Ambiente

10 buoni propositi per un 2024 green

Partiamo dalle nostre azioni quotidiane: abbandoniamo le bottiglie in plastica e scegliamo sacchetti riutilizzabili. A piccoli passi, per aiutare il Pianeta
Credit: ShotPot 

Nuovo anno significa buoni propositi. E quale migliore proposito che prenderci cura della nostra casa? Non (solo) le 4 mura in cui viviamo, ma il Pianeta, che ci ospita nonostante le nostre azioni lo spingano sempre più verso la sua fine. Se non vogliamo che accada l’irreparabile dobbiamo cambiare le cose e dobbiamo farlo in fretta. Certo, a volte la sensazione è quella di non poter fare abbastanza. Ma non è così.

Se è vero che senza una trasformazione del sistema economico-produttivo sarà impossibile cambiare rotta, è altrettanto vero che ognuno di noi può fare meglio. Ecco quindi 10 consigli semplici, cose che dovremmo già fare ma che a volte, per pigrizia o per abitudine, tendiamo a dimenticare e che invece dobbiamo prometterci di far diventare la nostra nuova normalità nel 2024.

1. Mai più bottiglie di plastica

Siamo il Paese che consuma più acqua in bottiglia. Se non l’hai ancora fatto, il 2024 è l’anno giusto per cambiare le cose. In casa, opta per un depuratore o per una brocca filtrante: potrai contribuire a intaccare i 17 milioni di barili di petrolio utilizzati ogni anno per produrre bottiglie d’acqua di plastica. Fuori, scegli una borraccia riutilizzabile (in vetro, alluminio o plastica riciclata). Non farai bene solo all’ambiente, ma anche al tuo portafogli: quest’anno potresti risparmiare quasi 1.200€

2. Scottex? No, grazie

Se sei una di quelle persone che utilizzano la carta per qualsiasi cosa, dall’asciugare gli schizzi alla pulizia della cucina, dallo strofinare il bagno al tenere le mani pulite a cena, è ora di fare un cambiamento. Investi in alcuni panni di cotone e tovaglioli di stoffa; poi mettili semplicemente in lavatrice quando fai il bucato. Usare le alternative in tessuto è facile quanto usare le versioni in carta e devi acquistarle solo una volta e, secondo l’organizzazione Ocean Conservancy, può contribuire a eliminare i 13 miliardi di chili di asciugamani di carta che ogni giorno finiscono in discarica.

3. Solo buste riutilizzabili

Più di 1 milione di sacchetti di plastica finiscono nella spazzatura ogni minuto, dice l’australiana Ocean Crusaders. Utilizzare i sacchetti riutilizzabili al negozio è uno dei modi più semplici ed efficaci per ridurre l’impronta di carbonio, eppure nelle file al supermercato ci sono ancora tantissime persone che scelgono il sacchetto usa e getta. È il momento di dire basta a quella che altro non è che una brutta abitudine: in fondo, la parte più difficile è semplicemente ricordarsi di portarli con te.

4. Basta con l’energia fantasma

Ci vuole circa un secondo per scollegare i dispositivi elettronici che consumano energia mentre sono in modalità standby, eppure sembra che non riusciamo proprio a farlo quanto dovremmo. Se prometterci di farlo potrebbe essere uno di quei buoni propositi che vengono immediatamente disattesi, quello che possiamo fare è scegliere gadget intelligenti, efficienti dal punto di vista energetico, in modo che imparino a spegnersi da soli.

Possiamo optare per prese multiple per spegnere tutti gli elettrodomestici contemporaneamente, per timer regolati in modo che si spengano automaticamente durante la notte o per caricabatterie che smettano di assorbire la corrente quando la batteria del dispositivo è carica. Tutte opzioni che, combinate, possono aiutare a ridurre gli sprechi di energia (e risparmiare) fino al 10% ogni anno, senza muovere un dito.

5. Sì alla spesa in anticipo

È facile dire che dovremmo fare la spesa al mercato locale scegliendo prodotti a km zero. Più difficile è farlo nel week-end, quando siamo stanchi, pigri e l’idea di buttarci in mezzo alla calca ci fa venire voglia di tornare sotto le coperte. Se sai che il buono proposito di fare la spesa local è difficile da mantenere, agisci d’astuzia: chiedi al tuo fornitori di fiducia di preparare una scatola dei loro migliori prodotti ogni settimana o cerca uno dei programmi disponibili nella tua zona, che puoi ritirare o farti consegnare direttamente a casa in modo da avere frutta fresca e verdure locali senza lo stress del mercato.

