Ambiente

Svizzera: 1 cittadino su 3 adotta uno stile di vita più sostenibile grazie ai Fridays For Future

Secondo uno studio dello Swiss Federal Institute of Technology di Losanna, 1/3 dei cittadini svizzeri ha modificato i suoi comportamenti a seguito delle manifestazioni per il clima
Credit: EPA/CLEMENS BILAN
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20 settembre 2023 Aggiornato alle 07:00

Scendere in piazza e manifestare per il clima può fare la differenza. È quanto emerge chiaramente da uno studio condotto di recente dallo Swiss Federal Institute of Technology di Losanna (Epfl), secondo cui circa il 30% della popolazione svizzera avrebbe cambiato le proprie abitudini a seguito degli scioperi per il clima.

Lo studio rivela che le manifestazioni organizzate da Fridays For Future, movimento ispirato dalle proteste della giovane attivista Greta Thunberg, avrebbero avuto un impatto concreto sulle vite di 1 cittadino svizzero su 3, che ha dichiarato di aver sviluppato una maggiore sensibilità sui temi ambientali e di aver per questo modificato i propri comportamenti quotidiani con l’obiettivo di avvicinarsi a uno stile di vita più sostenibile.

Nello specifico, per esaminare l’impatto degli scioperi per il clima, i ricercatori dell’Epfl hanno intervistato i residenti svizzeri sulla scia delle manifestazioni climatiche risalenti ai mesi di ottobre e novembre 2019, raccogliendo le risposte di oltre 1.200 cittadini di età compresa tra i 18 e i 74 anni. Ai partecipanti è stato chiesto di rispondere a domande sulle proprie abitudini ambientali prima e dopo l’avvenimento degli scioperi.

I risultati hanno mostrato che la maggior parte dei partecipanti ha un parere positivo verso il movimento Fridays for Future e ha affermato di essersi avvicinati all’ambientalismo proprio grazie a loro.

Ciò che sorprende è che per il 30% di essi, pur non avendo partecipato alle manifestazioni in prima persona, questo interesse si è tradotto in azioni concrete.

Gli intervistati hanno dichiarato di aver apportato i cambiamenti più significativi in tre aree: trasporti, acquisti e riciclaggio.

I cambiamenti nelle abitudini di trasporto includono la ricerca di alternative all’auto per andare al lavoro, come camminare o andare in bicicletta, e evitare l’aereo preferendo destinazioni più vicine a casa dove trascorrere le vacanze. I rispondenti al sondaggio hanno anche rivelato di scegliere più spesso prodotti locali e biologici, di seguire una dieta più vegetale e di impegnarsi maggiormente per ridurre i rifiuti di plastica.

Il mese scorso, il movimento Fridays for Future ha festeggiato il suo quinto anniversario.

Da quando nell’estate del 2018 Greta Thunberg ha iniziato la sua azione di protesta, manifestando ogni venerdì davanti al parlamento svedese per chiedere alla politica di agire in materia di cambiamento climatico, questa iniziativa si è trasformata in un movimento globale che a oggi coinvolge circa 4 milioni di studenti in 150 Paesi.

A giugno, l’attivista ha ottenuto il diploma, segnando di fatto la fine delle sue azioni di protesta settimanali. Pur sottolineando la volontà di allontanarsi dai riflettori e di voler lasciare il megafono ad altri attivisti e attiviste di tutto il mondo, Greta continuerà a prender parte a forme di attivismo climatico orientate principalmente a azioni di disobbedienza civile.

Ciò che è certo è che l’eredità della giovane attivista continua a ispirare, con centinaia di scioperi programmati ogni venerdì in tutto il mondo.

Come provato dalla Svizzera, le manifestazioni stanno contribuendo a cambiare la mentalità delle persone, avvicinandole a uno stile di vita più sostenibile e attento alla salute del Pianeta.

È questa la forza della partecipazione. Di scendere in piazza. Di essere marea. Di riappropriarsi dello spazio politico e di trasformare la rabbia e la paura di un futuro quantomai incerto in energia rinnovabile. Con buona pace dei detrattori da salotto, degli scettici e dei negazionisti.

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