Economia

Superbonus 110%: ecco cosa cambia

Dal primo gennaio 2024 le detrazioni fiscali scenderanno al 70%, per arrivare al 65% nel 2025; per il bonus case green c’è tempo entro la fine di quest’anno
Credit: Muhd Asyraaf
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4 settembre 2023 Aggiornato alle 13:00

Durante il primo Consiglio dei Ministri dopo la pausa estiva, si è tornati a parlare di Superbonus 110%.

In questa occasione, Giorgia Meloni ha definito la misura una «tragedia contabile che pesa sulle spalle di tutti gli italiani». Ammontano, infatti, a 12 miliardi di euro le irregolarità e le truffe allo Stato registrate a marzo del 2023 dall’Agenzia delle entrate, di cui 7,2 miliardi sequestrati a seguito del controllo e monitoraggio da parte della Guardia di finanza.

Le frodi sono state realizzate nel 58% dei casi tramite il bonus facciate, nel 23% con l’ecobonus ordinario, nell’8% delle truffe con il sisma bonus ordinario, nel 5% dei casi per mezzo del bonus locazioni; le ristrutturazioni corrispondono all’1% degli illeciti, mentre un altro 5% è legato al Superbonus 110%.

Secondo l’ultima rilevazione dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo eco sostenibile (Enea), gli investimenti per i 403.809 interventi edilizi hanno ammontato a oltre 72,7 miliardi di euro, che porteranno a detrazioni fiscali pari a 80 miliardi.

Dai dati emerge come la misura abbia impattato solamente sul 5% dei condomini italiani, vale a dire meno di 60.000 su un totale di 1,2 milioni, con un investimento totale di oltre 35 miliardi di euro e una spesa condominiale media di circa 600.000 euro; sul totale di 12 milioni di edifici residenziali, il Superbonus ha coinvolto a malapena il 3%, con un investimento medio di 117.000 euro per quelli unifamiliari e di circa 98.000 per le unità immobiliari indipendenti.

Riguardo le criticità e gli sprechi portati dalla misura, la premier Meloni ha esplicitamente chiesto ai propri ministri un “rastrellamento” delle «misure che non condividiamo politicamente»; un riferimento preciso al Reddito di cittadinanza e al Superbonus, manovre approvate dai Governi precedenti. La loro rimozione suscita non poche perplessità sull’opinione pubblica e ci si interroga, quindi, se sia necessario un taglio netto anziché una regolamentazione e controlli efficaci per la tutela dei diritti e dei sussidi statali per le persone più svantaggiate.

Nel frattempo, le modifiche al decreto Rilancio (decreto legge n. 34/2020) sono già state programmate e avranno diretta applicazione a partire dal primo gennaio 2024.

Così il Superbonus sarà riservato solo ai condomini e verrà archiviata la percentuale del 90% per scendere al 70% fino ad arrivare al 65% nel 2025. Coloro in possesso di una villetta, invece, dovranno terminare la spesa entro l’anno corrente.

La misura rimane comunque attiva e permette alle altre agevolazioni una maggiore competitività. Per esempio, per il bonus barriere architettoniche, che comprende l’installazione di ascensori, rampe e la ristrutturazione dei bagni, si potrà beneficiare di una detrazione fiscale al 75%, mentre per il sisma bonus la detrazione arriverà fino all’80% per la messa in sicurezza dello stabile di 1 o 2 classi. Inoltre, l’acquisto di un immobile demolito e ricostruito verrà premiato con una detrazione dalle imposte fino all’85%. Nota dolente: la scadenza del bonus case green che permetteva la sottrazione del 50% dell’Iva sull’acquisto di edifici di classe energetica A o B.

La realizzazione del Superbonus è stata molto controversa e criticata per l’utilizzo da parte delle famiglie con un reddito più alto o dai proprietari di una seconda casa. Nonostante ciò, l’incentivo economico ha reso possibile la riqualificazione degli edifici abitativi dei nuclei meno abbienti e ha generato 39,6 miliardi di effetti indiretti e 67,8 miliardi di indotto.

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