Futuro

Assumere melatonina per dormire è una buona idea?

I disturbi del sonno negli ultimi anni sono aumentati, e con essi il consumo di integratori di melatonina, che se massiccio, soprattutto nei bambini, potrebbe però generare qualche problema
Credit: Ron Lach 
Tempo di lettura 5 min lettura
13 gennaio 2024 Aggiornato alle 17:00

Regolano il riposo, migliorano la qualità del sonno e per molte persone sono diventati imprescindibili. Gli integratori di melatonina sono sempre più utilizzati per fronteggiare tempi che corrono veloci, con impegni che stravolgono le giornate scuotendone gli equilibri.

Tuttavia, l’assunzione di questo ormone, prodotto naturalmente dall’organismo nella ghiandola pineale del cervello, potrebbe non essere così sicura come pensiamo. Alcuni medici ed esperti hanno infatti rilevato conseguenze negative rispetto all’utilizzo, e soprattutto all’abuso, di questa sostanza. La preoccupazione sugli effetti collaterali è alimentata da un incremento della sua assunzione, visto che sono milioni di persone ricorrono a integratori di melatonina per affrontare problemi come insonnia, jet lag o difficoltà a dormire dopo i turni notturni.

Mentre nel Regno Unito la melatonina richiede una prescrizione medica, negli Stati Uniti, così come in Italia, è reperibile liberamente, trovandosi sugli scaffali accanto agli integratori vitaminici. Una facilità di fruizione che aumenta l’utilizzo, non solo negli adulti ma anche nei bambini, ai quali vengono spesso somministrate caramelle gommose per favorire un sonno notturno completo.

La melatonina ha un ruolo chiave nel sistematizzare il ciclo circadiano che regola il ritmo sonno-veglia. I livelli dell’ormone sono bassi durante il giorno e aumentano di notte. Questo meccanismo però a volte si inceppa e i motivi sono diversi ma una delle cause più comuni alla base della difficoltà nel dormire è da ricercare nell’uso di device tecnologici la sera. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che passare del tempo davanti a uno schermo prima di andare a dormire può avere un impatto significativo (e negativo) sul sonno, ostacolando un riposo equilibrato.

Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Sleep Medicine, che ha coinvolto a più di 1.000 persone nel 2022 - tra cui genitori di bambini, bambine e adolescenti di età compresa tra i 2 e i 18 anni - circa un adulto su tre non riesce a dormire dalle sette alle otto ore.

Rispetto al periodo pre-covid, l’aumento del tempo trascorso davanti a uno schermo ha riguardato complessivamente il 68,7% di bambini e ragazzi. Nello specifico il tempo di esposizione è più che triplicato per motivi scolastici: da poco meno di un’ora al giorno a tre ore e mezza (il dato riguarda il 72%). L’uso ricreativo, invece, è quasi raddoppiato: da un’ora e tre quarti a tre ore (e riguarda il 49,7% dei soggetti). Considerando le ore serali, dopo le 18, l’aumento del tempo di esposizione ai dispositivi elettronici è stato osservato nel 30% del campione, ovvero 325 bambini.

Non sorprende quindi che rispetto al periodo pre-pandemia si sia verificato un aumento di oltre il 50% dei disturbi del sonno, che a sua volta ha portato a un incremento nell’uso della melatonina.

Al momento non esistono studi clinici specifici che attestino con certezza il reale impatto che l’ormone ha sull’organismo, tuttavia alcuni casi destano qualche preoccupazione, soprattutto per quanto riguarda i più piccoli.

Durante la pandemia, Michael Toce, medico di medicina d’urgenza pediatrica presso il Boston Children’s Hospital, ha notato un serio aumento del numero di bambini ricoverati nel suo dipartimento a causa di un’overdose di melatonina (i sintomi presentati erano lievi, come mal di stomaco, vomito e sonnolenza). «Ci sono stati bambini piccoli che avevano ingerito accidentalmente melatonina e adolescenti che si presentavano dopo aver consumato dosi elevate - ha detto a BBC Future. - Le vendite di melatonina sono aumentate negli ultimi anni, così come il suo uso pediatrico, e quindi questo porterà a un aumento di questi casi».

Uno studio del 2022, del quale Toce è co-autore, ha rilevato che tra il 2012 e il 2021, il numero di chiamate annuali ai centri antiveleni per overdose di melatonina nei bambini è aumentato del 530% (il numero di chiamate era maggiore per questo ormone che per altre sostanze). Questa scoperta è stata ripresa in uno studio di giugno 2023, che ha riferito che il numero di bambini che si recano al pronto soccorso negli Stati Uniti per overdose di melatonina è aumentato del 420% in un decennio.

In un altro studio di Toce, che ha esaminato 260.435 casi di assunzione di melatonina, quasi 300 bambini hanno necessitato di terapia intensiva, cinque sono stati collegati ai ventilatori e due sono morti. La melatonina è stata collegata anche ad altre morti infantili, come due casi separati che hanno coinvolto un bambino di nove mesi e uno di 13 mesi. I test tossicologici sul sangue hanno mostrato alti livelli in entrambi (anche se altri fattori potrebbero aver avuto un ruolo nelle morti).

Nel frattempo sono stati segnalati effetti avversi anche negli adulti. Uno studio del maggio 2023 ha riportato la vicenda di una donna di 21 anni morta a causa di un’overdose di melatonina e difenidramina, un antistaminico da banco e sedativo utilizzato principalmente per trattare allergie, insonnia e sintomi del comune raffreddore. Un adolescente ha invece sviluppato una grave ipotensione, dopo aver tentato un’overdose di melatonina.

Non ci sono ancora evidenze certe che queste reazioni siano state causate dalla melatonina (potrebbe essere che vi siano condizioni non correlate o sconosciuta), ma i diversi casi fanno comunque riflettere.

Leggi anche
Disparità
di Costanza Giannelli 5 min lettura
Sonno
di Chiara Manetti 4 min lettura