(Yang Shiyao/Xinhua via ZUMA Press&nbsp;</p>)
Ambiente

Siamo sulla buona strada per triplicare le rinnovabili

Il rapporto Iea racconta che nel 2023 la produzione di energia legata a sole e vento è aumentata del 50%, ma serve uno sforzo in più per centrare l’obiettivo deciso alla Cop28
di Giacomo Talignani
Tempo di lettura 5 min lettura
12 gennaio 2024 Aggiornato alle 16:00

La buona notizia è che l’accordo raggiunto a dicembre a Dubai durante la Cop28 - con un po’ di sforzo in più - è possibile: entro il 2030 il mondo potrebbe davvero triplicare la produzione di energia da fonti rinnovabili. A dircelo, visto l’andamento attuale di solare, eolico e idroelettrico, è il nuovo rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (Iea).

Impennata rinnovabile

Secondo il report infatti nell’ultimo anno, che parallelamente è stato anche il più caldo della storia, la capacità di energia rinnovabile è cresciuta a un ritmo da record: ha visto un ritmo altissimo e il più rapido registrato negli ultimi 20 anni, crescendo di quasi il 50% a livello mondiale.

Nel 2023 infatti le nuove installazioni sono arrivate a 510 gigawatt (GW) e si tratta del ventiduesimo anno consecutivo che il Pianeta ha visto crescere il comparto delle energie pulite.

Cifre che fanno davvero ben sperare affinché si raggiunga l’obiettivo climatico chiave concordato alla Cop28 in modo da ridurre significativamente il consumo di combustibili fossili.

Una impennata, quella delle rinnovabili, trainata dal sole.

Il solare infatti ha rappresentato i tre quarti della nuova capacità di energia rinnovabile installata in tutto il mondo nel 2023, soprattutto grazie agli impianti fotovoltaici costruiti in Cina.

Il Paese, che è anche fra i maggiori responsabili delle emissioni climalteranti, l’anno scorso ha installato più energia solare di quella che il mondo intero aveva commissionato l’anno prima.

Bene l’Europa

Il report Iea giudica come positivi anche i tassi di crescita record registrati in Europa, Stati Uniti e Brasile che puntano sempre di più sulle rinnovabili per abbandonare per esempio il carbone come principale fonte di produzione elettrica globale già entro l’inizio del 2025.

Nell’ultimo trimestre del 2023 in Europa per la prima volta l’eolico ha prodotto più elettricità del carbone stesso. Sempre secondo l’Agenzia entro il 2028 si prevede che le fonti energetiche rinnovabili rappresenteranno oltre il 42% della produzione globale di elettricità.

“Un’ottima notizia”

In un contesto di molteplici sfide per tutti i Paesi del mondo, chiamati a diminuire l’uso di fonti fossili, aumentare le rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica, oltre che ridurre le emissioni da metano e sostenere economicamente i Paesi in via di sviluppo, le cifre sulla crescita delle energie pulite sono state giudicate come estremamente positive.

Secondo Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Iea, «è un’ottima notizia vedere la crescita storica e spettacolare delle energie rinnovabili» anche se è ancora presto per capire se davvero riusciremo a centrare l’obiettivo della Cop28 di triplicare le energie rinnovabili.

«Non ci siamo ancora, ma non siamo nemmeno a un milione di miglia di distanza - ha detto Birol ricordando che - i governi hanno gli strumenti necessari per colmare il divario».

«Per me - ha aggiunto - la sfida più importante per la comunità internazionale è il rapido aumento del finanziamento e della diffusione delle energie rinnovabili nella maggior parte delle economie emergenti e in via di sviluppo, molte delle quali vengono lasciate indietro nella nuova economia energetica. Il successo nel raggiungere l’obiettivo di triplicazione dipenderà da questo».

Speranze e dubbi sull’eolico

Senza entrare nello specifico i dati del report Renewables 2023 descrivono anche la crescita dell’eolico, settore che però ha davanti diverse preoccupazioni legate alla manodopera e alla crescita dei costi per gli impianti e la produzione, costi che potrebbero nel tempo frenare il necessario ampliamento del settore, soprattutto offshore.

Nonostante ciò nel 2023 ci sono stati Paesi, come la Cina, la cui installazione di energia eolica è cresciuta del 66% in un solo anno, nonostante minori incentivi. Al netto della Cina, sono però necessari maggiori sforzi globali sia nel solare che nell’eolico: le previsioni attuali ci dicono infatti che di questo passo non riusciremo ancora a “triplicare” le fonti rinnovabili entro il 2030, ma ad aumentarle di 2,5 volte.

Con i giusti sforzi la speranza è comunque quella di arrivare oltre il tetto degli 11mila gigawatt entro il 2030.

Stop ai combustibili fossili

I dati del report hanno visto il plauso di decine di associazioni ambientaliste ed enti, tutti concordi sul fatto che il Pianeta è sulla giusta strada energetica per il futuro. Questo però non basta a combattere in maniera efficace l’avanzata della crisi del clima. Per tentare di invertire davvero la rotta, ricorda per esempio il Wwf, dobbiamo prima dire addio alle fonti fossili.

Commentando il report il Wwf ricorda infatti che “se continueremo a bruciare combustibili fossili, non riusciremo a evitare gli effetti più catastrofici e ingestibili della crisi climatica. Dobbiamo eliminare carbone, petrolio e gas e sostituirli con fonti di energia rinnovabile più pulite e meno costose, come l’eolico e il solare. Ora si tratta di tradurre le decisioni in azioni e su questo, è necessario che il prossimo G7 a Presidenza italiana giochi un ruolo propulsivo. Anche a livello europeo e nazionale bisogna evitare ritardi e scappatoie, puntando davvero all’eliminazione di tutti i combustibili fossili e il passaggio al 100% di energia rinnovabile. Quanto prima e con maggiore decisione agiremo, tanto prima le persone e la natura potranno raccogliere i benefici di un futuro più pulito, più sicuro e più stabile, con tutti gli enormi vantaggi della transizione, dalla maggiore indipendenza e sicurezza energetica ai minori costi, dai nuovi posti di lavoro all’ aria più pulita”.

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