Diritti

Asia: 155 milioni di persone vivono in povertà

Secondo l’Asian Development Bank, nel 2022 il 3,9% della popolazione sopravviveva con meno di 2,15 dollari al giorno: 68 milioni in più rispetto al periodo pre-pandemico e prima degli aumenti inflazionistici
Credit: Sheldon Cooper/SOPA Images via ZUMA Press Wire
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
28 agosto 2023 Aggiornato alle 09:00

Nel 2022 circa 155,2 milioni di persone nell’Asia e nel Pacifico, ovvero il 3,9% della popolazione della regione, vivevano in condizioni di povertà estrema. Lo rivela la 54° edizione del rapporto Key Indicators for Asia and the Pacific 2023, realizzato dalla Asian Development Bank: secondo la banca, istituita nel 1966 per promuovere lo sviluppo delle Nazioni asiatiche e dell’area del Pacifico, l’aumento del costo della vita provocato dall’impennata dell’inflazione dello scorso anno, unito agli effetti persistenti della pandemia Covid-19, continua a spingere verso la povertà estrema le persone che vivono nella regione dell’Asia in via di sviluppo, che comprende 46 economie nella regione Asia-Pacifico ed esclude Giappone, Australia e Nuova Zelanda.

Secondo l’analisi si tratta di un numero superiore di 67,8 milioni rispetto a quello che si sarebbe registrato senza la pandemia e l’aumento del costo della vita, che hanno colpito in modo sproporzionato le persone povere e le donne della regione. La povertà estrema è definita dalla Banca Mondiale come la condizione di chi vive con meno di 2,15 dollari al giorno, equivalenti a 1,98 euro, sulla base dei prezzi del 2017 aggiustati per il potere d’acquisto e l’inflazione. Sia la pandemia che le crescenti tensioni geopolitiche hanno interrotto le linee di approvvigionamento negli ultimi anni, provocando un aumento dell’inflazione in tutto il mondo.

«L’Asia e il Pacifico si sta riprendendo costantemente dalla pandemia Covid-19, ma l’aumento della crisi del costo della vita sta minando i progressi verso l’eliminazione della povertà - ha dichiarato il capo economista dell’ADB Albert Park - Rafforzando le reti di sicurezza sociale per i poveri e promuovendo gli investimenti e l’innovazione che creano opportunità di crescita e occupazione, i governi della regione possono rimettersi in carreggiata».

Le persone in povertà, secondo il rapporto, sono state le più colpite dalla crisi del costo della vita, perché meno in grado di pagare prezzi più alti per beni di prima necessità come cibo e carburante. Questo ha impedito loro di risparmiare, di pagare l’assistenza sanitaria o di investire nell’istruzione e in altre opportunità che possono migliorare la loro condizione a lungo termine.

Per esempio, “le famiglie a basso reddito devono spesso acquistare prodotti di base in quantità ridotte, che possono essere più costose rispetto all’acquisto all’ingrosso. Possono anche essere costrette a vivere in insediamenti informali, dove sono esposte a maggiori rischi per la salute, con un aumento dei costi sanitari, e possono avere spostamenti più lunghi e meno convenienti”, spiega il report. Anche le donne hanno subito di più gli effetti della crisi sanitaria e del costo della vita, perché “tendono a guadagnare meno degli uomini e sono anche soggette a lavori non retribuiti”.

Nel 2021, l‘ADB ha stimato che l’anno precedente la pandemia aveva spinto 80 milioni di persone in più in condizioni di estrema povertà, rispetto alle proiezioni pre-pandemia. Entro il 2030, nonostante le aspettative di continui progressi nella riduzione della povertà, si prevede che saranno 1,26 miliardi le persone considerate economicamente vulnerabili in Asia. Significa che circa il 30,3% della popolazione della regione vivrà con un reddito compreso tra i 3,65 e i 6,85 dollari al giorno entro la fine del decennio.

La banca, con sede a Manila, suggerisce ai governi dell’Asia in via di sviluppo dei modi in cui poter contribuire ad affrontare la crisi del costo della vita. Per esempio, rafforzando i sistemi di protezione sociale, aumentando il sostegno allo sviluppo agricolo, migliorando l’accesso ai servizi finanziari, dando priorità agli investimenti infrastrutturali e la promuovendo l’innovazione tecnologica e lo sviluppo del capitale umano.

Leggi anche
Diritti Umani
di Chiara Manetti 4 min lettura
Inflazione
di Sara Capponi 3 min lettura