Ambiente

Erg entra nel mercato Usa delle rinnovabili

La multinazionale leader nel settore energetico ha firmato una partnership strategica con Apex Clean Energy per gestire e sviluppare un portafoglio da 317 MW di impianti eolici e solari in Iowa e Illinois
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3 gennaio 2024 Aggiornato alle 11:00

Il Gruppo Erg, operatore indipendente di energia pulita da fonti rinnovabili, presente in 9 Paesi in Europa, primo operatore eolico in Italia e tra i primi 10 in Europa, vola oltreoceano, annunciando l’ingresso nel mercato delle rinnovabili negli Stati Uniti con la firma di un importante accordo con Apex Clean Energy Holdings LLC (Apex), il principale sviluppatore indipendente americano di energia pulita.

Una partnership strategica nata con l’obiettivo di gestire un portafoglio di impianti eolici e solari già operativo e potenzialmente svilupparlo e che ha visto un investimento di 270 milioni di dollari da parte di Erg per l’acquisizione della quota di maggioranza del 75%.

Il closing dell’operazione è previsto entro il primo semestre del 2024 ed è subordinato al via libera di alcune autorità statunitensi ed europee (tra cui Cfuius, Hsr Commission, Dg-Comp) e al consenso al change of control da parte di alcune terze parti rilevanti, tra cui le controparti del Tax Equity Investor e del Ppa.

Come spiega la società genovese, «tale operazione rappresenta il primo passo del Gruppo nel mercato oltreoceano e prevede la creazione di una holding di diritto statunitense nella quale saranno conferiti un impianto eolico e un impianto solare, entrambi entrati in esercizio di recente, per complessivi 317 MW di capacità installata e una produzione stimata di circa 1 TWh, oltre a un cooperation agreement relativo a circa 1 GW di nuovi progetti solari ed eolici onshore in fase di sviluppo negli Stati Uniti. La holding sarà partecipata al 75% da Erg e al 25% da Apex che proseguirà nella gestione operativa degli asset».

Nel dettaglio, il portafoglio si compone di un parco eolico onshore da 224,4 MW situato in Iowa ed entrato in esercizio nella prima metà del 2023, con una produzione stimata annua di oltre 800 GWh, e di un parco fotovoltaico da 92,4 MW situato in Illinois ed entrato in esercizio nella seconda metà del 2022, con una produzione stimata annua di oltre 150 GWh, pari a complessive 387 kt di CO2 evitata. Entrambi gli impianti si trovano nel Midcontinent Independent System Operator, il mercato elettrico statunitense territorialmente più esteso e secondo per capacità installata.

«Un’opportunità unica per proseguire la crescita del nostro portafoglio di attività, aumentandone diversificazione geografica e tecnologica, con l’acquisizione di impianti operativi di primaria qualità oltre a un’importante prospettiva di crescita attraverso un cooperation agreement per circa 1 GW di progetti in fase di sviluppo - ha dichiarato Paolo Merli, amministratore delegato di Erg - Abbiamo avuto modo di apprezzare la serietà, il know-how e l’ottimo track record di Apex. Ci aspettiamo di presentare la nostra strategia e i target di crescita negli Usa alla comunità finanziaria nel corso del primo semestre del prossimo anno con il piano industriale 2024-28».

Un viaggio oltreoceano, quello di Erg, per consentire alla multinazionale di continuare a crescere e a sviluppare nuove soluzioni per creare energia pulita da fonti rinnovabili: «Quello americano è un mercato in forte crescita con un quadro regolatorio stabile e una grande disponibilità di vento e di sole, specie in alcuni Stati, come, guarda caso, quelli che abbiamo scelto noi. E anche perché ci stiamo rendendo conto, sempre di più, del valore della diversificazione geografica: a volte c’è vento a Nord, a volte a Sud, talora non c’è in Europa e c’è invece in Usa. Quindi avere un portafoglio diversificato ha un grande valore, specie per una società come Erg, che comincia ad avere una piattaforma di alcune migliaia di megawatt» ha spiegato Merli.

«In Erg - ha affermato Ken Young, Ceo di Apex - abbiamo trovato un nuovo partner con un impegno condiviso nel guidare la transizione energetica. Mentre celebriamo questa prima collaborazione, immaginiamo il potenziale di una partnership a lungo termine che non solo farà avanzare le nostre organizzazioni, ma accelererà anche la decarbonizzazione su larga scala».

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