Argentina: trovati i resti del dinosauro Sidersaura marae
La scienza apre il suo 2024 con un importante annuncio che riguarda i cari vecchi dinosauri. Sono stati rinvenuti nel cuore dell’Argentina i resti di una nuova specie erbivora che aveva il collo lungo e il becco d’anatra: chiamata Sidersaura marae, si è estinta 90 milioni di anni fa in Patagonia.
A svolgere un ruolo di primo piano nella scoperta e nello studio del fossile, trovato nella provincia di Neuquén, sono stati i paleontologi del Consiglio argentino delle Ricerche Scientifiche e Tecnologiche (Conicet): la loro ricerca è stata pubblicata sulla rivista Historical Biology.
Nello specifico i resti corrispondono a 4 diversi esemplari e risalgono all’inizio del Cretaceo superiore: si stima quindi che abbiano un’età compresa tra i 96 e i 93 milioni di anni; sono stati scoperti nella zona di Cañadón de Las Campanas, una città che è situata a 20 chilometri da Villa El Chocón, che è considerata tra le aree paleontologiche più ricche del mondo.
In particolare, i fossili sono emersi attraverso lo studio della cosiddetta “Formazione Huincul”, un gruppo di rocce composte da arenarie giallastre e verdastre che storicamente hanno permesso a scienziati e studiosi di fare ricerche approfondite sui dinosauri, sui pesci e sulle piante preistoriche.
Il dinosauro in questione era un Rebbachisauridae, un grande quadrupede con il collo “da giraffa”, la coda lunga e il muso a forma di becco, che rendeva più semplice nutrirsi di vegetazione bassa. Le ossa “ariose” della spina dorsale, in una maniera simile a ciò che accade negli uccelli, assicuravano alla creatura un peso inferiore a quanto si possa credere: raggiungeva comunque le 15 tonnellate, per una lunghezza totale compresa tra i 18 e i 20 metri.
I primi resti di Sidersaura sono stati individuati nel 2012 ma la loro estrazione ha richiesto 5 spedizioni di 2-4 settimane l’una, distribuite nel corso del tempo. Gli altri 3 esemplari sono stati ritrovati a pochi metri di distanza.
«Avere diversi esemplari che si sovrappongono anatomicamente ci ha permesso di correlarli e comprendere meglio le caratteristiche di questo nuovo dinosauro sauropode», ha dichiarato Lucas Lerzo, primo autore dello studio e borsista di dottorato Conicet presso il Centro per le scienze naturali, ambientali e antropologiche della Universidad Maimónides.
I paleontologi hanno sottolineato inoltre come una delle caratteristiche distintive dei Sidersaura rispetto agli altri dinosauri sia la forma “stellata” dei suoi archi ematici, ovvero delle ossa della coda. «Questa peculiarità è ciò che dà il nome alla specie», ha spiegato Lerzo: sīdus, sidĕris significa stella in latino.
La scoperta degli esperti dell’agenzia scientifica e di ricerca del Governo argentino è rilevante anche perché indica come la storia evolutiva dei Rebbachisauridae sia stata più complessa di quanto si pensasse in precedenza. «I Rebachiauridi erano dinosauri molto importanti negli ecosistemi del Cretaceo e sono scomparsi a metà di questo periodo in un evento di estinzione di massa che ha avuto luogo 90 milioni di anni fa, in cui si sono estinti anche i Carcharodontosauridi, i più grandi dinosauri carnivori del mondo», ha affermato Sebastián Apesteguía, ricercatore Conicet, direttore dell’Area di Paleontologia della Fondazione di Storia Naturale Félix de Azara, uno degli autori del lavoro.