Città

Termoli è capitale italiana zero della mobilità sostenibile

Tre senatori hanno presentato il ddl che istituirà una «sana competizione» tra i Comuni per rendere le città più vivibili
Credit: ZUMA Press  

Tempo di lettura 6 min lettura
14 dicembre 2023 Aggiornato alle 13:00

Le città italiane si sfideranno in una «sana» competizione per diventare capitale italiana della mobilità sostenibile: Termoli è la numero zero, grazie alla sua Gigafactory.

Il disegno di legge che prevede tutto questo ha unito trasversalmente partiti di opposte fazioni ed è stato presentato nella Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama. Subito dopo la legge di bilancio inizieranno le audizioni per approvare la norma.

Il ddl “Istituzione della capitale italiana della mobilità sostenibile”, definito «snello» e incardinato nella Commissione Ambiente, è formato da 6 articoli che vogliono disegnare «una nuova forma di società», capace anche di aiutare persone diversamente abili o in condizioni di disagio sociale.

Il promotore del provvedimento è il Senatore Costanzo Della Porta di Fratelli d’Italia, sindaco del piccolo Comune San Giacomo degli Schiavoni (Campobasso), che tra l’altro ha vinto un bando per diventare carbon neutral.

L’essenza dell’idea, spiegata dall’onorevole, è questa: ogni anno verrò istituita una commissione che dovrà valutare il miglior progetto a cui sarà data una dotazione finanziaria di 1 milione di euro.

Per il primo anno non c’è gara: la città vincitrice sarà già presente nel testo della legge e sarà Termoli, che ha un ruolo centrale con il suo hub incentrato sulla sostenibilità. Inoltre una scuola individuata in ogni città dovrà divulgare le linee guida della legge, all’insegna del vivere bene, della sostenibilità e della mobilità.

Tra le firme in calce al ddl c’è quella del Senatore Michele Fina, tesoriere del Partito Democratico, abruzzese, già promotore di un Intergruppo istituzionale sui cambiamenti climatici: «Il 23% delle emissioni di gas serra nel nostro Paese è dato dal trasporto e il 60% di queste riguarda i veicoli. C’è una richiesta di cambiamento nell’ambito della transizione energetica ed economica. Solo per l’inquinamento atmosferico, secondo i dati Ispra, noi causiamo circa mezzo milione di morti l’anno. Quindi questa proposta va nella direzione giusta».

Termoli è la capitale zero per diversi motivi: «La Gigafactory è un investimento sul futuro, pari a 2 miliardi, con 2.000 lavoratrici e lavoratori entro il 2030 e con importanti gemellaggi con l’estero», continua Fina, «Passare all’elettrico cambia completamente la produzione. Nella competizione globale, per frenare le delocalizzazioni e consolidare i poli produttivi, alla fine la dote principale più forte è quella umana. Questa iniziativa connette le persone, la mobilità e il territorio: è la ricetta più giusta. È importante fare in modo che non ci siano cattedrali nel deserto, ci vuole un contesto sociale di condivisione».

Il Senatore Etel Sigismondi (Fdi) ha aggiunto: «L’obiettivo principale è istituire la capitale della mobilità sostenibile attraverso una sana competizione tra le città. C’è anche bisogno di un approccio culturale diverso, in grado di accendere un faro su questo tema e portarci a cambiare le nostre abitudini quotidiane. Nell’articolo 4 è previsto un chiaro riferimento alle nuove generazioni».

I Comuni avranno quindi un piano triennale da realizzare, incentrato su trasporto intermodale, mobilità green, elettrificazione, incentivi al trasporto pubblico, qualità dei servizi, miglioramento degli spostamenti tra casa e lavoro. «La transizione ecologica non dev’essere assolutamente ideologica ma pragmatica e sostenibile: deve avere i tempi giusti per poter avere un nuovo equilibrio tra natura e uomo attraverso la neutralità tecnologica, senza penalizzare il tessuto economico, le imprese, l’occupazione», ha concluso Sigismondi.

La proposta di legge vanta adesioni di peso: il Senatore Guido Castelli ha espresso il suo supporto con un video dalla Cop28 di Dubai, mentre Tommaso Pavoncello di Acc - Automotive Cells Company da Termoli ha confermato: «Entro fine anno verrà perimetrata l’area del cantiere della Gigafactory».

Ci sono anche Eni, A2A e-mobility - con Milano e Brescia come azionisti - e il Politecnico di Torino, che è da sempre un punto di riferimento per l’automotive. Il Magnifico Rettore Guido Saracco è stato tra i primi a credere nel progetto: «Il Politecnico di Torino riceve più del 60% dei suoi studenti da fuori ed è già un successo per l’Italia, visto che molti vanno all’estero. Nell’ambito della Gigafactory, ho deciso immediatamente di fare massa critica e offrire all’Università del Molise la condivisione delle competenze, soprattutto per fare ricerca e sviluppo».

È importante poi il sostegno che arriva da Bologna tramite sia l’Ad e Direttore Generale dell’aeroporto “G. Marconi” Nazareno Ventola, sia l’assessora del Comune a Nuova mobilità, infrastrutture, TPL e Città 30 Valentina Orioli: «Abbiamo aderito subito. La mobilità sostenibile è una delle leve attraverso cui si possono trasformare le città, insieme alla sicurezza e alla bellezza, tutte dimensioni intrecciate. Lavorarci è molto difficile: ogni decisione scatena proteste, disagio e difficoltà, perché c’è un tema culturale: abbiamo bisogno di essere aiutati a cambiare le nostre abitudini. La capitale italiana della mobilità sostenibile è un segnale importante, per sostenere la transizione culturale».

«Questo disegno di legge guarda avanti in maniera equilibrata e consapevole, trasformando un problema in opportunità. Tiene insieme la sapienza italiana nell’automotive, l’occupazione e le esigenze dei territori», ha dichiarato Danilo Moriero dell’Associazione Città dei Motori, rete di 40 Comuni italiani, da Torino a Maranello, da Melfi a Pomigliano.

Giulio Lo Iacono di ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ha sottolineato: «Il 76% degli italiani usa mezzi privati nel tragitto casa-lavoro, secondo numeri del 2022. È un dato in peggioramento, anche dopo il Covid-19. Siamo l’unico Paese europeo a dare bonus per l’uso di motori a combustione, benzina e diesel. C’è un complesso di politiche da fare: occorre incentivare la mobilità dolce e sostenibile, anche a piedi e in bicicletta, oltre alle auto elettriche».

Infine, Della Porta ha affermato: «Questo disegno di legge dovrà essere efficace e avere effetti positivi sul Paese. Cultura dell’ambiente significa cultura del progresso, con il coinvolgimento delle scuole e degli enti locali. Vogliamo dare risposte serie per il rispetto dell’ambiente e per lasciare ai nostri figli un mondo migliore. Questo è solo il primo tassello: può essere il grimaldello giusto perché altre leggi vadano in questa direzione».

Leggi anche
Mobilità
di Redazione 3 min lettura
Mobilità
di Alexandra Suraj 5 min lettura