Ambiente

Voci di attivismo climatico dal presidio di Ultima Generazione

La Svolta ha ascoltato le parole di alcuni ragazzi che ieri si sono riuniti fuori dal Tribunale di Roma durante l’udienza contro Alessandro, Laura e Davide, che a gennaio hanno lanciato vernice contro il Senato
Credit: ANSA/FABIO FRUSTACI 
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22 novembre 2023 Aggiornato alle 10:00

La Svolta è stata fuori dal Tribunale di Roma durante l’udienza del processo contro Alessandro, Laura e Davide, 3 giovani di Ultima Generazione accusati di danneggiamento aggravato per aver colorato la facciata del palazzo del Senato. «Vogliamo portare l’attenzione sul problema, perché altrimenti andremo incontro a una catastrofe», ha detto uno di loro.

Alessandro, Laura e Davide hanno imbrattato con la vernice lavabile la facciata del Senato lo scorso 2 gennaio 2023 per «dimostrare l’inattività, l’inerzia criminale di questo Governo di fronte al collasso climatico che stiamo vivendo», ha detto al presidio fuori dal Tribunale di Roma Filippo Fassina, anche lui attivista di Ultima Generazione. I 3 rischiano fino a 6 anni di carcere, per un’accusa di danneggiamento aggravato ancora da dimostrare, in un processo in cui il Senato, il ministero della Cultura e il Comune di Roma si sono definiti parte civile. Il 5 marzo 2024, nella prossima e definitiva udienza, si decideranno le sorti dei 3 attivisti.

Ieri, 22 novembre, durante una nuova udienza, il Senato ha dimostrato di aver pagato 40.000 euro per ripulire i muri, ma una consulente di parte, nominata dalla difesa dei 3 attivisti, ha ribadito che la vernice utilizzata era a base d’acqua e che la pittura sarebbe scomparsa anche senza l’intervento dell’Ama, alla prima pioggia. Fuori dal Tribunale di Roma, intanto, un gruppo di attiviste e attivisti di Ultima Generazione (e di altri movimenti) si è riunito per mostrare la loro vicinanza ai 3 giovani e chiedere ancora una volta allo Stato di occuparsi della gravissima crisi climatica in corso e dei suoi danni ben visibili, piuttosto che perseguire con pene severissime gli attivisti climatici.

«Le nostre sono sempre azioni non violente - ha detto a La Svolta Davide, 23 anni, uno dei 3 ragazzi a processo - Con queste vogliamo portare l’attenzione sul problema, perché altrimenti nessuno lo farà e andremo incontro a una catastrofe, come ci stanno dicendo tutti gli scienziati». Tra le principali lotte di Ultima Generazione c’è la campagna per l‘istituzione di un Fondo di Riparazione: «Chiediamo al Governo lo stanziamento di un fondo preventivo e partecipato di 20 miliardi di euro, per affrontare i danni per le catastrofi climatiche», ha ribadito Davide che, in attesa della sentenza definitiva, continuerà a sostenere Ultima Generazione e le sue azioni di disobbedienza civile.

Mentre la decisione finale sui 3 attivisti è stata rimandata in via definitiva al 5 marzo 2024, a causa dell’assenza di un testimone della difesa, fuori dal Tribunale c’è stata l’occasione per conoscere meglio Ultima Generazione, un cantiere per incanalare la rabbia per l‘inazione climatica delle istituzioni ma anche proporre soluzioni e confrontarsi sull’importanza della lotta non violenta.

Ragazze e ragazzi (ma anche adulti) si sono seduti in cerchio su un tappeto, si sono confrontati e hanno scritto una lettera ai loro stessi del presente, immaginando di essere i loro stessi nel futuro. Sempre che questo futuro ci sia ancora, per noi e per loro, e non se lo porti via la crisi climatica.

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