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10 consigli +1 per aiutare la Terra

Oggi è l’Earth Day: istituito nel 1970, ha aperto la strada alla green generation. Vuoi festeggiare? Ecco dieci azioni quotidiane (facili facili), tratte dal libro Io salvo il Pianeta di Guido Caroselli e Raffaella Costa
di Valeria Pantani

Oggi i cittadini del mondo si riuniscono per celebrare la Terra, in occasione dell’Earth Day, una delle più grandi manifestazioni ambientali del Pianeta.

La giornata, che cade ogni anno il 22 aprile, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, è nata nel 1970. Quando 20 milioni di cittadini americani si sono mobilitati per una manifestazione in difesa del Pianeta.

Da quel momento, l’Earth Day ha contribuito alla creazione di numerose iniziative ambientali in tutto il mondo e all’affermazione di una Green Generation, contribuendo in passato a aprire la strada verso il Vertice delle Nazioni Unite del 1992 a Rio de Janeiro.

Durante questa giornata siamo tutti chiamati a riflettere (sull’inquinamento, sulla distruzione della flora e fauna del Pianeta) e a interrogarci sulle nostre responsabilità riguardo la salvaguardia degli ecosistemi. Facciamo abbastanza?

Il libro Io salvo il Pianeta, 100 (+1) buone azioni quotidiane che ognuno di noi può fare per la Terra, a cura di Guido Caroselli e Raffaella Costa e pubblicato da Typemedia editore, ci propone 101 consigli al riguardo, per contribuire nel nostro piccolo a affrontare la crisi eco-climatica. E a combatterla.

Ne abbiamo “estrapolati” 10+1. Eccoli.

1. Stacca la spina

Lasciare i nostri caricabatterie attaccati alla corrente fa male all’ambiente. In Italia, si consumano in media 305 kWh per abitazione a causa degli elettrodomestici lasciati in stand-by, circa l’11% del consumo annuale di elettricità di una casa. Colleghiamo i dispositivi a una presa multipla con interruttore e disattiviamola quando non serve, e facciamo attenzione in casa a staccare tutte le prese che non utilizziamo.

2. Vai per mare, ma a vela è meglio

Inutile dire (o forse no) che i motori delle barche inquinano i nostri mari. Ma anche la navigazione deve essere responsabile: sostituiamo i motori con la vela e, se possibile, scegliamo barche dotate di pannelli solari. «Navigare a vela significa conoscere bene il mare e il suo linguaggio - si legge nel libro - un divertimento green e un modo per entrare ancor più in sintonia con l’ambiente».

3. Attenzione alla cialda

Ogni anno nel mondo si bevono circa 10 miliardi di tazzine di caffè, che producono 120.000 tonnellate di rifiuti (70.000 solo in Europa). In Italia, per un miliardo di capsule vendute ogni anno, finiscono in discarica 12.000 tonnellate di rifiuti. «Non possiamo togliere il caffè agli italiani, ma possiamo educarli a berlo bene», afferma la curatrice del libro Raffaella Costa. Alcune aziende si sono attivate per trovare un caffè più eco, producendo cialde riciclabili al 100% da gettare nell’umido (le capsule in plastica e alluminio finiscono invece nella raccolta indifferenziata). Quindi, occhio al caffè che scegliamo.

4. Difendi le api

Chi non ha paura di questi piccoli insetti? Molti, però, non sanno che le api sono essenziali alla nostra sopravvivenza. E siamo proprio noi a minacciare la loro esistenza. «Le api svolgono un compito rilevante nella produzione agricola - si legge nel libro - La riuscita dei raccolti di ben 4.000 varietà di verdure dipende anche dall’impollinazione operata dalle api. Il loro lavoro vale circa 265 miliardi di euro all’anno, una cifra che, in caso di estinzione, il settore agricolo non riuscirebbe a coprire». Negli ultimi anni, l’Europa ha perso il 25% delle api. A minacciarle, insetticidi, pesticidi, ma anche il cambiamento climatico.

5. Cancella le email

Anche se il web è invisibile ai nostri occhi, questo non vuol dire che non inquini. Secondo un rapporto del 2019 del think tank The Shift Project, la rete genera il 4% delle emissioni di CO2 di tutto il Pianeta; una ricerca su Google 5,5 grammi, che diventano 9 se spediamo una email con allegato di 1 Mb (e nel mondo ne vengono inviate 15 miliardi l’ora). «I computer sono zeppi di vecchie mail inutili», dichiara Costa, che ci consiglia di fare ogni tanto una pulizia delle cartelle e alleggerire i nostri allegati. E, invece di organizzare riunioni in videochiamata, partecipiamo solo con laudio: «Un’ora di videochiamata su Zoom emette da 150 a 1000 grammi di anidride carbonica. A telecamera spenta l’emissione di carbonio si riduce del 96%».

