Diritti

Disturbi alimentari, nuovi fondi in arrivo: oggi manifestazioni in 28 città

Con un emendamento al decreto Milleproroghe, il ministro Schillaci disporrà 10 milioni per il contrasto ai disturbi del comportamento alimentare. “Finché non vedremo approvato il rifinanziamento non saremo soddisfatti” fanno sapere gli organizzatori delle mobilitazioni
Credit: Yaroslav Shuraev

Secondo i dati della prima indagine epidemiologica nazionale sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna), l’incidenza di anoressia e bulimia è aumentata del 30% per effetto della pandemia, con un picco soprattutto tra i giovani tra i 12 e i 17 anni, colpiti fino a 4 volte di più rispetto al periodo pre-Covid a causa dell’isolamento.

Le statistiche italiane parlano di 4 milioni di persone (il 5% della popolazione, di cui il 70% adolescenti) colpite da disturbi del comportamento alimentare (Dca) che, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, rappresentano la seconda causa di morte (dopo gli incidenti stradali) con circa 4.000 decessi l’anno per le ragazze nella fascia d’età tra i 12 e i 25 anni.

Il fondo di contrasto per i disturbi alimentari nella Legge di Bilancio

La nuova Legge di Bilancio non ha rinnovato il fondo nazionale per il contrasto dei disturbi alimentari che era stato istituito nel 2021 con 25 milioni di euro per il biennio 2022-2023 e che sarebbero dovuti essere spesi entro il 31 ottobre del 2024.

Il ministro della salute Orazio Schillaci ha dichiarato: «Ho deciso, con un emendamento al decreto Milleproroghe, di mettere a disposizione del Fondo contro i disturbi alimentari un fondo pari a 10 milioni di euro per il 2024. E con l’entrata in vigore del nuovo Nomenclatore tariffario, il primo aprile, sarà garantita la piena erogazione delle prestazioni».

«Resta fermo che - ha aggiunto Schillaci - con l’entrata in vigore del nuovo Nomenclatore tariffario e dell’ulteriore aggiornamento dei Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr), sarà garantita finalmente la piena copertura finanziaria in modo strutturale per l’erogazione delle prestazioni a beneficio di tutti i pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare, rendendo di fatto non più necessario un qualsivoglia Fondo straordinario a carattere temporaneo che finora è stato sperimentato».

Il ruolo dei Lea nei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione

I livelli essenziali di assistenza sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (il ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (le tasse).

In generale, la mancanza di finanziamenti per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione comporta la chiusura di servizi specializzati e ritardi nella diagnosi e nel trattamento. Questo non solo può aggravare la condizione dei pazienti, ma implica anche un incremento dei costi sanitari e sociali.

La scelta di non destinare una specifica area per i Dna all’interno dei Lea, come previsto dalla Legge di Bilancio 2022, ha bloccato la possibilità di destinare a ai livelli essenziali di assistenza un budget di spesa vincolante per garantire un supporto stabile e multidisciplinare.

Le associazioni che contestano il taglio dei fondi stanno rivendicando un’immediata attuazione della Legge sui Lea per garantire una rete di servizi capillare e adeguata in ogni Regione: ritengono fondamentale una progettualità di lungo periodo che consideri i Dca non solo come disturbi psichiatrici ma come condizioni che richiedono un approccio multidisciplinare e specializzato.

Studenti e associazioni in piazza per i fondi contro i Dca

Sono state annunciate mobilitazioni per oggi, venerdì 19 gennaio, in cui studentesse e studenti insieme alle associazioni che si occupano di tematiche relative alla salute, saranno in piazza in 28 diverse città: “Finché non vedremo approvato l’emendamento al Decreto Milleproroghe con il rifinanziamento al fondo per il contrasto ai Dca non saremo soddisfatti - si legge nel comunicato dell’Unione Universitari (Udu) - Chiediamo al Governo di ascoltarci, trovando una soluzione urgente. Venerdì a Roma consegneremo una lettera al Ministro Schillaci, speriamo voglia riceverci e affrontare subito il problema. Qualsiasi ritardo può comportare danni irreparabili ai peri assistenziali che aiutano chi ha un disturbo alimentare. Ricordiamo al Governo che, nel nostro Paese, in 4 milioni soffrono di questi disturbi, con 4.000 morti ogni anno: non c’è tempo da perdere”.

Leggi anche
Aurora Caporossi, fondatrice e presidente di Animenta
Disturbi alimentari
di Maria Zanghì 9 min lettura
Disturbi del comportamento alimentare
di Miriam Viscusi 6 min lettura