Bambini

Traffico di droga: i minori sono vittime due volte

Il mercato europeo della droga coinvolge anche molti bambini e adolescenti, costretti a partecipare ad attività di contrabbando. Per arginare la situazione, l’Ue ha messo in campo diverse iniziative
Credit: Artem Korsakov
Tempo di lettura 3 min lettura
28 ottobre 2023 Aggiornato alle 11:00

Il traffico di droga in Europa coinvolge anche i bambini e gli adolescenti, vittime accidentali degli scontri tra bande e al contempo giovani reclute della criminalità. Quest’anno, nel mese di gennaio la violenza legata alla droga ha ucciso una bambina di 11 anni ad Anversa (la città dove si consuma più cocaina in Europa), ad agosto un bambino di 10 anni a Nimes e, appena un mese fa, un ragazzo di 13 anni a Stoccolma.

Come se non bastasse, secondo la commissaria europea per gli affari interni Ylva Johansson, i minori sono vittime due volte, perché «vengono radicalizzati e addestrati a diventare assassini. Sono l’equivalente dei bambini soldato da parte delle bande di narcotrafficanti».

Per contrastare il traffico di droga, l’Unione Europea ha da poco lanciato diverse iniziative volte a instaurare un’alleanza tra i porti europei (dove avviene il 70% dei sequestri di droga) e a rafforzare le dogane. La volontà è anche quella di ostacolare il reclutamento dei trafficanti-bambini, attraverso l’identificazione di possibili soggetti a rischio sfruttamento da parte della criminalità e monitorando i minori coinvolti in taccheggi o nell’abbandono scolastico.

Esposti allo sfruttamento da parte dei cartelli della droga, i giovani trafficanti sono sempre più nel mirino delle autorità. L’ultimo episodio riguardanti minori risale alla scorsa settimana, quando nella capitale svedese un sedicenne è stato arrestato per un omicidio commesso in uno scontro tra bande di spacciatori. «Questo è solo l’ultimo di una serie di omicidi compiuti da minori», ha sottolineato Ylva Johansson. Proprio a Stoccolma, gli scontri tra bande che coinvolgono anche i giovanissimi stanno provocando da mesi attacchi dinamitardi nelle strade e da inizio anno gli attentati sono arrivati a 134, contro i 90 del 2021.

A Marsiglia, il cui porto è tra i principali scali commerciali di droga in Europa insieme a quelli di Rotterdam e Anversa, le crescenti vittime delle sparatorie tra bande spingono gli spacciatori a reclutare adolescenti dal resto della Francia e a impiegarli nel traffico di stupefacenti. Molte di loro «si ritrovano ridotti in uno stato di semi-schiavitù, tenuti in ostaggio e persino torturati», ha detto il magistrato Olivier Leurent, a capo del tribunale giudiziario della città.

E mentre il coinvolgimento dei minori nel traffico di droga cresce, aumenta anche l’allerta internazionale. Nel 2021, in Europa sono state sequestrate un numero record di 303 tonnellate di cocaina, 5 volte di più rispetto al 2013. Tre quarti di tutti i sequestri sono avvenuti in Olanda, Belgio e Spagna. Secondo Margaritis Schinas, vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo «l’Europa ha ora sostituito gli Stati Uniti come il più grande mercato di cocaina al mondo e sta rapidamente diventando un hub mondiale per il traffico di droga».

Dal momento che la criminalità organizzata è quasi sempre transnazionale, l’Unione Europea ha fatto inoltre sapere di stare aumentando i partenariati con i Paesi terzi, in particolare con quelli che si trovano sulle principali rotte di approvvigionamento della droga, ovvero Ecuador, Brasile, Bolivia, Perù e Messico, favorendo lo scambio di dati personali con Europol.

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