Culture

Pensieri diversi: la fotografia di Olivo Barbieri a Firenze

Fino all’11 febbraio 2024 a Villa Bardini un’imperdibile retrospettiva del fotografo, che attraverso saturazione dei colori, sfocature e luci artificiali, sceglie di raccontare alcuni elementi visivi e le realtà che celano
ALPS GEOGRAPHIES AND PEOPLE, 2019
ALPS GEOGRAPHIES AND PEOPLE, 2019 Credit: Olivo Barbieri
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14 gennaio 2024 Aggiornato alle 17:00

Fino all’11 febbraio 2024 a Villa Bardini, a Firenze, si può visitare una retrospettiva di Olivo Barbieri, intitolata Pensieri diversi. Curata da Marco Pierini, con il coordinamento scientifico di Alessandro Sarteanesi, l’esposizione è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano/inglese), edito da Magonza, in cui è riportata un’interessante conversazione tra il fotografo e il critico letterario Andrea Cortellessa sul tema del “pensare diverso”.

I tratti distintivi dei suoi scatti sono gli espedienti visivi artificiali, come alterazione dei colori, illuminazione non naturale, sfocature e fuoco selettivo, sovraesposizione, uso di plastici e rendering, prospettiva a volo d’uccello con scatti dall’elicottero.

A metà strada tra l’illusione e la rappresentazione del reale, i suoi paesaggi si rivelano un’indagine appassionata dell’esperienza del vedere e del contemplare qualcosa, piuttosto che una rappresentazione realistica dell’oggetto in sé. Il contrasto cromatico tra cielo e architetture e l’utilizzo di colori saturi e non naturali sono tra gli strumenti espressivi maggiormente impiegati da Barbieri, la cui sensibilità di fotografo si è formata anche grazie a numerosi viaggi in Oriente, in particolare, in Tibet, Cina e Indonesia.

Le foto della serie Wet Market (2000), scattate in Cina, affiancano quelle dei Centri Commerciali sulla Via Emilia (1999) in un continuo dialogo visivo tra Oriente e Occidente; così come le immagini che ritraggono le case abbandonate a Detroit (2010) si alternano efficacemente a quelle della serie Landfill (2013), dedicate a una discarica indonesiana abitata da mucche.

La serie site specific (2004-2017), invece, è dedicata alla città vista dall’alto, con fotografie che, pur immortalando i tipici paesaggi italiani, come le Alpi e i Faraglioni di Capri, non si riducono a semplici cartoline, a immagini dal carattere puramente descrittivo. Anche qui, l’utilizzo, sempre avveduto, mai eccessivo, dell’artificio gli consente di disvelare elementi visivi che altrimenti resterebbero confusi sullo sfondo e di analizzare modelli e ingiustizie sociali alienanti.

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