pubblico in modo attivo dal punto di vista politico e ambientale, per renderlo più consapevole delle conseguenze della crisi climatica. Questo tipo di arte nasce all’inizio del nuovo millennio, con il tema che diventa sempre più frequente nelle produzioni artistiche. Tra le opere più famose figura “Beauty Shop”, dell’artista Lori Nix. Nella tela, viene ricreato l’interno di un salone di bellezza dopo che un evento meteorologico estremo vi si è abbattuto con conseguenze catastrofiche.

Un altro esempio è offerto dalla “Recycle Art”, dove oggetti riciclati compongono opere dal forte messaggio ecologista. Tra queste spicca “The Weather Project”, dell’artista Olafur Eliasson. Esposta presso la Turbine Hall della Tate Modern di Londra tra ottobre 2003 e marzo 2004. Questa installazione site-specific utilizzava uno schermo semicircolare, un soffitto di specchi e una nebbia artificiale per creare l’illusione di un sole. Presentava telai in alluminio rivestiti con una pellicola a specchio, sospesi al soffitto per creare uno specchio gigante che raddoppiava visivamente il volume della sala, insieme a uno schermo semicircolare montato sulla parete più lontana, con il bordo lungo a ridosso del soffitto a specchio. Retroilluminato da circa 200 luci monofrequenza, il semicerchio e il suo riflesso creavano l’immagine di un enorme tramonto indoor visto attraverso una nebbia artificiale emessa nella stanza. Camminando fino all’estremità della sala, i visitatori potevano vedere come era stato costruito il sole, e il retro della struttura dello specchio era visibile dall’ultimo piano del museo.

Durante la preparazione della mostra, Eliasson ha ideato un questionario per i dipendenti della Tate Modern che includeva domande come: “Un fenomeno meteorologico ha mai cambiato radicalmente il corso della tua vita?” “Pensi che la tolleranza verso gli altri individui sia proporzionale al tempo?” “In che misura sei informato del tempo al di fuori del tuo posto di lavoro?”. I risultati furono pubblicati nel catalogo che accompagnava la mostra, che comprendeva anche una tavola rotonda sulla comunicazione dell’arte, resoconti meteorologici di eventi meteorologici anomali, statistiche meteorologiche e una serie di saggi su tempo, tempo e spazio.

L’arte e la cultura al servizio dell’ambiente possono essere degli ottimi strumenti di valorizzazione del territorio. Investire su questo settore può dare ulteriori spinte alla transizione ecologica, contribuendo significativamente alla sensibilizzazione sul tema.

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