Culture

Il mondo vegetale in mostra a Parma

A Palazzo del Governatore il 13 gennaio 2024 inaugura Impronte. Noi e le piante. Oltre 200 oggetti figurativi tra illustrazioni botaniche, fotografie, stampe in nature printing e xiloteche per raccontare il legame che ci unisce da sempre alla natura
Anthony Van der Ent, Neptunia
Anthony Van der Ent, Neptunia
Tempo di lettura 5 min lettura
17 dicembre 2023 Aggiornato alle 17:00

A Parma, nella straordinaria cornice di Palazzo del Governatore, il 13 gennaio 2024 apre al pubblico Impronte. Noi e le piante, una mostra unica, che ripercorre in oltre 200 oggetti figurativi - erbari storici, illustrazioni botaniche, stampe in nature printing e xiloteche, ma anche fotografie moderne e immagini ad alta tecnologia - il rapporto, tacito e inesauribile, che lega genere umano e natura, scienza e arte.

Realizzata dall’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Parma e il sostegno di Fondazione Cariparma, Gruppo Chiesi e Gruppo Davines, Impronte si articola in una decina di sezioni, che ricostruiscono con accuratezza la relazione ancestrale che il genere umano ha intessuto sin dalla notte dei tempi con la natura, un sapere che ha tentato di conservare nei secoli.

Pensiamo, per esempio, agli erbari utilizzati da medici e farmacisti, dominati da un approccio realistico e una precisa funzione, alle tavole tratte da atlanti destinati al riconoscimento “professionale” delle erbacce da estirpare lungo le ferrovie, ma anche ai cataloghi di campioni di colore da abbinare a precise varietà e specie botaniche come l’originalissimo Répertoire de couleurs pour aider à la détermination des couleurs des fleurs, des feuillages et des fruits che unisce esperienze e necessità di floricoltori, artisti e scienziati.

Riproduzioni in serie, stampe, ma anche ricostruzioni di misteriose spy-stories legate a furti e diritti di proprietà arricchiscono il percorso espositivo, nel quale spiccano le rare riproduzioni calligrafiche di funghi in cera e le “carte di identità” lignee degli alberi.

La mostra svela anche come proprio attraverso lo studio della botanica e la rappresentazione grafica delle specie, le donne abbiano avuto storicamente accesso al mondo delle scoperte scientifiche. Un percorso lungo e non privo di ostacoli, raccontato dal video realizzato con la collaborazione del Museo Botanico dell’Università di Padova, e che si intuisce osservando le opere originali sette-ottocentesche di Maria Sybilla Merian, Dissertatio de generatione et metamorphosibus insectorum Surinamensium, Elizabeth Blackwell, A curious herbal, e Rosalba Bernini.

Ma si guarda anche al presente grazie alla presenza di fotografie di scienziati-artisti contemporanei come Craig Burrows, Igor Siwanovicz, Rob Kesseler e Jan Martinek, importantissimi strumenti di indagine e ricerca e vincitrici di premi fotografici internazionali.

Microscopi, infrarossi, ultravioletti, radar, immagini satellitari, time lapse, risonanze, fluorescenze offrono la cornice ideale per riflettere sul tema del cambiamento climatico, della qualità dell’aria, della rigenerazione urbana e della sostenibilità agricola.

Le varie sezioni convergono al centro, di fronte all’installazione audiovisiva Artificial Botany, che esplora suggestioni e capacità espressive delle illustrazioni botaniche classiche attraverso strumenti di intelligenza artificiale. Ne risulta un’opera audiovisiva ipnotica in cui la fluidità del processo vitale della pianta viene rappresentata a partire da una serie di illustrazioni botaniche d’epoca.

Raccolte dagli archivi digitali opensource di illustratori di metà XIX secolo, queste illustrazioni sono diventate il materiale didattico per un particolare sistema di apprendimento automatico chiamato Gan (Generative Adversarial Network) che attraverso una fase di allenamento è in grado di ricreare nuove immagini artificiali con elementi morfologici estremamente simili alle immagini di ispirazione ma con dettagli e caratteristiche che sembrano davvero frutto di una rappresentazione umana. La macchina rielabora il contenuto creando un nuovo linguaggio, catturando le informazioni naturalistiche e le potenzialità artistiche del genere umano.

Leggi anche
Sandy Skoglund Winter 2018 Copyright Sandy Skoglund Courtesy Paci Contemporary Gallery Brescia Porto Cervo Italy
Mostra
di Redazione 1 min lettura
Scienza
di Francesco Carrubba 3 min lettura