Bambini

Migranti: in Italia nel 2023 11.600 minori non accompagnati

Unicef Italia lancia l’allarme e chiede al Governo l’adozione di misure per garantire un’accoglienza adeguata a bambini e ragazzi che sfuggono da situazioni di pericolo e povertà
Credit: Unicef 
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7 ottobre 2023 Aggiornato alle 11:00

Mohammed ha 15 anni, ed è rimasto orfano. Da quando sono morti i suoi genitori, ha intrapreso un lungo viaggio per scappare dalle violenze del suo Paese d’origine. Ha attraversato pericoli, sia sulla terraferma sia in mare, ed è arrivato in Italia con un sogno in tasca: frequentare la scuola.

La sua è una delle tante storie che le orecchie di Andrea Iacomini, portavoce Unicef, e Nicola Dell’Arciprete, coordinatore della risposta a favore di minorenni migranti e rifugiati in Italia dell’associazione, hanno ascoltato durante una missione a Lampedusa. Ma di vicende come quella di Mohammed ce ne sono tante. I minori non accompagnati che arrivano dalle rotte del mediterraneo sono infatti tantissimi, come confermato dai dati presentati da Iacomini e Dell’Arciprete durante una conferenza organizzata dall’associazione Stampa Estera.

Dall’inizio del 2023 oltre 127.000 persone provenienti principalmente dall’Africa Subsahariana e dal Nord Africa hanno raggiunto le coste italiane. Di queste, circa 11.600 sono minori non accompagnati, bambini e adolescenti che si trovano da soli in un Paese straniero, e che spesso sfuggono a situazioni di conflitto, povertà estrema e pericoli della guerra.

Un dato, quello di quest’anno, che ha registrato un aumento significativo rispetto ai precedenti, così come è in crescita il numero di morti in mare: il 2023 ne ha già visti 990, 3 volte di più rispetto allo scorso anno. E, di questi 990, 289 erano bambini.

La piccola isola di Lampedusa si trova in prima linea in questa crisi, accogliendo l’oltre 70% degli arrivi. Quelli che stiamo vivendo sono mesi particolarmente complicati, in cui si sono verificati anche picchi di oltre 4800 persone sbarcate in una sola giornata e nei quali gli hotspot si sono trovati a ospitare anche 7.000 persone, molte delle quali donne incinte, bambini, disabili e anziani che necessitano di cure mediche e servizi immediati.

Numeri che portano queste strutture a essere al collasso e non in grado di fornire il supporto umanitario di cui ci sarebbe bisogno. Così come in estrema difficoltà sono le strutture di emergenza che accolgono i 20.000 minori non accompagnati, complessi in cui i bambini e i ragazzi dovrebbero fermarsi soltanto pochi giorni ma dove in realtà spesso sono costretti per settimane intere.

In questo panorama estremamente complicato e delicato, Unicef Italia ha lanciato un appello al Governo, chiedendo l’adozione immediata di 4 misure fondamentali per superare questa crisi umanitaria.

In primo luogo mettere in atto misure per prevenire ed evitare naufragi in mare, aumentando anche il potenziamento delle operazioni di ricerca e soccorso. Un secondo passo dovrebbe essere quello di offrire percorsi sicuri e legali per i migranti che arrivano via mare, cruciali per evitare viaggi pericolosi e garantire la loro sicurezza.

Ancora, Unicef chiede di rafforzare la protezione dei minori non accompagnati, garantendo loro accesso a servizi adeguati e tutela legale. Infine, per affrontare le cause profonde di questa crisi è essenziale aumentare gli sforzi per migliorare la sicurezza e lo sviluppo nei Paesi di provenienza, creando opportunità e riducendo la povertà.

Una crisi umanitaria, quella descritta da Dell’Arciprete e Iacomini, che richiede attenzione immediata e la cooperazione di tutti gli attori coinvolti, un impegno congiunto per proteggere i diritti umani e garantire la sicurezza dei migranti e dei minori.

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