Diritti

Guerra Ucraina: i mercenari russi stanno reclutando le donne

Redut, compagnia militare privata sostenuta da Mosca, ha lanciato un appello per trovare cecchine e operatrici di droni per il battaglione Borz: è quanto sostiene il ministero della Difesa del Regno Unito
Credit: Vladimir smirnov 
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
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31 ottobre 2023 Aggiornato alle 18:00

Nel suo ultimo aggiornamento di intelligence, il Ministero della Difesa britannico ha dichiarato che una società militare privata (Private Military Companies - PMC), sostenuta dallo Stato russo, sta cercando di reclutare per la prima volta le donne in ruoli di combattimento nella guerra in Ucraina. “Recenti annunci sui social media - hanno scritto su Twitter - hanno lanciato un appello affinché le reclute donne si unissero al battaglione Borz, una parte della PMC Redut russa, per lavorare come cecchine e operatrici di veicoli aerei senza equipaggio. Redut è probabilmente sponsorizzata direttamente dalla principale direzione dell’intelligence russa”.

Come ha sottolineato l’annuncio di Redut, oggi le donne “svolgono principalmente ruoli di supporto medico e di ristorazione”, ha spiegato il MOD britannico. Secondo il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, a marzo del 2023 nel conflitto in Ucraina “erano state schierate 1.100 donne, il che equivarrebbe solo allo 0,3% circa delle sue forze”. Non è chiaro se, in seguito alla mossa del gruppo mercenario, “le forze di difesa ufficiali russe cercheranno di seguire l’esempio e aprire più ruoli di combattimento alle donne”. Nel corso del conflitto russo-ucraino, cominciato il 24 febbraio 2022, “le donne hanno raramente assunto ruoli di combattimento in prima linea all’interno delle forze filo-russe”, ma “c’era una forte tradizione di cecchine e altre truppe da combattimento nelle forze sovietiche durante la seconda guerra mondiale”, ha spiegato il MOD.

La notizia era stata diffusa il 23 ottobre 2023 da IStories, collettivo giornalistico russo indipendente che ha finto di candidarsi per un posto vacante ed è riuscito a parlare con una reclutatrice del battaglione Borz: «Inizialmente non avevamo donne, c’erano solo uomini. Ora abbiamo deciso di provare a introdurre una squadra femminile di cecchini e una squadra femminile di UAV [veicoli aerei senza pilota] perché anche le donne possono farlo. Il mio compito come comandante del distaccamento è dimostrare che le donne non sono create solo per le zuppe e i bambini», ha dichiarato alla giornalista che si è presentata come una volontaria.

L’annuncio è stato pubblicato su VKontakte, uno dei social network più popolari della Russia, simile a Facebook, che dall’invasione dell’Ucraina in avanti ha vietato di diffondere quelle che il governo ha declassato come “informazioni false” sulla guerra. Secondo quanto riportato da IStories, “il contratto dura 6 mesi, lo stipendio è di 220.000 rubli. Per infortuni 1-3 milioni, per morte 5 milioni di rubli. Dopo il contratto, viene assegnato lo status di veterano di combattimento. È consigliabile che i candidati abbiano abilità nell’uso delle armi, ma se non le hanno, verranno addestrati a Donetsk in un mese”.

Le donne che partecipano alla guerra tra le fila russe hanno finora assunto ruoli ritenuti più “femminili”, lavorando come cuoche e dottoresse. Al contrario, tra le forze armate ucraine la presenza femminile è molto più alta: le soldatesse possono ufficialmente prestare servizio militare dal 2018 e, oggi, ce ne sono più di 50.000 nelle Forze Armate ucraine, di cui 5.000 in prima linea. Lo ha dichiarato la vice ministra della Difesa ucraina, Hanna Maliar, in occasione del Secondo Summit Internazionale delle First Ladies and Gentlemen, tenutosi a Kyiv il 23 luglio 2022.

All’inizio di settembre, in un post su Facebook, le forze armate ucraine hanno annunciato che le donne con una formazione medica avrebbero dovuto registrarsi per il servizio militare a partire dal 1° ottobre. L’appello, in conformità con un decreto del ministero della Difesa ucraino, si rivolgeva a tutte coloro “che operano nel settore (medici, infermiere, dentiste, ostetriche, farmaciste), di età compresa tra 18 e 60 anni”. Perché, hanno spiegato, “la legislazione non fa distinzione tra donne e uomini arruolati nell’esercito” e, escluse quelle incinte, con determinate condizioni mediche e/o le studentesse, le donne “svolgono il servizio militare su un piano di parità con gli uomini”.

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