Città

Milano è la città italiana che più soffre di ecoansia

Cresce la “MilanAnsia!”. Lo sostiene Consulcesi che ha ricevuto dal capoluogo lombardo oltre 100.000 richieste per partecipare all’azione collettiva per denunciare la cattiva qualità dell’aria
Credit: Fotogramma
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11 ottobre 2023 Aggiornato alle 20:00

La “MilanAnsia”, chiamiamola così, affonda le sue radici sia sui dati, che indicano Milano e la Pianura Padana fra le zone più inquinate d’Europa, sia sulla sensibilità dei suoi cittadini nei confronti dell’ambiente e del futuro.

Anche per questo, secondo un rapporto diffuso da Consulcesi Group, Milano è la città che soffre maggiormente di “eco-ansia” in Italia.

Consulcesi ha attivato una azione collettiva, a cui chiunque può partecipare nella lotta all’inquinamento atmosferico, chiamata Aria Pulita per denunciare la cattiva qualità dell’aria e chiedere un risarcimento collettivo.

All’azione collettiva sono arrivate circa 600.000 dimostrazioni di interesse e oltre il 15% di queste - con più di 100.000 richieste - arriva proprio dal capoluogo lombardo, seguito da Roma (95.000) e Napoli (80.000).

Si tratta di note, richieste e denunce relative alla qualità dell’aria e che dimostrano come a Milano, una delle città nella top five in cui si sforano i limiti di legge per le polveri sottili, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità - sia sempre più sensibile al tema dello smog in una area economica fortemente trafficata.

Secondo Massimo Tortorella, presidente Consulcesi, «la qualità dell’aria è diventata una priorità per gli italiani. Il crescente interesse della popolazione italiana, in particolare dei residenti di Milano e di altre grandi città del Belpaese, è segno del sempre più diffuso sentimento di disagio legato all’inquinamento atmosferico. La qualità dell’aria è ormai diventata a tutti gli effetti una priorità per gli italiani, che mostrano di aver acquisito una maggior consapevolezza del legame imprescindibile tra salute ambientale e umana, attuale e futura».

I cittadini chiedono risposte e maggiore impegno nel tutelare la salute pubblica e il futuro delle nuove generazioni in un’area metropolitana che per conformazione soffre del tipico inquinamento della Pianura Padana e ha bisogno di iniziative concrete nel tentativo di diminuire i valori degli inquinanti più presenti, come il particolato.

In una recente indagine condotta da Deutsche Welle, in collaborazione con lo European Data Journalism Network e basata sui dati satellitari del servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus, per esempio è emerso che tra il 2018 e agosto 2023 Milano è ha superato con più frequenza rispetto ad altri capoluoghi le soglie di rischio.

Su quasi 300 settimane monitorate è stato superato il limite di Pm indicato dall’Oms nel 93,2% delle settimane.

Anche per questo il capoluogo è oggi parte dei 3.384 comuni e delle città italiane candidabili all’azione collettiva Aria Pulita per i quali la Corte di giustizia europea ha multato l’Italia per violazione del superamento dei valori soglia di polveri sottili (Pm10) e biossido d’azoto (NO2).

Di conseguenza, tramite l’azione legale collettiva ci sono ormai 40 milioni di persone che possono, secondo Consulcesi, chiedere un risarcimento per aver respirato «aria avvelenata».

«Il nostro auspicio - chiosa Tortorella - è che alla crescente sensibilità dei cittadini milanesi, e non solo, sull’importanza di respirare aria pulita segua anche un cambio di marcia nelle politiche mirate a rendere più sano l’ambiente in cui viviamo. L’obiettivo dell’azione collettiva Aria Pulita, infatti, non è soltanto quello di aiutare i cittadini a essere risarciti per aver respirato aria inquinata, ma anche quello di stimolare i decisori politici ad affrontare coraggiosamente, una volta per tutte, l’annoso problema dell’aumento di emissioni inquinanti nell’atmosfera».

Chiunque intenda aderire all’azione collettiva, attraverso un certificato storico di residenza che dimostri di aver risieduto dal 2008-2018 in uno o più dei territori coinvolti, può unirsi all’azione sul sito di Aria Pulita.

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