Economia

Influencer: arrivano nuove regole dall’Agcom

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato un pacchetto di norme (rivolto ai content creator con almeno 1 milione di follower sui social) per tutelare gli utenti da sponsorizzazioni oscure e post dannosi per i minori
Credit: ivan-samkov 

Niente più challenge e coreografie: ora con gli influencer si fa sul serio. Dopo la nascita della terza associazione di categoria, che reclama una regolamentazione adeguata e tutele, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha approvato le linee guida che impongono agli influencer operanti in Italia una serie di obblighi in materia di pubblicità, trasparenza e tutela dei minori.

Le norme a livello europeo

Forse una conseguenza della bufera che di recente ha investito Chiara Ferragni, la capostipite assoluta dell’intera categoria, ma sicuramente un passo avanti di eccezionale importanza che allinea il nostro Paese a numerosi interventi normativi già attuati in Germania, Austria, Paesi Bassi e Francia, dove solo alcuni mesi fa una legge ha riconosciuto ufficialmente la professione imponendo numerosi divieti, quali a esempio la promozione di contenuti sulla chirurgia estetica, gioco d’azzardo e nicotina.

I creator tricolori più seguiti su Instagram

Tra i “big” italiani dei social (e, in particolare, di Instagram), Khaby Lame che è riuscito a conquistare il mondo con piccoli video muti: oggi ha 80 milioni di follower. Dopo Chiara Ferragni, con i suoi 29,4 milioni di follower, spicca Fabrizio Romano, giornalista sportivo vincitore del Globe Soccer Award, che conquista il terzo posto con più di 26 milioni di follower; seguono Gianluca Vacchi (22,4 milioni) e Michele Morrone (quasi 16 milioni). Un gruppo capace di attrarre l’attenzione di moltissimi utenti, non solo in Italia.

A chi si rivolge il nuovo testo?

L’introduzione di questo pacchetto di regole cerca di dare una cornice giuridica dei limiti e dei doveri che ogni influencer italiano è tenuto a rispettare in quanto vero e proprio creatore di contenuti, al pari di qualsiasi emittente televisiva o editore. Si rivolge ovviamente a chi macina grandi numeri, almeno 1 milione di follower sulle varie piattaforme o social media su cui operano; altro importante requisito, l’engagement, ovvero aver suscitato fra gli utenti reazioni (in termini di like e commenti) in almeno il 2% dei post pubblicati (che devono essere almeno 24 in un anno). Parliamo complessivamente di oltre 1.300 profili italiani, sommando i follower complessivi di TikTok e Instagram. Personaggi talmente rilevanti da essere equiparati a dei veri e propri canali di informazioni, di conseguenza tenuti al rispetto del Testo unico sui servizi di media audiovisivi.

Cosa prevedono le linee guida?

Si tratta principalmente di regole di trasparenza per le sponsorizzazioni con i brand, per cui sarà necessario marcare chiaramente i contenuti pubblicitari, in modo da distinguere chiaramente quelli promozionali da quelli editoriali. In particolare, le previsioni saranno dedicate interamente alle “comunicazioni commerciali, tutela dei diritti fondamentali della persona, dei minori e dei valori dello sport”, con un meccanismo ad hoc di richiami e responsabilità per ordinare la rimozione o l’adeguamento di tutti i contenuti che rischiano di pregiudicare la tutela di questi interessi.

Seguono poi divieti in tema di contenuti dannosi per i minori, in particolare quelli che promuovono comportamenti pericolosi o che sono sessualmente suggestivi; e, infine, rispondere a requisiti di trasparenza societaria. Il tutto ovviamente è corredato da multe salatissime che arrivano fino a 600.000 euro. «Non parlerei di stretta - commenta il commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Massimiliano Capitanio - ma di principi di trasparenza, rispetto e buonsenso»

Verso un codice di condotta

Il dossier rimane ancora sulle scrivanie dell’Autorità, che ha recentemente avviato un ulteriore tavolo tecnico per definire tutti i profili pratici della regolamentazione, per l’adozione di un vero e proprio codice di condotta che stabilisca le misure a cui gli influencer si dovranno attenere. Fra tutte, le modalità con cui i creator dovranno segnalare i contenuti sponsorizzati. Un’occasione di confronto per definire un profilo giuridico inedito e, contemporaneamente, importantissimo, a cui parteciperanno anche gli stessi influencer e le agenzie che curano la loro intermediazione con i brand. Tuttavia, ancora non è stata prevista una data ufficiale per l’incontro, tanto meno i nomi dei creator che potranno partecipare.

Il tentativo di regolamentazione va letto sicuramente come un passo importante, che finalmente permette alle istituzioni italiane di toccare il mondo digitale con l’attenzione che merita, con particolare interesse verso le nuove professioni creative. Una risorsa sicuramente da controllare in modo da tutelare gli utenti da pratiche commerciali scorrette, ma anche da valorizzare: solo nel 2023 (secondo le stime di DeRev, azienda di comunicazione e marketing digitale) il mercato dell’influencer marketing è riuscito a generare un più di 300 milioni di euro.

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