Futuro

Sony sta progettando un’etichetta digitale per certificare l’autenticità delle immagini

La multinazionale ha presentato Watermark: un codice presente nelle foto scattate con le macchinette dell’azienda che garantisce l’originalità del prodotto, contro la diffusione di contenuti fake creati dall’AI
Credit: Pavel Anoshin
Tempo di lettura 3 min lettura
15 gennaio 2024 Aggiornato alle 18:00

Le nozze dell’umanità con l’intelligenza artificiale molto probabilmente non saranno tutte rose e fiori. Questo matrimonio sta già riservando qualche sorpresa non proprio positiva, com’è successo a esempio recentemente nel campo della “manipolazione” della Borsa e dei titoli azionari.

D’altra parte, la proprietà intellettuale e il diritto d’autore sembrano sempre più a rischio. Le immagini create dall’AI generativa hanno raggiunto quasi la perfezione, tanto da non essere distinguibili a occhio nudo rispetto a quelle reali.

E così si cercano alleati utili, efficaci, per la difficile lotta ai falsi e a tutto ciò che è fake: si tratta di una battaglia che ci coinvolge in più ambiti della nostra quotidianità, dall’editoria alla produzione di contenuti.

Diverse aziende internazionali negli ultimi tempi hanno cominciato a studiare la possibilità di utilizzare sistemi che sappiano dire se un’immagine è autentica attraverso un’etichetta digitale, anche con l’obiettivo di tutelare il lavoro del suo creatore.

Tra le società pioniere in questa ricerca c’è Sony che al Ces 2024 di Las Vegas, la principale fiera tech al mondo, ha presentato gli sviluppi della tecnologia Watermark, che promette di assicurare la tracciabilità dei contenuti audiovisivi.

Il presidente e Ceo di Sony Electronics Neal Manowitz ha già spiegato che il gruppo sta lavorando all’inserimento di una firma digitale nelle fotocamere di propria produzione. L’idea consiste quindi in una sorta di codice che certifica lo scatto di una determinata fotografia, compreso il relativo dispositivo da cui è partito.

La novità, che riguarda anche altre aziende come Nikon e Canon, consentirà dunque di avere facile accesso a informazioni, tra cui la data, l’orario e la geolocalizzazione di un contenuto. L’idea si basa essenzialmente sull’implementazione di uno strumento chiamato Verify: nel caso di immagini realizzate dall’intelligenza artificiale, compare un avviso che indica l’assenza di credenziali.

I primi dispositivi dotati di questa tecnologia sono attesi nelle prossime settimane, mentre l’etichetta digitale per i video dovrebbe arrivare entro quest’anno. L’approccio watermarking interessa inoltre colossi come Google, Microsoft e Meta con tutto l’universo dei suoi social network, da Facebook a Instagram. La concreta funzionalità di questa tecnologia resta ancora tutta da verificare: diversi esperti, infatti, la definiscono sostanzialmente inutile.

Sony si è proposto comunque come azienda apripista sul piano di questi progetti al Ces dove, tra l’altro, per ridurre l’impatto ambientale della propria presenza, ha deciso di riutilizzare i materiali dell’anno scorso e di adottare una disposizione per limitare il ricorso a strutture su larga scala. Infine, i pannelli informativi dello stand sono stati realizzati in Original Blended Material, il suo materiale cartaceo eco-compatibile composto da bambù, fibre di canna da zucchero e carta riciclata post-consumo, tutti di origine verificata.

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