Ambiente

Mobilità urbana sostenibile: a che punto siamo in Italia?

Clean Cities ha pubblicato il City Ranking 2023, la classifica che analizza il lavoro delle principali città europee in questo settore. Presenti anche Milano (unica italiana nella top10), Torino, Roma e Napoli
Credit: Uriel Mont
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5 luglio 2023 Aggiornato alle 13:00

Se Milano garantisce all’Italia un gran figurone sul tema della sharing mobility, piazzandosi 7° tra le grandi città europee che stanno lavorando sodo per rendere la mobilità sempre più sostenibile ed ecologica, Roma ancora arranca nel guadagnare posizioni e si piazza al 28° posto, facendo piccoli passi in avanti, che però non bastano a colmare l’enorme gap creatosi con le principali capitali.

Tra le due più importanti città italiane, più di 20 posizioni di differenza: un’apnea, quella dalla Lombardia al Lazio, interrotta soltanto da Torino, classificata al 16° posto, ma che poi riprende tutta d’un fiato fino alla 34° posizione, dove Napoli si impone e fa peggio di tutte le italiane presenti.

È quanto emerso dal report Thank You For Sharing, un’analisi condotta da Clean Cities Campaign, il network europeo di oltre 80 organizzazioni ambientaliste e della società civile per una mobilità urbana sostenibile e a zero emissioni che, nel 2023, ha studiato 42 città europee per stilare un ranking e premiare il lavoro di chi sta accelerando sul piano della mobilità condivisa ed elettrica.

La classifica è nata dall’analisi e dal confronto di 4 indicatori di sostenibilità nelle città: numero di e-scooter e (e-)bike condivise disponibili ogni 1.000 abitanti; numero di auto elettriche condivise disponibili per 1.000 abitanti; quota della flotta di autobus urbani della città a emissioni zero; potenza e numero di colonne di ricarica elettrica disponibili al pubblico per 1.000 abitanti.

A ciascuno di questi indicatori è stato assegnato un punteggio in percentuale da 0 a 100, in base ai risultati raggiunti da ciascuna città, tradotto anche in lettere dalla A alla F, dove A indica le città che stanno facendo meglio in termini di mobilità sostenibile (da 80 a 100% dei risultati raggiunti) e F quelle che stanno facendo peggio (sotto il 10%).

Grazie ai risultati raggiunti, a guadagnarsi la medaglia d’oro - con un punteggio dell’87% e grazie alla grande disponibilità di auto elettriche in sharing e punti di ricarica - è stata Copenaghen, capitale della Danimarca e città europea che più di tutte si sta dando da fare per garantire al Paese eccellenti livelli di mobilità elettrica e condivisa.

La medaglia d’argento, invece, è stata assegnata a Oslo (81%), mentre a salire sull’ultimo gradino del podio è stata Parigi (70%), che però, secondo le previsioni, a causa della scelta di vietare il noleggio condiviso di monopattini elettrici, potrebbe presto perdere la sua medaglia di bronzo.

Per trovare la prima traccia del Belpaese è necessario scorrere le posizioni fino alla settima, dove Milano, con un punteggio del 58% fa sventolare la bandiera tricolore: un eccellente punteggio, quello della città lombarda, dovuto principalmente all’ottimo numero di bus a zero emissioni e alla vasta rete di bici e monopattini in sharing, ma di certo non al numero e alla potenza delle colonnine di ricarica pubbliche, largamente insufficienti rispetto al fabbisogno dei cittadini milanesi.

A meno di 10 posizioni dal capoluogo lombardo si classifica Torino che, con un punteggio del 41%, gode di una rete sviluppata di colonnine di ricarica per auto elettriche e di uno strutturato sistema di biciclette e monopattini elettrici condivisi, ma che allo stesso tempo resta ancora indietro sulle auto elettriche condivise (24%).

C’è poi il tasto dolente italiano: quello di una capitale, Roma, che dal basso della sua 28° posizione, malgrado i recenti sviluppi positivi, sconta purtroppo un ritardo pluridecennale nell’investimento delle modalità di spostamento in sharing e con l’elettrico: dai dati analizzati da Clean Cities per stilare la classifica, infatti, emerge che a Roma solo il 3,5% della flotta degli autobus è a zero emissioni (ma più dell’80% dei mezzi è euro 5 o 6), sono solo 7,3 le bici e i monopattini in sharing per 1.000 abitanti (meno della metà di Milano) e, per quanto riguarda il car sharing elettrico, Roma ha 0,15 EV in sharing per 1.000 persone, mentre Milano, per esempio, ne ha il triplo (0,47) e Copenaghen la supera di 12 volte.

«Roma è una città dalla geografia vastissima, difficile da servire adeguatamente con il trasporto pubblico, anche a causa di un cronico sotto-investimento e dell’inefficienza del Tpl esistente. Investire nella mobilità in sharing ed elettrica, come la città ha iniziato a fare, è essenziale tanto quanto la “cura del ferro” per guarire Roma dalla sua atavica e tossica dipendenza dall’auto privata», ha commentato Claudio Magliulo, responsabile italiano della campagna Clean Cities.

«Nella nostra Capitale bisogna lavorare perché aumentino i mezzi in condivisione e si distribuiscano, ovunque, monopattini, bici, scooter o autovetture in sharing, così da diventare sempre di più, elemento utile alla cittadinanza per muoversi e raggiungere i luoghi di studio e lavoro o quelli del trasporto pubblico collettivo delle stazioni ferroviarie, tranvie, metro e bus. Intermodalità, emissioni zero, facilità di utilizzo e fruizione corretta dei servizi di sharing mobility devono comporre un tassello sempre più importante verso una mobilità a emissioni zero, sulla quale abbiamo un ritardo terribile e per la quale sono necessarie poi, la completa sostituzione dei bus con veicoli elettrici e una poderosa cura del ferro per Roma», ha aggiunto Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio, che ha collaborato con Clean Cities nell’analisi.

Dopo il piazzamento di Roma, per trovare un altro scorcio del Belpaese bisogna scendere fino alla 34° posizione, dove fa capolino la peggiore tra le italiane, Napoli, che con un punteggio del 16% (solo l’8% in più dell’ultima classificata, Manchester!) traduce il suo piazzamento tra le ultime 8 posizioni del ranking 2023 in una ancor troppo timida e remota volontà di cambiare rotta: nella città partenopea c’è ancora tanta strada da fare per raggiungere il sentiero della mobilità sostenibile.

La speranza è che, prima o poi, questa strada venga percorsa in sharing o su mezzi elettrici condivisi.

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