Diritti

Vienna: ecco come l’edilizia sociale garantisce il diritto alla casa

Nella Capitale austriaca, circa 220.000 appartamenti di proprietà della città sono in affitto a prezzi vantaggiosi: è il sistema del social housing, che permette alle famiglie a basso reddito di vivere in abitazioni economicamente accessibili
Credit: Arno Senoner 
Tempo di lettura 3 min lettura
7 febbraio 2024 Aggiornato alle 08:00

La città di Vienna possiede (nel vero senso della parola) circa 220.000 edifici in affitto a prezzi calmierati e occupati da più della metà dei suoi abitanti. Grazie a questo sistema di edilizia sociale, gli affitti costano in media un terzo di meno rispetto a quelli di città come Londra, Parigi e Dublino. Anche per questo, nel 2023 la Capitale austriaca ha mantenuto il titolo di città più vivibile al mondo secondo l’Economist.

Quello di Vienna è il Comune che possiede più appartamenti in tutta Europa. L’idea di realizzare un’edilizia sociale che permettesse di garantire il diritto all’abitazione è nata negli anni ‘20 del ‘900, quando la città utilizzò le tasse sui beni di lusso per realizzare 64.000 appartamenti e li assegnò ai cittadini secondo un sistema a punti.

L’obiettivo era rendere gli appartamenti accessibili senza ghettizzare i cittadini più bisognosi; così il comune incentivò persone con redditi diversi a vivere nelle stesse proprietà, contribuendo a creare quartieri eterogenei anziché esclusivamente popolari. Nel 1934 1 viennese su 10 abitava già in un edificio comunale pagando un affitto ridotto rispetto alla media del mercato immobiliare.

Dal 1984 fino al 2004, circa 10.000 unità abitative ogni anno sono state ristrutturate e modernizzate, per esempio con l’installazione degli ascensori e la sostituzione degli impianti, riducendo i costi energetici e quelli del riscaldamento. La domanda di ulteriori appartamenti economici ha portato la città a investire ancora nell’edilizia sociale nel 2015 e al momento sono in costruzione oltre 4.000 nuovi appartamenti.

Oggi, quasi il 23% delle famiglie della Capitale vive in alloggi forniti dal Comune e il 21% in alloggi forniti da cooperative edilizie a profitto limitato. Solo chi risiede permanentemente a Vienna da 2 anni e ha un reddito annuo inferiore ai 53.000 euro può fare domanda per la Gemeindebau, il nome con cui si fa riferimento all’edilizia sociale viennese. Chi affitta privatamente deve invece fare i conti con i costi esorbitanti comuni alle altre città europee.

L’edificio comunale più famoso è il Karl Marx-Hof, che si estende per circa 1,2 km lungo 4 fermate della metropolitana ed è considerato il più lungo edificio residenziale al mondo. I suoi 1.382 appartamenti ospitano circa 5.000 inquilini. Come molti altri edifici della Gemeindebau, il Karl Marx-Hof sorge in un quartiere dove tra scuole, locali e campi sportivi i servizi essenziali sono garantiti.

Qui l’affitto medio di un appartamento, comprese le spese di gestione, è di 8,70 euro al metro quadro, a differenza dei 10,70 euro pagati negli appartamenti affittati privatamente. Allo stesso tempo, Vienna è una delle città europee in cui si usa la minore percentuale del proprio stipendio per pagare un mutuo o un affitto: il 23% rispetto al 45% di Londra, il 40% di Berlino e il 31% di Parigi.

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