Ambiente

Come la crisi del clima aumenterà le disuguaglianze anche in Europa

Secondo il nuovo studio del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici, le famiglie più povere che vivono nelle regioni meridionali Ue subiranno gli impatti maggiori in termini di spesa e condizioni sociali
Credit: ANSA/Alessandro Di Marco
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4 gennaio 2024 Aggiornato alle 17:00

Uno dei principali problemi legati alla crisi climatica è quello della disuguaglianza climatica. Perché di fatto gli impatti legati a fenomeni meteo estremi e criticità non colpiscono tutti nello stesso modo e per paradosso spesso si accaniscono anche contro chi, delle emissioni climalteranti, è meno responsabile.

Questa disuguaglianza, ci racconta un nuovo studio, è destinata a crescere fra le famiglie del Nord e del Sud Europa.

Un gruppo di ricercatori italiani del Cmcc, Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici, ha realizzato una analisi per il Comitato economico sociale dell’Ue (Eesc) in cui racconta come la popolazione a rischio di povertà nell’Unione europea è destinata ad aumentare proprio a causa dei cambiamenti climatici dato che “le spese sanitarie, alimentari ed energetiche delle famiglie aumenteranno sensibilmente e il loro reddito si ridurrà entro il 2050 a causa del cambiamento climatico”, scrivono gli autori.

Non solo: secondo i dati e le proiezioni sui prossimi quindici anni, le famiglie più povere che vivono nelle regioni meridionali dell’Ue subiranno gli impatti maggiori.

La spesa più elevata, per via degli impatti del clima, sarà quella sanitaria “in particolare a Cipro e in Grecia, seguiti da Spagna, Croazia, Italia e Portogallo. Inoltre, i redditi si ridurranno, “in particolare nel Sud dell’Ue” si legge nel testo di presentazione dello studio.

A seconda dei vari scenari la spesa sanitaria crescerà dello 0,3% con un riscaldamento moderato e del 6,2% in caso di riscaldamento grave.

Inoltre la spesa alimentare crescerà circa dello 0,81%.

In generale, l’analisi ricorda come ad accelerare e allargarsi saranno le disuguaglianze sociali ed economiche fra Nord e Sud d’Europa e come a pagare il prezzo più alto saranno ancora una volta le famiglie più povere.

Eppure, non tutto è perduto: lo stesso studio sottolinea infatti come attraverso strategie di adattamento mirate e misure di mitigazione, sarà possibile contenere l’impatto della crisi del clima.

Proprio le politiche di mitigazione possono avere, a esempio, un effetto benefico sul reddito lavorativo.

«I decisori politici dovrebbero dare priorità alle aree caratterizzate al tempo stesso da impatti negativi sulle famiglie e da regressività, ovvero dal fatto che le famiglie più povere subiscono costi più elevati rispetto a quelle più ricche - ha spiegato la ricercatrice del Cmcc Lorenza Campagnolo, autrice principale dello studio -. È il caso del Sud dell’Ue, che vedrà contemporaneamente un aumento della spesa familiare per salute, elettricità e cibo e una riduzione del reddito a causa dei cambiamenti climatici. Questi impatti saranno regressivi, cioè peseranno di più sulle famiglie più povere rispetto a quelle ricche».

Presentando questo quadro, i ricercatori sottolineano però anche una via di uscita chiara: il metodo più forte per aiutare le famiglie è quello di investire nella transizione ecologica sviluppando contemporaneamente politiche per adattamento e mitigazione.

Infine, chiosa l’analisi, per comprendere come il clima modificherà la vita delle famiglie bisognerà continuare a studiare: “I risultati di questo studio potranno contribuire a definire meglio politiche più mirate per arginare gli impatti dei cambiamenti climatici. In particolare, conoscere le caratteristiche e la localizzazione delle famiglie più vulnerabili sarà essenziale per ridurre questa disparità indotta dal clima”, chiosano gli esperti.

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