Culture

Non sei sola. E non è colpa tua

Il cortometraggio di Mattia Lobosco A voce nuda, presentato al Festival del cinema di Venezia, racconta di un’adolescente vittima di un ricatto sessuale digitale e del percorso per ritrovare la propria voce
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
10 settembre 2023 Aggiornato alle 09:00

Cosa faresti se un giorno una persona senza volto ti ricattasse e diventasse il tuo peggior incubo? Quale sarebbe la tua reazione? Nasconderti, coprirti, scappare, vergognarti? Oppure reagire, denunciare, riappropriarti di te e della tua vita?

A questa domanda ha provato a rispondere A voce nuda, il cortometraggio diretto da Mattia Lobosco e presentato in anteprima come Evento speciale alla 80esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Vincitore della quinta edizione del contest La Realtà che ‘NON’ esiste, è stato ideato nel 2019 dalla produttrice Manuela Cacciamani per promuovere le nuove forme di storytelling digitale in formato transmediale e “raccontare agli adolescenti e alle loro famiglie le minacce e le opportunità del web, dei social network e delle nuove tecnologie a scopo divulgativo e informativo”.

Ginevra Francesconi interpreta Camilla: 17 anni, una passione per la musica, un profilo social sul quale like e commenti dei fan continuano a crescere. Ma è proprio attraverso quel profilo che arriva una minaccia, nascosta dietro il volto sorridente di “Daniel”. Camilla diventa una vittima di catfishing prima – la pratica che prevede la creazione identità fittizie sui social network con cui intrattenere relazioni virtuali con persone che le credono vere al fine di raggirarle – e di sextortion non appena il truffatore ottiene quello che vuole da lei: immagini di nudo, con cui ricattarla.

Una crasi tra le parole inglesi sex ed extortion, questa nuova parola indica un ricatto sessuale realizzato tramite il web: attraverso l’illusione di un flirt o una storia sentimentale si convince la vittima a inviare contenuti erotici, utilizzati poi per estorcere denaro alla vittima. Un fenomeno che sta crescendo vertiginosamente e colpisce moltissimi giovani, soprattutto tra i 15 e i 17 anni. Nel solo mese di agosto 2023 la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha raccolto oltre 200 segnalazioni. Ma questo reato rimane in gran parte sommerso, per la vergogna e la paura delle vittime.

Vergogna, paura, rabbia. È proprio attorno a questi 3 termini che gira il corto, ma non solo. Fiducia e coraggio sono le parole che fanno da contraltare nel difficile viaggio per ritrovare la propria voce, simboleggiato da una zip che si abbassa e dalla pelle che si (ri)scopre pezzetto dopo pezzetto, segni di una riappropriazione del proprio corpo, del proprio volto, della propria storia. Un viaggio in cui la protagonista ha al fianco la sua insegnante di canto, Ambra, interpretata da Andrea Delogu, Pietro, a cui dà il volto – e le mani che si muovono sul pianoforte che accompagna il ritorno alla musica di Camilla – Luigi Fedele, a cui si unisce, inaspettatamente, Mr. Rain.

«Abbiamo voluto raccontare come una ragazza possa uscire da un incubo e superare un trauma che per alcuni può essere devastante, soffermandoci non tanto sul fatto in sé quanto sulle conseguenze, sul modo in cui si può superare davvero questo trauma, facendosi aiutare dagli altri», ha spiegato il regista Mattia Lobosco.

Non sei sola, non siete soli. Questo è il messaggio del corto, che parla a tutti e tutte le Camilla che non sanno come chiedere aiuto.

«Noi adulti dobbiamo sentirci responsabilizzati nel raccontare i pericoli della rete, sensibilizzare tanti ragazzi e ragazze che sono vittime ma non sanno di esserlo - ha spiegato Andrea Delogu durante la presentazione del film, facendo eco alle parole del suo personaggio, che sono forse le più potenti di tutti i 16 minuti del corto, perché ribadiscono che la colpa non è mai delle vittime, ma di chi approfitta della loro ingenuità per ricattarle, umiliarle e ferirle. - Tu non hai fatto niente di male. Ti hanno fatto del male».

A voce nuda è stato realizzato da One More Pictures e Rai Cinema ed è disponibile in esclusiva su RaiPlay. Realizzato in formato transmediale, ha avuto una distribuzione multipiattaforma. Oltre a quello presentato a Venezia, un cortometraggio in Virtual Reality 360° 3D sarà pubblicato sulla App Rai Cinema Channel VR, disponibile su App Store, Play Store e Oculus. Sui social network, invece, sarà distribuita una “social story” di approfondimento.

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