Diritti

Lavoro e figli: una donna su cinque non ce la fa

Il Dossier del Servizio studi della Camera dedicato all’occupazione femminile sottolinea come per le lavoratrici italiane avere bambini è ancora un ostacolo: il 18%, infatti, lascia il posto quando diventa madre
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2 gennaio 2024 Aggiornato alle 12:00

Anno nuovo, gender gap vecchio. L’Italia è ultima in Europa: 1 donna su 5 lascia il lavoro dopo la maternità.

È stato recentemente pubblicato il Dossier del Servizio studi della Camera dedicato all’occupazione femminile che rimarca come avere dei figli è ancora penalizzante nel nostro Paese, benché non sia il solo ostacolo alla realizzazione professionale delle donne.

E se le lavoratrici lasciano gli impieghi dopo la maternità, la colpa è da cercare nella mancata distribuzione dei carichi in famiglia: oltre il 50% rinuncia al lavoro perché non riesce a conciliare la cura domestica con la vita lavorativa; il 19% per motivi economici da rintracciare nei costi di babysitter e nella scarsità di asili nido.

Solo il 28% dei bimbi italiani sotto i 3 anni ha un posto garantito (13.518 presenti per 350.000 posti) nonostante l’obiettivo europeo fosse fissato al 33% nel 2010 e al 45% per il 2030.

I dati Inps dell’Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato dicono che nel 2022 le donne hanno guadagnato in media quasi 8.000 euro in meno rispetto agli uomini; quelli Eurostat ci indicano che questo divario retributivo è legato alle ore di lavoro più che al salario orario lordo.

Significa che in Italia le donne sono pagate quasi lo stesso degli uomini, ma penalizzate per il numero di ore lavorate. Lo studio della Camera indica come causa il lavoro non retribuito di cura, spesso imposto (49% per le donne, 26% per gli uomini).

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