6. Immergiti responsabilmente

Prima la navigazione, ora le immersioni: quando si parla di mare la parola d’ordine è responsabilità. Tra le pessime abitudini dei subacquei, cibare i pesci che si incontrano (una pratica che «ha portato, nelle zone più frequentate, a trovare pesci obesi che, non dovendosi più procurare il cibo, smettono di cacciare, alterando così gli equilibri della catena alimentare»), toccare con le pinne i fondali (così facendo, rischiamo di colpire e uccidere qualche organismo marino), rimanere a lungo in uno stesso punto, provocando così una forte concentrazione di bolle (molti organismi, infatti, sono sensibili a queste). Infine, ovviamente, non produrre rifiuti. «Ogni sport richiede regole e comportamenti rispettosi - spiega la curatrice del libro - Quelli a stretto contatto con la natura anche intelligenza e sensibilità».

7. Elimina gli spifferi

D’inverno fanno entrare aria fredda, d’estate quella calda: si stima che, nelle case più vecchie, gli infissi mal ridotti disperdano energia e riducano l’efficienza del riscaldamento fino al 70% del totale. Tra le soluzioni, applicare sulle superfici di chiusura strisce adesive in gomma o spugna. Meglio ancora, sostituire direttamente gli infissi (così da migliorare l’isolamento e ridurre le spese del riscaldamento del 20%).

8. Scegli la crema giusta

Gli autori del libro ci informano che dal 2020 nell’isola di Palau, nell’Oceano Pacifico, non saranno più ammesse creme solari inquinanti. «Le sostanze chimiche presenti nelle creme solari sarebbero infatti responsabili della diminuzione di fitoplancton, fondamentale nella catena alimentare marina, e dello sbiancamento del corallo». Secondo uno studio del 2008, pubblicato su Health Perspectives Journal, le 4-6.000 tonnellate di creme solari che finiscono nei mari sono capaci di danneggiare irreparabilmente fino al 10% delle barriere coralline. Per aiutare gli oceani, scegliamo protezioni solari a base di diossido di titanio o di ossido di zinco. Perché proteggere la nostra pelle è importante ma, come sottolinea Costa, lo è anche salvaguardare l’ambiente.

9. Indossa abiti green

Ogni anno compriamo circa 20 kg di vestiti. Solo in Europa produciamo 16 milioni di tonnellate di rifiuti tessili. A livello mondiale l’industria dell’abbigliamento genera emissioni di anidride carbonica pari a 1,7 miliardi di tonnellate all’anno. Quindi, abbandoniamo il fast fashion e puntiamo sul second hand, rivendiamo o doniamo i nostri vecchi abiti, ricicliamo correttamente i materiali tessili e, soprattutto, scegliamo i giusti tessuti (ovvero le fibre naturali, biodegradabili e provenienti da fonti rinnovabili, come cotone, seta e lino o cachemire e alpaca). E ricordiamo che “vegano” non è sinonimo di sostenibile!

10. Ama bio!

È stato scoperto che molti millennials iscritti alle app di incontri prediligono per i loro match chi si preoccupa della crisi climatica. A quanto pare, amore e green sono due tematiche che possono (e devono) andare a braccetto. Cerchiamo di scegliere sempre prodotti biologici per le nostre cene, dalle pietanze al vino; di rendere l’atmosfera più romantica con delle candele, ma prive di aromi e composti derivati dal petrolio; di optare per biancheria intima sostenibile non sintetica e, per risparmiare acqua, di fare la doccia in coppia. «Chi sa amare non ama solo l’altra persona, ma ama la vita», ci dice Costa. E anche la Terra.

10+1. Guarda un film

Le pellicole con tematiche ambientali sicuramente non mancano e possono rappresentare un momento educativo, di scoperta e riflessione: la docu-serie “Our Great National Parks” celebra alcune delle più belle riserve naturali del Pianeta, mentre “L’alba del giorno dopo” racconta di un cataclisma causato dal riscaldamento globale. Tra gli altri, il documentario “I Am Greta - Una forza della natura” oppure i cartoni animati Wall-E e Happy Feet.

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