Culture

Piccoli ma grandi: 3 libri con meno di 100 pagine

Una storia del terrore ritenuta in un primo momento reale. La lettera a una sorella sconosciuta, morta ma legata indissolubilmente alla vita della protagonista. Una novella noir ispirata a un fatto vero
Credit: Life Folk

Dopo aver dedicato la nostra rubrica sui suggerimenti letterari ai libri lunghissimi ma imperdibili potevamo resistere alla tentazione di fare l’opposto, suggerendoti 3 libri brevi che sono delle piccole perle della letteratura?

Se hai aperto questo articolo, conosci già la risposta. I libri corti possono essere un ottimo modo per superare il blocco del lettore, soddisfare la voglia di leggere quando non hai troppo tempo e non vuoi lasciare una storia in sospeso ad aspettarti o, semplicemente, racconti in cui immergersi grazie alla loro capacità di condensare in pochissime pagine piccoli grandi capolavori.

Ecco i nostri suggerimenti, tutti rigorosamente sotto le 100 pagine.

La lotteria, Shirley Jackson, Adelphi, 82 p, 10€

Quando si parla del piccolo, ma stupefacente, romanzo di Shirley Jackson il paragone è spesso con il molto più famoso Guerra dei Mondi di Orson Welles. Con la notissima opera radiofonica che scatenò il panico tra gli ascoltatori, infatti, questo volume di sole 82 pagine condivide un destino: quello di essere stato ritenuto reale da chi lo lesse sul New Yorker nel 1949, generando indignazione e risposte sconvolte.

La lotteria è quella che inizia nel mattino luminoso del “27 del mese di giugno” in un piccolo villaggio del New England dove vivono solo 300 persone. Ma dietro l’atmosfera ridente e serena si nasconde un segreto oscuro, che il lettore scoprirà solo arrivando alla fine del romanzo. Stephen King, grande ammiratore di Jackson, ha spiegato che le sue opere sono dei classici del terrore perché «finiscono con una svolta che porta dritto in un vicolo buio».

L’altra figlia, Annie Ernaux, L’Orma, 88 p., 10€

È un’assolata domenica d’estate e una bambina sta per scoprire qualcosa che le cambierà la vita: origliando una conversazione scopre che, prima che lei nascesse, c’è stata una sorella, “un’altra figlia” morta ancora piccolissima. Ed è proprio a quella sorella mai incontrata che la premio Nobel per la Letteratura 2022 Annie Ernaux scrive una lettera che non verrà mai spedita. Una lettera scritta “non perché tu sei morta. Tu sei morta perché io possa scrivere”.

Solo 88 pagine ma intensissime, in cui rivivono “sensi di colpa e i moti d’orgoglio, curiosità taciute e inconfessabili gelosie”, ma anche il peso del confronto e il privilegio di essere amata. Scoprire di essere nata perché la sorella maggiore è morta – i genitori volevano un figlio unico – diventa un’occasione per scendere dentro se stessa e rispondere alla domanda che accompagna tutto il libro, per trovare risposta solo alla fine: “Non è forse una forma di tua resurrezione libera da ogni legame di corpo e di sangue quella che cerco attraverso questa lettera?”.

Cronaca di una morte annunciata, Gabriel García Márquez, Einaudi, 88 p. 11€

“Il giorno che l’avrebbero ucciso, Santiago Nasar si alzò alle 5,30 del mattino per andare ad aspettare il battello con cui arrivava il vescovo”. Comincia così la novella in cui Márquez ricostruisce, con uno stile pseudo-giornalistico, l’assassinio di Santiago Nasar. Una morte che fin dalle prime pagine appare certa e inevitabile, ma attorno a cui rimare un enigma: perché i fratelli Vicario vogliono ucciderlo? E perché nessuno cercherà di fermarli?

Ispirato a un fatto realmente accaduto trent’anni prima in Colombia, in poco meno di 100 pagine il racconto ripercorre la vicenda in modo non lineare ma in cerchi temporali concentrici, che si muovono attorno non solo alle ore che precedono e seguono l’omicidio di Nasar ma anche molti anni prima e molti anni dopo. Svelando, ma allo stesso tempo continuando ad alimentare, un mistero che va ben al di là della semplice indagine poliziesca.

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