Ambiente

Le piante parlano, eccome!

Gli scienziati dell’Università di Saitama sono riusciti a osservare per la prima volta, in diretta, come la flora si scambia messaggi sotto forma di molecole volatili
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Daria Liudnaya 

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25 ottobre 2023 Aggiornato alle 12:00

Parlare alle piante fa bene a loro e a noi, si dice spesso.

In effetti le piante “conversano” anche tra loro, silenziosamente, e ora gli scienziati sono riusciti ad assistere per la prima volta in diretta a uno di questi “dialoghi”.

I “messaggi” infatti in questo caso viaggiano sotto forma di molecole volatili, che vengono generate davanti a possibili minacce rappresentate da insetti o altre situazioni.

Gli esperti hanno potuto ammirare in tempo reale uno di questi scambi aerei.

Lo studio è stato condotto in seno all’Università giapponese di Saitama, sotto il coordinamento di Masatsugu Toyota, Yuri Aratani e Takuya Uemura, e è stato pubblicato sulla rivista Nature Communications.

Gli esiti della ricerca costituiscono inoltre un ottimo modo per celebrare i 40 anni dalla prima volta in cui è stata documentata la comunicazione fra le piante attraverso i composti organici volatili chiamati Voc. Da quel 1983, il fenomeno è stato poi rilevato in ben oltre 30 specie vegetali.

Il presupposto dell’analisi, come spiega l’articolo, è il seguente: “Le piante percepiscono i composti organici volatili (Voc) rilasciati dalle piante vicine, danneggiate in maniera meccanica o dagli erbivori, e inducono varie risposte di difesa. Tale comunicazione tra le piante le protegge dalle minacce ambientali”.

Per dimostrare il “dialogo” in modo scientifico, gli scienziati si sono attrezzati così: hanno creato una strumentazione ad hoc in grado di indirizzare verso altre piante le molecole generate da esemplari di Arabidopsis thaliana, nota come arabetta comune, dopo averli messi “sotto pressione” con la presenza di bruchi. Le arabette sono state precedentemente trattate affinché emettessero proteine fluorescenti in reazione a Voc: questa peculiare colorazione ha consentito di osservare i movimenti aerei.

Si tratta in sostanza di messaggi di avvertimento che le piante si trasmettono in situazioni di pericolo, quindi forse parlare di conversazioni silenziose come se fossero pacifiche chiacchierate al chiaro di Luna potrebbe risultare fuori luogo, ma in ogni caso l’indagine ha evidenziato - e non solo solo per via della fluorescenza - la loro rete di comunicazione “eterea”, quasi radiofonica: seppure invisibile agli occhi, è la strategia che la vegetazione ha architettato per proteggersi e in quanto tale riveste un’enorme importanza.

In generale i ricercatori hanno permesso a tutti noi di scoprire un lato delle piante che ancora non conoscevamo e hanno disvelato ancora una volta le sorprese di cui solo la natura è capace: nello specifico siamo di fronte a una grande dote di adattamento, fondamentale per affrontare le difficoltà, crescere, migliorare e rafforzarsi.

Ma il lavoro da fare per approfondire la conoscenza delle piante è non è finito. “Tuttavia, le dinamiche spazio-temporali della trasduzione sensoriale dei Voc nelle piante rimangono in gran parte sconosciute” è la conclusione degli scienziati, perché l’effettiva modalità con cui avvengono gli scambi di molecole che rendono la comunicazione possibile necessitano di ulteriori spiegazioni.

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