6. Addio lampadine, benvenuti Led

Le lampadine sono il simbolo delle idee geniali, ma a volte non sono così intelligenti. Passare dalle lampadine tradizionali ai Led permette di consumare fino all’80% in meno di energia: un cambiamento che non stravolge le nostre abitudini ma che può fare la differenza, solo scegliendo i prodotti giusti.

7. Meal prep is the way

Gli alimenti processati e confezionati non sono solo ricchi di calorie, sodio, grassi e zuccheri e molto poveri di vitamine e minerali (senza dimenticare conservanti e additivi) ma sono anche un danno per l’ambiente a causa dei metodi di produzione di trasporto. Senza considerare che buona parte finisce nel cestino: sprechiamo, infatti, circa il 40% di tutto il nostro cibo.

Cucinare i nostri pasti scegliendo prodotti freschi (sì, quelli che il contadino ci ha gentilmente tenuto da parte) è un modo per mangiare sano rispettando l’ambiente. Non mentiamoci, però, può essere faticoso, soprattutto quando si arriva all’ora di cena e non si sa cosa mangiare e la tentazione di aprire l’app di delivery è fortissima. La soluzione è il meal prep: decidere in anticipo i menu dei pasti, preparando quanto possibile, in modo da acquistare solo il cibo necessario e limitare gli sprechi.

8. Best – not fast – fashion

L’industria della moda, infatti, è la seconda industria più inquinante al mondo, dopo quella petrolifera. Per soddisfare la domanda di capi all’ultima moda, gli agricoltori asiatici e indiani devastano i loro terreni fertili, esauriscono le preziose acque sotterranee per coltivare milioni di acri di cotone Ogm da esportare. Le sostanze chimiche pesanti necessarie per tenere lontani i parassiti e mantenere elevata la fertilità del suolo causano problemi di salute a tutti i livelli dell’ecosistema.

La moda a buon mercato sostiene anche l’industria dei tessuti sintetici e dei coloranti altamente tossici, a base di petrolio, e utilizza tonnellate di combustibili fossili durante l’agricoltura, la produzione e la spedizione. Senza dimenticare le condizioni disumane nelle fabbriche che sfruttano i lavoratori dell’industria tessile in tutto il mondo.

Rendere l’abbigliamento sostenibile, però, è meno facile di quello che sembra e limitarsi a dire “evitate il fast fashion” potrebbe non essere sufficiente: non solo perché molte persone non hanno disponibilità economiche da potersi permettere capi etici e sostenibili, ma soprattutto perché non tutti i corpi possono trovare vestiti adatti in contesti diversi dalle grandi catene, dai negozi fino al second hand.

Un primo passo è ridurre i consumi, valutando se abbiamo bisogno di vestiti nuovi e acquistando solo ciò che ci serve, ricordando di scegliere non sull’onda del trend del momento ma su quello che davvero è capace di valorizzarci nel tempo.

9. Asciugatrice? Meglio di no

Secondo Project Laundry List, le asciugatrici commerciali, industriali e residenziali negli Stati Uniti utilizzano il 15-20% dell’energia domestica. Solo nel 2007, le asciugatrici nelle case americane hanno emesso 54,72 milioni di tonnellate di anidride carbonica che altera il clima.

Se tutti gli americani usassero uno stendibiancheria o stendini pieghevoli da interno solo una volta alla settimana, il risparmio sarebbe sufficiente per chiudere diverse centrali a carbone o nucleari. A questo si aggiunge il fatto che l’asciugatrice è una importante sorgente di microplastiche.

In Italia i numeri sono più contenuti, ma quello dell’asciugatrice è un trend in crescita. Una tendenza che dovremmo valutare: è vero, stendere e ritirare i panni è una rogna, soprattutto per chi ha case piccole e non ha spazio all’esterno. Se possiamo però, prendiamo un impegno: meno asciugatrice (meglio zero), sì allo stendino.

10. Shopping online sì, ma green

Per certi aspetti, l’e-commerce può essere più sostenibile rispetto agi acquisti fisici, soprattutto se non cambiamo altre abitudini nocive. Un furgone che consegna 50 pacchi, a esempio, è più efficiente di 50 auto che si dirigono verso lo stesso negozio (ma se tutti andassero a piedi o in bici…). Lo shopping online, però, viene costantemente abusato da coloro che acquistano tutto, sempre, continuamente online.

Ridurre gli acquisti online non necessari può essere un ottimo inizio per vivere una vita più sostenibile, cercando di adottare abitudini per rendere più sostenibile il modo in cui compriamo, a esempio attraverso acquisti di gruppo, scegliendo la spedizione più lenta e facendosi spedire i prodotti non a domicilio ma presso Amazon Locker e altri punti di consegna.

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