Diritti

Quasi 1 persona su 4 si sente sola

Il 24% dei cittadini di 142 Paesi del mondo, intervistati da Meta-Gallup, hanno rivelato di soffrire “Molto/Abbastanza” la solitudine. La fascia d’età più colpita è 19-29 anni; la meno, gli over 65
Credit: Polina Sirotina
Valeria Pantani
Valeria Pantani giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
30 ottobre 2023 Aggiornato alle 14:15

“In generale, quanto ti senti solo?” è la domanda che Meta-Gallup ha posto ai cittadini di 142 Paesi del mondo per indagare i livelli di solitudine. Il 24% ha risposto “Molto/Abbastanza”, il 27% “Un po’” e il 49% “Per niente”.

Quasi 1 persona su 4 ammette di sentirsi sola nella vita, anche se i risultati potrebbero essere sottostimati: la ricerca, infatti, nonostante rappresenti il 77% degli over 15 nel mondo (per ogni Nazione sono state intervistate circa 1.000 persone), non ha preso in considerazione il secondo Paese più popoloso, la Cina.

In particolare (e contrariamente a quanto ci si possa aspettare), sono gli anziani a soffrire meno la solitudine: solo il 17% degli over 65 ha risposto alla domanda con “Molto/Abbastanza” (il 25% “Un po’” e il 57% “Per niente”).

Più si scende con l’età, più i livelli di solitudine salgono: tra i 45enni e i 64enni, infatti, il 22% ha dichiarato di sentirsi solo o sola (25% “Un po’” e 53% “Per niente”) e tra i 19 e i 29 anni il 27% (gli altri valori sono, rispettivamente, 30% e 43%). Unica eccezione: gli adolescenti, che hanno dichiarato di sentirsi “Molto/Abbastanza” soli nel 25% dei casi (con 30% e 45% per le altre risposte).

Ma perché questo squilibrio d’età? Per lo psicologo clinico Ami Rokach (che non è stato coinvolto nello studio), i giovani adulti si trovano in una fase transitoria della loro vita, incerta per diversi aspetti (come per le relazioni sentimentali e le opportunità lavorative); inoltre, in questi anni, devono costruirsi una vita lontana da quelli dei genitori per diventare indipendenti. Per questi motivi, quindi, spesso nelle fasi “di mezzo” i ragazzi e le ragazze hanno più probabilità di soffrire di solitudine rispetto agli over.

Infatti, come spiega Ellyn Maese, consulente di ricerca senior a Gallup, «la solitudine non è solo un problema dell’invecchiamento: è un problema che può colpire tutti, a qualsiasi età» anche se, ricorda, molte ricerche affermano che l’isolamento è più diffuso tra gli anziani.

Tra uomini e donne non sembrano esserci così tante differenze a livello globale come per giovani e anziani. Infatti, per entrambi i generi, intervistati e intervistate hanno risposto mediamente di sentirsi “Molto/Abbastanza” soli o sole nel 24% dei casi, “Un po’” nel 27% e “Per niente” nel 49%. Tuttavia, sottolinea la ricerca, “in alcuni luoghi esiste un divario di genere. Nel complesso, ci sono più Paesi in cui il tasso di solitudine auto-dichiarata è più alto per le donne rispetto agli uomini”, in ben 79 Stati su 142.

Quindi, come affrontare la solitudine (o, almeno, provare a farlo)? Per Rokach, nuove amicizie, volontariato, frequentare corsi con altre persone sono valide soluzioni. “Gli esseri umani - ha spiegato in una mail alla Cnn Olivia Remes, ricercatrice sulla salute mentale a Cambridge - hanno bisogno delle connessioni sociali per prosperare; essere integrati in forti reti di supporto può proteggere il nostro benessere quando dobbiamo affrontare le difficoltà della vita”.

Spesso i social media rappresentano i nostri nemici, soprattutto quando ci isoliamo in uno scrolling passivo dei contenuti senza alcun tipo di interazione. Ma chi l’ha detto che non è possibile socializzare anche online?

Se non si è disposti a mettere da parte le piattaforme, l’importante è non dimenticarsi dell’interazione: basta un messaggio nella chat privata, una condivisione di uno stato o una foto, un like. L’importante è creare una connessione con chi è dall’altra parte. Perché “Nessun uomo è un’isola”.

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