Culture

Sabotate con grazia: CHEAP infesta il MAMbo

Per festeggiare i dieci anni di fondazione, fino al 17 dicembre il collettivo porterà il suo progetto di sabotaggio come pratica artistica trasformativa al Museo di Arte Moderna di Bologna
Credit: Michele Lapini
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12 novembre 2023 Aggiornato alle 17:00

Non una mostra ma “un’infestazione”. È questo il termine scelto per celebrare il decennale di CHEAP, il progetto di public art su poster nato a Bologna nel 2013 – inizialmente come festival – e fondato da Antonella Ciccarelli, Sara Manfredi, Sonia Piedad Marinangeli, Elisa Placucci, Flavia Tommasini ed Elisa Visentini.

«Alcunə artistə hanno definito CHEAP un virus, infestante e in grado di mutare insieme all’ambiente che la circonda: erano ovviamente tempi pre-Covid, tempi in cui una similitudine del genere sembrava meno mortifera. Ancora, raccogliamo l’invito di Donna Haraway a fare nostre strategie non umane: vogliamo farci infestanti come piante, che trovano il modo di intrufolarsi nello spazio pubblico facendosi strada nelle crepe e nelle fessure impreviste del paesaggio urbano. Infestante è anche il femminismo che invochiamo e che abbiamo declinato in un progetto in strada: questo e altri lavori faranno capolino negli spazi del MAMbo», spiega il collettivo.

Fino al 17 dicembre SABOTATE con grazia, che ripercorre 10 anni di sabotaggio come pratica artistica trasformativa, invaderà gli spazi del MAMbo, dove questa idea di arte pubblica “effimera, instabile come la carta dei poster che affigge in strada, partigiana come i contenuti politici e transfemministi che ha disseminato sul paesaggio urbano della città” trova uno spazio più istituzionale senza rinunciare sua anima. «CHEAP entra ed esce dal museo perché nasce come progetto esteso in cui i limiti (anche solo quelli delle dimensioni dei poster) diventano un pretesto da capovolgere e superare. In questa occasione l’intenzione è quella di misurarsi con i luoghi del MAMbo non esponendosi a “comando” ma dichiarandosi come possibilità, come riflessione, come tentativo di esprimere un atto di “occupazione” istituzionale”» ha spiegato la storica dell’arte Fabiola Naldi.

Il Museo di Arte Moderna di Bologna ospiterà lavori già realizzati dal collettivo, una parte dell’archivio fotografico che documenta i progetti di street art, formati atipici dei poster e riedizioni ripensate per adattarsi ai nuovi spazi. L’infestazione non si limiterà agli spazi espositivi, ma si estenderà, virale, anche ad altri luoghi, dai bagni per il pubblico alle sale della collezione.

A questo si aggiungerà un public program di 3 incontri, iniziato il 21 ottobre con la presentazione del libro di CHEAP, “DISOBBEDITE con generosità” (edito da People) e che proseguirà il 16 novembre con un talk sull’esperienza e sul libro edito da NERO edizioni Civitonia, con la presenza di Vanni Attili e Silvia Calderoni, e si concluderà il 14 dicembre con la presentazione di un contro manifesto sull’arte pubblica, realizzato da CHEAP insieme alla docente e critica d’arte Fabiola Naldi.

«Ogni azione intrapresa dal MAMbo si sviluppa intorno a una riflessione sul suo essere spazio pubblico, istituzione centrale per una comunità e un territorio di riferimento - ha spiegato il direttore Lorenzo Balbi. - In questo senso mi sono sempre interrogato sul significato e l’importanza delle barriere tra “dentro” e fuori” il museo: se il MAMbo è uno spazio pubblico (come una piazza o un giardino), perché deve avere un dentro e un fuori? Perché un biglietto di ingresso? Perché degli orari di apertura? Ovviamente ci sono delle regole, delle collezioni da preservare, dei lavoratori da tutelare, ma abbiamo sempre ospitato con grande interesse progetti, come quello di CHEAP, che mettessero in “crisi” queste barriere, queste convenzioni, dimostrando come un museo contemporaneo debba mettersi costantemente in discussione, dimostrando di essere un organismo vivente e adattabile capace di rinnovarsi e sperimentare nuovi modelli».

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